venerdì 20 febbraio 2009

La fortuna di Berlusconi



Non penso che Berlusconi sia particolarmente fortunato e che Veltroni porti sfiga e se la porti. Certamente il cavaliere ha avuto un’opposizione quasi inesistente che ora si è completamente liquefatta. Questo è culo? No, penso sia dabbenaggine degli altri (o c’è dell’altro, perché qualche volta me lo domando) . Però se uno si trova davanti un’opposizione del genere forse ha anche culo!  

Certamente il personaggio ha le sue capacità che bisogna riconoscergli ed è uno che dà l’impressione di credere a quello che dice e che fa. E’ stato un buon imprenditore? Certamente ha creato un impero, poi però bisogna vedere con che metodi.

Ad ogni modo io non sarei stata capace di fare l’imprenditrice e infatti non ci ho neanche provato. Faccio il dirigente in una pubblica amministrazione e spero di farlo bene. Però avrei voluto fare la giornalista o la carriera diplomatica e non ci ho neanche provato, perché ho avuto paura. Pertanto rispetto chi non ha paura e ce la fa. Poi appunto bisogna vedere come. Certamente dal punto di vista culturale non lo reggo (già non ho mai sopportato chi racconta le barzellette, e le sue sono sempre di pessimo gusto) e come politico non credo sia capace. Riesce solo per l’incapacità altrui.

 

Per quanto riguarda la sinistra non credo sia tutta colpa di Veltroni. Certamente non ha la faccia di un trascinatore e neanche di uno fortunato. Ma queste sono battute. Penso che sarebbe stato meglio che avesse continuato a fare il Sindaco di Roma. Non so se ha fatto danni, ma penso che la capitale debba essere anche la capitale culturale e questo forse gli riusciva. Certo poi c’era la vergogna dei campi nomadi e altre cose, ma presumo ci siano ancora. Come segretario del PD, partito che ha voluto creare troppo presto, certamente ha fatto molti errori, come quello di non costringere Bassolino e la Iervolino alle dimissioni, tanto per dirne una.

Ad ogni modo non credo che Berlusconi duri per sempre. Bisogna vedere cosa accade con la crisi economica. Per questo non so se è proprio fortunato. In mancanza di un'opposizione gli manca anche una via d'uscita nel caso la situazione precipitasse. La palla resta a lui.


Certo se nel 2010 c’è la ripresa e la sinistra non si ricompatta e si rigenera (cosa di cui al momento dubito) resta al governo a vita o diventa Presidente della Repubblica, altrimenti chissà…. Certo non ci si può augurare una crisi drammatica per levarselo dai coglioni, perché sarebbero guai anche per noi, salvo palingenesi totale e nascita di una nuova società. Questa però è utopia.     


Stiamo a vedere.


 Io per il momento ho altri interessi, quali l'alchimia, la fisica quantistica, però intanto osservo.

Crisi della sinistra senza partito e senza leader - E ora?

Le dimissioni di Veltroni, dopo una serie di sconfitte, sono solo il suggello che sancisce la morte di un soggetto che non è mai nato, una fusione a freddo, come qualcuno l’ha chiamata, di due nomenclature, l’ex PCI-PDS-DS e l’ex DC, una cosa inaudita. Veltroni, che comunque non è il solo responsabile della crisi della sinistra, ha avuto fretta di creare un soggetto che per ovvie ragioni è nato morto. D'Alema (e non solo lui) non aspettava altro che fallisse. Invece di cercare di sfruttare le debolezze degli avversari, la sinistra (sempre che si potesse definire tale) si è dedicata a lotte intestine, ma non ha mai fatto vera opposizione. Ha dimostrato paura di tutto, anche di dirsi di sinistra, anche di tutelare la laicità dello Stato.

Si potrebbe parlare di un’anomalia italiana. Mentre in tutti i paesi dell’Occidente ci sono due partiti che si alternano al governo, uno conservatore e uno socialista o socialdemocratico o democratico che dir si voglia, in Italia abbiamo un partito che non è nemmeno un partito, ma l’emanazione del Presidente del Consiglio, e dall’altra niente.



La classe politica di sinistra non è stata capace di rigenerarsi, fatti i conti con il passato, in un soggetto nuovo, un partito progressista, moderno, laico, rispondente alle esigenze dei tempi, ma ha dato vita solo ad un’accozzaglia rissosa unita solo nell’antiberlusconismo, di facciata, perché l’opposizione a Berlusconi non l’ha fatta mai. E ora D’Alema si rammarica del bipolarismo rissoso incapace di promuovere insieme un percorso per metter mano a riforme indispensabili. Ma quali riforme indispensabili si possono realizzare in collaborazione con ex o post fascisti, teocon, atei devoti, xenofobi, ecc.?



 E ora? C’è un governo ultrareazionario e “teocon” con un padrone assoluto che non teme di attentare alla Costituzione e di scatenare conflitti tra gli organi dello Stato e un'opposizione inesistente. Non vedo nulla di buono all'orizzonte. Non c’è che da stare a vedere cosa succede e intanto interessarsi di altro. 

mercoledì 18 febbraio 2009

Veltroni: tutta sfortuna?

 

Andate a vedere questi due post del blog “Brodo Primordiale” dal titolo “Non voglio tirarmela” e “Ci siamo quasi”.

Carini, no?

Ma non sarà che Veltroni porta sfiga?

Mi viene in mente la celebre frase di Napoleone: "Non voglio generali esperti e capaci, voglio generali fortunati!!"




Ora in tutte le imprese esperienza e capacità sono, a mio parere, essenziali, ma riuscire è anche questione di fortuna, e di ottimismo e di carisma. Anzi penso che ottimismo e carisma attirino la fortuna.




Con questo la crisi della sinistra non è solo questione di leader.




Il PD non è mai esistito, è un coacervo che non sta insieme, che non poteva stare insieme. Un’impresa riesce se ci sono alla base delle idee, dei principi condivisi e se ci sono dei leader che hanno talento, energia e, perché no, fortuna.




Avete visto cosa è successo alle primarie di Firenze? Il vincitore, Matteo Renzi sembra sia uno che ha energia da vendere e uno fortunato. Prima di darsi alla politica aveva vinto 33 milioni (di lire) alla Ruota della Fortuna! Ma non mi piace. E’ stato intervistato qualche tempo fa da Irene Bignardi alle “Invasioni barbariche”: un cattolico neanche molto progressista.




Quanto a Veltroni gli si deve riconoscere che almeno si è dimesso. Saranno vere dimissioni? In un paese in cui le dimissioni sono quasi sconosciute, può venire anche il dubbio. Si è mai visto un segretario di partito che si dimette dopo un’elezione regionale? Ma se non si dimettono neanche quando vengono pescati con le mani nel sacco!




Per la crisi della sinistra, non vedo soluzioni a breve. A prescindere dai leaders (Bersani? ma vi pare uno che riesce a ispirare fiducia, a trascinare?), mancano anche le idee, i principi. Finite le ideologie, alla destra è rimasto comunque “Dio, patria, famiglia”, ma alla sinistra? Quali sono i valori che porta avanti? Quali i principi, le idee da sostenere, gli obiettivi da porsi anche a rischio di perdere i voti di qualcuno (tanto sono stati persi lo stesso e sarà sempre peggio). Finite le ideologie, abbandonato il marxismo e ogni altro anacronismo, doveva nascere un partito moderno, progressista, che si rifacesse ai principi del socialismo democratico, liberale e libertario, i cui obiettivi fossero la tutela del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili, della laicità, il miglioramento della scuola pubblica, della sanità pubblica, lo sviluppo della ricerca. Ma così non è stato. E’ stato creato qualcosa che non esiste, che è solo la giustapposizione di due ex-partiti, a suo tempo nemici, e tutto ciò anche nell’ambito di una deriva etica. Peggio di così….




Poi si può anche dire che la gente ama Berlusconi, che lo sente simile a sé, specie nelle battute più trite che fanno parte del suo successo (e questo la dice lunga sul livello culturale del paese), che vuol sentire parlare di soluzioni rigorose per la sicurezza, di lotta alla delinquenza, di punizioni esemplari, che cerca una soluzione alla proprie paure in un capro espiatorio (e cosa meglio degli stranieri? anche se poi continuano ad arrivare, come e anche più che sotto il governo Prodi).




D’accordo c’è anche tutto questo, ma il problema della sinistra resta e non mi sembra che le soluzioni siano a portata di mano.


Comunque nella scelta del prossimo segretario di un futuro partito meglio verificare la sua storia personale e che si compri un amuleto!





lunedì 9 febbraio 2009

IL CASO ENGLARO E' SOLO UN PRETESTO - ROMPIAMO IL SILENZIO



 

Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.

Norberto Bobbio

 

 

Ho appena firmato l'appello diffuso ieri da Libertà e Giustizia sul sito di Repubblica dal titolo "Rompiamo il silenzio".


Sulla questione Englaro ho tanti dubbi e mi sembra che li abbia anche la scienza.   Personalmente credo che quella di Eluana non sia vita, ma non vorrei essere nel giudice che ha preso la decisione, tanto meno nei suoi genitori. Non mi piace neanche il padre che è sempre in televisione e che ha diffuso quelle foto che peraltro sono controproducenti. La gente vede una bella ragazza nel fiore della gioventù e non si immagina nemmeno quale larva umana possa essere oggi.


Ma Berlusconi ha preso a pretesto il caso Englaro con un atto che minaccia seriamente il principio della divisione dei poteri che da Montesquieu in avanti informa tutte le democrazie. Questo mi preoccupa.

martedì 3 febbraio 2009

Jeremy Rifkin e le energie rinnovabili

Sicuramente ne sarà stato discusso a suo tempo da diverse parti. Io però ho letto solo ora l' intervista del giugno scorso di Beppe Grillo a Jeremy Rifkin, in cui l'economista e saggista statunitense tra l'altro afferma: "L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi."

L’intera intervista si può leggere sul blog di Beppe Grillo



Il presente post e i relativi commenti anche su lla mia pagina su Facebook




venerdì 20 febbraio 2009

La fortuna di Berlusconi



Non penso che Berlusconi sia particolarmente fortunato e che Veltroni porti sfiga e se la porti. Certamente il cavaliere ha avuto un’opposizione quasi inesistente che ora si è completamente liquefatta. Questo è culo? No, penso sia dabbenaggine degli altri (o c’è dell’altro, perché qualche volta me lo domando) . Però se uno si trova davanti un’opposizione del genere forse ha anche culo!  

Certamente il personaggio ha le sue capacità che bisogna riconoscergli ed è uno che dà l’impressione di credere a quello che dice e che fa. E’ stato un buon imprenditore? Certamente ha creato un impero, poi però bisogna vedere con che metodi.

Ad ogni modo io non sarei stata capace di fare l’imprenditrice e infatti non ci ho neanche provato. Faccio il dirigente in una pubblica amministrazione e spero di farlo bene. Però avrei voluto fare la giornalista o la carriera diplomatica e non ci ho neanche provato, perché ho avuto paura. Pertanto rispetto chi non ha paura e ce la fa. Poi appunto bisogna vedere come. Certamente dal punto di vista culturale non lo reggo (già non ho mai sopportato chi racconta le barzellette, e le sue sono sempre di pessimo gusto) e come politico non credo sia capace. Riesce solo per l’incapacità altrui.

 

Per quanto riguarda la sinistra non credo sia tutta colpa di Veltroni. Certamente non ha la faccia di un trascinatore e neanche di uno fortunato. Ma queste sono battute. Penso che sarebbe stato meglio che avesse continuato a fare il Sindaco di Roma. Non so se ha fatto danni, ma penso che la capitale debba essere anche la capitale culturale e questo forse gli riusciva. Certo poi c’era la vergogna dei campi nomadi e altre cose, ma presumo ci siano ancora. Come segretario del PD, partito che ha voluto creare troppo presto, certamente ha fatto molti errori, come quello di non costringere Bassolino e la Iervolino alle dimissioni, tanto per dirne una.

Ad ogni modo non credo che Berlusconi duri per sempre. Bisogna vedere cosa accade con la crisi economica. Per questo non so se è proprio fortunato. In mancanza di un'opposizione gli manca anche una via d'uscita nel caso la situazione precipitasse. La palla resta a lui.


Certo se nel 2010 c’è la ripresa e la sinistra non si ricompatta e si rigenera (cosa di cui al momento dubito) resta al governo a vita o diventa Presidente della Repubblica, altrimenti chissà…. Certo non ci si può augurare una crisi drammatica per levarselo dai coglioni, perché sarebbero guai anche per noi, salvo palingenesi totale e nascita di una nuova società. Questa però è utopia.     


Stiamo a vedere.


 Io per il momento ho altri interessi, quali l'alchimia, la fisica quantistica, però intanto osservo.

Crisi della sinistra senza partito e senza leader - E ora?

Le dimissioni di Veltroni, dopo una serie di sconfitte, sono solo il suggello che sancisce la morte di un soggetto che non è mai nato, una fusione a freddo, come qualcuno l’ha chiamata, di due nomenclature, l’ex PCI-PDS-DS e l’ex DC, una cosa inaudita. Veltroni, che comunque non è il solo responsabile della crisi della sinistra, ha avuto fretta di creare un soggetto che per ovvie ragioni è nato morto. D'Alema (e non solo lui) non aspettava altro che fallisse. Invece di cercare di sfruttare le debolezze degli avversari, la sinistra (sempre che si potesse definire tale) si è dedicata a lotte intestine, ma non ha mai fatto vera opposizione. Ha dimostrato paura di tutto, anche di dirsi di sinistra, anche di tutelare la laicità dello Stato.

Si potrebbe parlare di un’anomalia italiana. Mentre in tutti i paesi dell’Occidente ci sono due partiti che si alternano al governo, uno conservatore e uno socialista o socialdemocratico o democratico che dir si voglia, in Italia abbiamo un partito che non è nemmeno un partito, ma l’emanazione del Presidente del Consiglio, e dall’altra niente.



La classe politica di sinistra non è stata capace di rigenerarsi, fatti i conti con il passato, in un soggetto nuovo, un partito progressista, moderno, laico, rispondente alle esigenze dei tempi, ma ha dato vita solo ad un’accozzaglia rissosa unita solo nell’antiberlusconismo, di facciata, perché l’opposizione a Berlusconi non l’ha fatta mai. E ora D’Alema si rammarica del bipolarismo rissoso incapace di promuovere insieme un percorso per metter mano a riforme indispensabili. Ma quali riforme indispensabili si possono realizzare in collaborazione con ex o post fascisti, teocon, atei devoti, xenofobi, ecc.?



 E ora? C’è un governo ultrareazionario e “teocon” con un padrone assoluto che non teme di attentare alla Costituzione e di scatenare conflitti tra gli organi dello Stato e un'opposizione inesistente. Non vedo nulla di buono all'orizzonte. Non c’è che da stare a vedere cosa succede e intanto interessarsi di altro. 

mercoledì 18 febbraio 2009

Veltroni: tutta sfortuna?

 

Andate a vedere questi due post del blog “Brodo Primordiale” dal titolo “Non voglio tirarmela” e “Ci siamo quasi”.

Carini, no?

Ma non sarà che Veltroni porta sfiga?

Mi viene in mente la celebre frase di Napoleone: "Non voglio generali esperti e capaci, voglio generali fortunati!!"




Ora in tutte le imprese esperienza e capacità sono, a mio parere, essenziali, ma riuscire è anche questione di fortuna, e di ottimismo e di carisma. Anzi penso che ottimismo e carisma attirino la fortuna.




Con questo la crisi della sinistra non è solo questione di leader.




Il PD non è mai esistito, è un coacervo che non sta insieme, che non poteva stare insieme. Un’impresa riesce se ci sono alla base delle idee, dei principi condivisi e se ci sono dei leader che hanno talento, energia e, perché no, fortuna.




Avete visto cosa è successo alle primarie di Firenze? Il vincitore, Matteo Renzi sembra sia uno che ha energia da vendere e uno fortunato. Prima di darsi alla politica aveva vinto 33 milioni (di lire) alla Ruota della Fortuna! Ma non mi piace. E’ stato intervistato qualche tempo fa da Irene Bignardi alle “Invasioni barbariche”: un cattolico neanche molto progressista.




Quanto a Veltroni gli si deve riconoscere che almeno si è dimesso. Saranno vere dimissioni? In un paese in cui le dimissioni sono quasi sconosciute, può venire anche il dubbio. Si è mai visto un segretario di partito che si dimette dopo un’elezione regionale? Ma se non si dimettono neanche quando vengono pescati con le mani nel sacco!




Per la crisi della sinistra, non vedo soluzioni a breve. A prescindere dai leaders (Bersani? ma vi pare uno che riesce a ispirare fiducia, a trascinare?), mancano anche le idee, i principi. Finite le ideologie, alla destra è rimasto comunque “Dio, patria, famiglia”, ma alla sinistra? Quali sono i valori che porta avanti? Quali i principi, le idee da sostenere, gli obiettivi da porsi anche a rischio di perdere i voti di qualcuno (tanto sono stati persi lo stesso e sarà sempre peggio). Finite le ideologie, abbandonato il marxismo e ogni altro anacronismo, doveva nascere un partito moderno, progressista, che si rifacesse ai principi del socialismo democratico, liberale e libertario, i cui obiettivi fossero la tutela del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili, della laicità, il miglioramento della scuola pubblica, della sanità pubblica, lo sviluppo della ricerca. Ma così non è stato. E’ stato creato qualcosa che non esiste, che è solo la giustapposizione di due ex-partiti, a suo tempo nemici, e tutto ciò anche nell’ambito di una deriva etica. Peggio di così….




Poi si può anche dire che la gente ama Berlusconi, che lo sente simile a sé, specie nelle battute più trite che fanno parte del suo successo (e questo la dice lunga sul livello culturale del paese), che vuol sentire parlare di soluzioni rigorose per la sicurezza, di lotta alla delinquenza, di punizioni esemplari, che cerca una soluzione alla proprie paure in un capro espiatorio (e cosa meglio degli stranieri? anche se poi continuano ad arrivare, come e anche più che sotto il governo Prodi).




D’accordo c’è anche tutto questo, ma il problema della sinistra resta e non mi sembra che le soluzioni siano a portata di mano.


Comunque nella scelta del prossimo segretario di un futuro partito meglio verificare la sua storia personale e che si compri un amuleto!





lunedì 9 febbraio 2009

IL CASO ENGLARO E' SOLO UN PRETESTO - ROMPIAMO IL SILENZIO



 

Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.

Norberto Bobbio

 

 

Ho appena firmato l'appello diffuso ieri da Libertà e Giustizia sul sito di Repubblica dal titolo "Rompiamo il silenzio".


Sulla questione Englaro ho tanti dubbi e mi sembra che li abbia anche la scienza.   Personalmente credo che quella di Eluana non sia vita, ma non vorrei essere nel giudice che ha preso la decisione, tanto meno nei suoi genitori. Non mi piace neanche il padre che è sempre in televisione e che ha diffuso quelle foto che peraltro sono controproducenti. La gente vede una bella ragazza nel fiore della gioventù e non si immagina nemmeno quale larva umana possa essere oggi.


Ma Berlusconi ha preso a pretesto il caso Englaro con un atto che minaccia seriamente il principio della divisione dei poteri che da Montesquieu in avanti informa tutte le democrazie. Questo mi preoccupa.

martedì 3 febbraio 2009

Jeremy Rifkin e le energie rinnovabili

Sicuramente ne sarà stato discusso a suo tempo da diverse parti. Io però ho letto solo ora l' intervista del giugno scorso di Beppe Grillo a Jeremy Rifkin, in cui l'economista e saggista statunitense tra l'altro afferma: "L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi."

L’intera intervista si può leggere sul blog di Beppe Grillo



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