lunedì 5 novembre 2012

Twitter versus Facebook?

Sono su Facebook nel novembre 2008 e salvo brevi periodi di disaffezione sono sempre stata assidua.

Nell'ottobre 2010 mi sono iscritta anche a Twitter, ma all'inizio non l'ho frequentato molto. Al primo impatto non mi è piaciuto. Tuttavia negli ultimi mesi mi sono ricreduta e non posso più farne a meno. Sembra che la stessa cosa sia accaduta a molti. All'inizio Twitter non piace, poi si diventa dipendenti, più che nei confronti di altri social network.

E' certo che riuscire a dire qualcosa di sensato in 140 caratteri non è semplice e ovviamente ci vuole buona capacità di sintesi.

Ma c'è addirittura chi sostiene che con tale mezzo non sia possibile esternare pensieri complessi.

Tra questi Michele Serra che a Twitter ha dedicato un' Amaca di qualche mese fa affermando che il mezzo genera un linguaggio totalmente binario, o X o Y, o tesi o antitesi, in sostanza uno scontro tra slogan eccitati e frasette monche,  concludendo che Twitter gli fa proprio schifo.

Altri la pensano diversamente.

C'è chi sostiene che dipende dalle persone usare in un modo o in un altro il mezzo cui non si può imputare nulla di per sé, opinione con la quale concordo pienamente.

C'è addirittura chi tira in ballo i grandi, filosofi, letterati, scienziati, che, anche in un passato molto remoto, si sono espressi spesso attraverso il pensiero sintetico. 
E chi non ricorda alcune massime di grandi personaggi, anche se talvolta quelle massime sono state estrapolate da un contesto molto più articolato e complesso?

Insomma Eraclito,Marziale, Pascal, Wilde, Wittgenstein, e via elencando, avrebbero usato ottimamente Twitter.

Infine addirittura l'Accademia della Crusca promuove Twitter e afferma che il social network è una buona palestra di sintesi.

Poi c'è chi spiega le buone maniere su Twitter.

E chi scrive un libro per spiegare ai giornalisti come utilizzarlo.

E ovviamente ci sono anche guide generali all'uso come questa.

Diversi scrittori, giornalisti, politici, opinionisti, hanno deciso di esserci e molti di loro sono assidui, altri come Serra rifiutano il mezzo, tanto che qualcuno ha rispolverato la contrapposizione tra apocalittici e integrati, dal titolo del famoso saggio uscito una cinquantina di anni fa in cui Umberto Eco si occupava del tema della cultura di massa e dei mezzi di comunicazione di massa individuandovi sia aspetti positivi che negativi. E oggi Eco con riferimento a Twitter si potrebbe annoverare tra gli integrati.

Sempre in difesa di Twitter, Riccardo Scandellari, titolare del blog Skande.com, dedicato al marketing non convenzionale, ai social network,  e a tutti i nuovi mezzi di comunicazione, nota da utilizzatore di Twitter di “lunga” data che al contrario di Facebook i deliri di singoli utenti o le speculazioni sono più sotto controllo e un buon numero di utenti vigilanti sono in ascolto, in modo da tenere le informazioni errate (per quelle inutili ci attrezzeremo) sotto controllo e definisce l'amata piattaforma una sorta di intelligenza collettiva autoregolata e difficilmente influenzabile che generi anticorpi contro le informazioni false e tendenziose.

E qui veniamo al contrasto tra Twitter e Facebook.

Mi sembra che chi ama l'uno non sopporti l'altro, un po' come accade tra gattofili e cinofili, perché  chi ama i gatti difficilmente ama anche i cani allo stesso modo e viceversa.  Ma soprattutto noto un certo snobismo da parte degli utenti di Twitter nei confronti di quelli di Facebook, anche se sono in molti ad avere l'account su entrambi.

Vittorio Sgarbi su Twitter invita i cretini a stare su Facebook, ma vedo che, tra una nota d'arte e l'altra, insulta e riceve insulti a raffica con utilizzo di un fraseggio che non so quanto abbia a vedere con l'intelligenza. Ci sono anche tweet sul rimorchio e le corna (altrui).

Ma non è il solo a considerarsi più intelligente perché sta su Twitter.

Sud Sound System, tanto per citarne uno, ha scritto che "Facebook è un secchio mentre Twitter è un torrente".  Mah!

E poi si sa che le osservazioni sull'intelligenza altrui ci sono sempre state e hanno preso e prendono a pretesto qualsiasi cosa.

Ho trovato persino un articolo in cui si riporta uno studio per il quale coloro che utilizzano i browser Chrome  e Firefox sarebbero più intelligenti di quelli che usano Explorer, relegando tra i più sfigati quelli che utilizzano Explorer 6. Sicuramente questi ultimi sono meno attenti all'utilizzo dell'informatica, ma l'intelligenza credo c'entri il giusto.

Del resto sono stati anche fatti studi (e mi piacerebbe sapere chi li finanzia) per arrivare alla conclusione che sono più intelligenti, di volta in volta, i più alti, i fratelli maggiori, i figli unici, i mancini, gli uomini, le donne e via elencando.

Per quanto mi riguarda, uso entrambi i social network che, a mio parere, rispondono ad esigenze diverse.

Credo che il segreto di Twitter stia nel fatto che lo si può modellare secondo le proprie esigenze. C'è chi lo utilizza come fonte di notizie, per divertimento, per lavoro, ecc.

Su Twitter non si va tanto per scambiare opinioni, anche se comunque è possibile farlo,  quanto piuttosto per lasciare i propri tweet e leggere quelli altrui, che forse leggeranno i nostri, e magari li "ritwitteranno", e noi i loro, sperando ciascuno di noi di aumentare il numero dei follower e delle citazioni.

Ma su Twitter si cercano anche notizie sugli argomenti che ci interessano, e magari si ottengono in diretta, non solo seguendo i singoli giornalisti, opinionisti, politici e quant'altro, ma anche perché qualcuno dei nostri following, anche un comune mortale, si trova per caso sul teatro di un evento importante. 

E poi su Twitter si commentano in diretta i talkshow e altri programmi televisivi, così che ormai non ci si può più neanche sbracare sul divano a guardarsi un programma in pace, perché siamo obbligati a interagire!

Da un certo punto di vista Twitter è più divertente di Facebook e si presta maggiormente all'ironia. Sicuramente è anche più narcisistico e meno "social". 

Ovviamente per farsi leggere in 140 caratteri occorre essere lapidari e ironici. Non tutti ci riescono o almeno non sempre.

Inoltre se su Facebook si appare generalmente con il proprio nome e cognome e del resto non avrebbe senso se non ci si mette la propria faccia, su Twitter è più frequente usare nick di fantasia (fake). Così abbiamo Dio, Gesù, il Diavolo, il Triste Mietitore, La Sfiga, e poi personaggi famosi, anche del passato, come Dante Alighieri.

Ogni utente può inserire una bio (biografia) rigorosamente in 140 caratteri e questa è una difficoltà notevole da superare. Ovviamente si può anche non mettere la bio, ma se vogliamo farci leggere è meglio inserirne una accattivante. C'è anche chi insegna come farla.   

La bio di Dio è la seguente: Il Signore Iddio Onnipotente, fondatore e CEO dell'Universo, noto anche come Massimo Fattore. Entra sempre nel bagno delle donne, perché c'è scritto Signore. Dio ha anche un blog. Ha vinto il premio di miglior "fake" nell'edizione 2012 dei "Tweet Award" e in una recente intervista spiega perché ha scelto Twitter.

Ed ecco la bio del Triste Mietitore: Il mio mestiere è deprimente. Lavoro dalla notte dei tempi e non andrò in pensione. Sono il Tristo Mietitore depresso. Sono la Morte. E questo è il suo blog. Tra i Tweet Award diciamo che è arrivato secondo tra i "fake".

Di Gesù poi ce ne sono diversi. Ecco alcune delle loro bio:
1) Sono il re dei raccomandati, il più grande figlio-di-papà della Storia, e vi amo anche se non ve lo meritate! !PorcaMamma Nell'alto dei Cieli
2) Io sono colui che cercherà di salvarvi... invano.
Gerusalemme (pendolare)
3) l'uomo il cui compleanno è noto per essere il più famoso della storia senza festeggiato. Sceso sulla Terra a diffondere il Complemento Oggetto

Questa invece è la bio del Diavolo Ψ (ma sicuramente non è l'unico diavolo e non ho ancora fatto una ricerca sugli altri nomi con i quali è conosciuto)  
Signore indiscusso delle pentole. Da poco iscritto al corso De Agostini Coperchi&Coperchi. Preferirete l'Inferno anche per il clima; Ho i climatizzatori ora!

E questa, della Sfiga:
E' vero, vi vedo benissimo. Io sono quello che vi fa incontrare il 94enne col cappello che guida ai 30 all'ora solo quando avete fretta

E infine quella di Dante Alighieri:
Nel mezzo del mio esilio in Paradiso | m'avvidi che l'italico bordello | facea ai connazional perder 'l sorriso
Per il sommo poeta mi sarei aspettata di meglio, ma qualche suo tweet è veramente carino come questo su Marchionne che ha offeso Firenze:
e' notte di risate, e' notte insonne / Firenze tutta Civitate ride / udendo le stronzate d'un #Marchionne

Personalmente su Twitter mi sento più sciolta, forse perché pochi tra i miei follower mi conoscono nella vita reale, mentre diversi degli amici di Facebook sanno almeno chi sono e alcuni mi conoscono personalmente.

Devo dire che sono iscritta anche a Volunia, che avrebbe dovuto essere un incrocio tra motore di ricerca e socialnetwork, ma non mi pare abbia decollato e comunque al momento non mi interessa, forse più avanti.

E ora c'è anche Universe, ma sarà meglio lasciar perdere.

Mi sono iscritta invece a Overblog, la piattaforma francese che recentemente ha introdotto una nuova forma di blog in cui gli aggiornamenti di stato dei diversi social network diventano i post di un unico blog. Così ho creato il Blog "Diario di Bordo", sul quale non scrivo niente di nuovo, perché di blog ne ho già due e mi sembrano sufficienti, però lo utilizzo per ricucire i frammenti personali che altrimenti risulterebbero dispersi nei vari socialnetwork, compresi anche You Tube e Instagram.

Che non si fa per esserci! Qualche volta penso di dovermi disintossicare.



lunedì 5 novembre 2012

Twitter versus Facebook?

Sono su Facebook nel novembre 2008 e salvo brevi periodi di disaffezione sono sempre stata assidua.

Nell'ottobre 2010 mi sono iscritta anche a Twitter, ma all'inizio non l'ho frequentato molto. Al primo impatto non mi è piaciuto. Tuttavia negli ultimi mesi mi sono ricreduta e non posso più farne a meno. Sembra che la stessa cosa sia accaduta a molti. All'inizio Twitter non piace, poi si diventa dipendenti, più che nei confronti di altri social network.

E' certo che riuscire a dire qualcosa di sensato in 140 caratteri non è semplice e ovviamente ci vuole buona capacità di sintesi.

Ma c'è addirittura chi sostiene che con tale mezzo non sia possibile esternare pensieri complessi.

Tra questi Michele Serra che a Twitter ha dedicato un' Amaca di qualche mese fa affermando che il mezzo genera un linguaggio totalmente binario, o X o Y, o tesi o antitesi, in sostanza uno scontro tra slogan eccitati e frasette monche,  concludendo che Twitter gli fa proprio schifo.

Altri la pensano diversamente.

C'è chi sostiene che dipende dalle persone usare in un modo o in un altro il mezzo cui non si può imputare nulla di per sé, opinione con la quale concordo pienamente.

C'è addirittura chi tira in ballo i grandi, filosofi, letterati, scienziati, che, anche in un passato molto remoto, si sono espressi spesso attraverso il pensiero sintetico. 
E chi non ricorda alcune massime di grandi personaggi, anche se talvolta quelle massime sono state estrapolate da un contesto molto più articolato e complesso?

Insomma Eraclito,Marziale, Pascal, Wilde, Wittgenstein, e via elencando, avrebbero usato ottimamente Twitter.

Infine addirittura l'Accademia della Crusca promuove Twitter e afferma che il social network è una buona palestra di sintesi.

Poi c'è chi spiega le buone maniere su Twitter.

E chi scrive un libro per spiegare ai giornalisti come utilizzarlo.

E ovviamente ci sono anche guide generali all'uso come questa.

Diversi scrittori, giornalisti, politici, opinionisti, hanno deciso di esserci e molti di loro sono assidui, altri come Serra rifiutano il mezzo, tanto che qualcuno ha rispolverato la contrapposizione tra apocalittici e integrati, dal titolo del famoso saggio uscito una cinquantina di anni fa in cui Umberto Eco si occupava del tema della cultura di massa e dei mezzi di comunicazione di massa individuandovi sia aspetti positivi che negativi. E oggi Eco con riferimento a Twitter si potrebbe annoverare tra gli integrati.

Sempre in difesa di Twitter, Riccardo Scandellari, titolare del blog Skande.com, dedicato al marketing non convenzionale, ai social network,  e a tutti i nuovi mezzi di comunicazione, nota da utilizzatore di Twitter di “lunga” data che al contrario di Facebook i deliri di singoli utenti o le speculazioni sono più sotto controllo e un buon numero di utenti vigilanti sono in ascolto, in modo da tenere le informazioni errate (per quelle inutili ci attrezzeremo) sotto controllo e definisce l'amata piattaforma una sorta di intelligenza collettiva autoregolata e difficilmente influenzabile che generi anticorpi contro le informazioni false e tendenziose.

E qui veniamo al contrasto tra Twitter e Facebook.

Mi sembra che chi ama l'uno non sopporti l'altro, un po' come accade tra gattofili e cinofili, perché  chi ama i gatti difficilmente ama anche i cani allo stesso modo e viceversa.  Ma soprattutto noto un certo snobismo da parte degli utenti di Twitter nei confronti di quelli di Facebook, anche se sono in molti ad avere l'account su entrambi.

Vittorio Sgarbi su Twitter invita i cretini a stare su Facebook, ma vedo che, tra una nota d'arte e l'altra, insulta e riceve insulti a raffica con utilizzo di un fraseggio che non so quanto abbia a vedere con l'intelligenza. Ci sono anche tweet sul rimorchio e le corna (altrui).

Ma non è il solo a considerarsi più intelligente perché sta su Twitter.

Sud Sound System, tanto per citarne uno, ha scritto che "Facebook è un secchio mentre Twitter è un torrente".  Mah!

E poi si sa che le osservazioni sull'intelligenza altrui ci sono sempre state e hanno preso e prendono a pretesto qualsiasi cosa.

Ho trovato persino un articolo in cui si riporta uno studio per il quale coloro che utilizzano i browser Chrome  e Firefox sarebbero più intelligenti di quelli che usano Explorer, relegando tra i più sfigati quelli che utilizzano Explorer 6. Sicuramente questi ultimi sono meno attenti all'utilizzo dell'informatica, ma l'intelligenza credo c'entri il giusto.

Del resto sono stati anche fatti studi (e mi piacerebbe sapere chi li finanzia) per arrivare alla conclusione che sono più intelligenti, di volta in volta, i più alti, i fratelli maggiori, i figli unici, i mancini, gli uomini, le donne e via elencando.

Per quanto mi riguarda, uso entrambi i social network che, a mio parere, rispondono ad esigenze diverse.

Credo che il segreto di Twitter stia nel fatto che lo si può modellare secondo le proprie esigenze. C'è chi lo utilizza come fonte di notizie, per divertimento, per lavoro, ecc.

Su Twitter non si va tanto per scambiare opinioni, anche se comunque è possibile farlo,  quanto piuttosto per lasciare i propri tweet e leggere quelli altrui, che forse leggeranno i nostri, e magari li "ritwitteranno", e noi i loro, sperando ciascuno di noi di aumentare il numero dei follower e delle citazioni.

Ma su Twitter si cercano anche notizie sugli argomenti che ci interessano, e magari si ottengono in diretta, non solo seguendo i singoli giornalisti, opinionisti, politici e quant'altro, ma anche perché qualcuno dei nostri following, anche un comune mortale, si trova per caso sul teatro di un evento importante. 

E poi su Twitter si commentano in diretta i talkshow e altri programmi televisivi, così che ormai non ci si può più neanche sbracare sul divano a guardarsi un programma in pace, perché siamo obbligati a interagire!

Da un certo punto di vista Twitter è più divertente di Facebook e si presta maggiormente all'ironia. Sicuramente è anche più narcisistico e meno "social". 

Ovviamente per farsi leggere in 140 caratteri occorre essere lapidari e ironici. Non tutti ci riescono o almeno non sempre.

Inoltre se su Facebook si appare generalmente con il proprio nome e cognome e del resto non avrebbe senso se non ci si mette la propria faccia, su Twitter è più frequente usare nick di fantasia (fake). Così abbiamo Dio, Gesù, il Diavolo, il Triste Mietitore, La Sfiga, e poi personaggi famosi, anche del passato, come Dante Alighieri.

Ogni utente può inserire una bio (biografia) rigorosamente in 140 caratteri e questa è una difficoltà notevole da superare. Ovviamente si può anche non mettere la bio, ma se vogliamo farci leggere è meglio inserirne una accattivante. C'è anche chi insegna come farla.   

La bio di Dio è la seguente: Il Signore Iddio Onnipotente, fondatore e CEO dell'Universo, noto anche come Massimo Fattore. Entra sempre nel bagno delle donne, perché c'è scritto Signore. Dio ha anche un blog. Ha vinto il premio di miglior "fake" nell'edizione 2012 dei "Tweet Award" e in una recente intervista spiega perché ha scelto Twitter.

Ed ecco la bio del Triste Mietitore: Il mio mestiere è deprimente. Lavoro dalla notte dei tempi e non andrò in pensione. Sono il Tristo Mietitore depresso. Sono la Morte. E questo è il suo blog. Tra i Tweet Award diciamo che è arrivato secondo tra i "fake".

Di Gesù poi ce ne sono diversi. Ecco alcune delle loro bio:
1) Sono il re dei raccomandati, il più grande figlio-di-papà della Storia, e vi amo anche se non ve lo meritate! !PorcaMamma Nell'alto dei Cieli
2) Io sono colui che cercherà di salvarvi... invano.
Gerusalemme (pendolare)
3) l'uomo il cui compleanno è noto per essere il più famoso della storia senza festeggiato. Sceso sulla Terra a diffondere il Complemento Oggetto

Questa invece è la bio del Diavolo Ψ (ma sicuramente non è l'unico diavolo e non ho ancora fatto una ricerca sugli altri nomi con i quali è conosciuto)  
Signore indiscusso delle pentole. Da poco iscritto al corso De Agostini Coperchi&Coperchi. Preferirete l'Inferno anche per il clima; Ho i climatizzatori ora!

E questa, della Sfiga:
E' vero, vi vedo benissimo. Io sono quello che vi fa incontrare il 94enne col cappello che guida ai 30 all'ora solo quando avete fretta

E infine quella di Dante Alighieri:
Nel mezzo del mio esilio in Paradiso | m'avvidi che l'italico bordello | facea ai connazional perder 'l sorriso
Per il sommo poeta mi sarei aspettata di meglio, ma qualche suo tweet è veramente carino come questo su Marchionne che ha offeso Firenze:
e' notte di risate, e' notte insonne / Firenze tutta Civitate ride / udendo le stronzate d'un #Marchionne

Personalmente su Twitter mi sento più sciolta, forse perché pochi tra i miei follower mi conoscono nella vita reale, mentre diversi degli amici di Facebook sanno almeno chi sono e alcuni mi conoscono personalmente.

Devo dire che sono iscritta anche a Volunia, che avrebbe dovuto essere un incrocio tra motore di ricerca e socialnetwork, ma non mi pare abbia decollato e comunque al momento non mi interessa, forse più avanti.

E ora c'è anche Universe, ma sarà meglio lasciar perdere.

Mi sono iscritta invece a Overblog, la piattaforma francese che recentemente ha introdotto una nuova forma di blog in cui gli aggiornamenti di stato dei diversi social network diventano i post di un unico blog. Così ho creato il Blog "Diario di Bordo", sul quale non scrivo niente di nuovo, perché di blog ne ho già due e mi sembrano sufficienti, però lo utilizzo per ricucire i frammenti personali che altrimenti risulterebbero dispersi nei vari socialnetwork, compresi anche You Tube e Instagram.

Che non si fa per esserci! Qualche volta penso di dovermi disintossicare.