lunedì 25 aprile 2005

Oltre il ponte



Testo di Italo Calvino e musica di Sergio Liberovici




O ragazza dalle guance di pesca


o ragazza dalle guance d'aurora


io spero che a narrarti riesca


la mia vita all'età che tu hai ora.


 


Coprifuoco, la truppa tedesca


la città dominava, siam pronti:


chi non vuole chinare la testa


con noi prenda la strada dei monti.


 


Avevamo vent'anni e oltre il ponte


oltre il ponte ch'è in mano nemica


vedevam l'altra riva, la vita


tutto il bene del mondo oltre il ponte.


 


Tutto il male avevamo di fronte


tutto il bene avevamo nel cuore


a vent'anni la vita è oltre il ponte


oltre il fuoco comincia l'amore.


 


Silenziosa sugli aghi di pino


su spinosi ricci di castagna


una squadra nel buio mattino


discendeva l'oscura montagna.


 


La speranza era nostra compagna


a assaltar caposaldi nemici


conquistandoci l'armi in battaglia


scalzi e laceri eppure felici.


 


Avevamo vent'anni...


 


Non è detto che fossimo santi


l'eroismo non è sovrumano


corri, abbassati, dai corri avanti!


ogni passo che fai non è vano.


 


Vedevamo a portata di mano


oltre il tronco il cespuglio il canneto


l'avvenire di un giorno piu' umano


e più giusto più libero e lieto.


 


Avevamo vent'anni...


 


Ormai tutti han famiglia hanno figli


che non sanno la storia di ieri


io son solo e passeggio fra i tigli


con te cara che allora non c'eri.


 


E vorrei che quei nostri pensieri


quelle nostre speranze di allora


rivivessero in quel che tu speri


o ragazza color dell'aurora.


 


Avevamo vent'anni...


domenica 24 aprile 2005

Il Papa “neocon”



 

A sinistra si fa un gran parlare del conservatorismo del nuovo Papa. E’ stato eletto un Papa “neocon”. Ma come dovrebbe essere un papa? Che forse era progressista Giovanni Paolo II? In realtà è stato Karol Wojtila a nominare nel 1981 Ratzinger, poi divenuto suo amico personale, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (ex Inquisizione), a capo della quale, l’ex vescovo di Monaco si è battuto per schiacciare tutte le dissidenze all’interno della Chiesa Cattolica.


 

 


 

E’ certo che con la sua omelia-programma di lunedì 18 aprile alla messa "pro eligendo Romano pontifice", l'ultima pubblica prima del conclave che lo avrebbe eletto Papa, il futuro Benedetto XVI° si è scagliato contro tutte le correnti ideologiche del secolo scorso, “Marxismo, liberalismo, libertinismo, collettivismo, individualismo radicale, vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo" e "così via". E se è inimmaginabile un Papa marxista o un papa che inneggi all’amore libero, qui c’è una vera e propria condanna della modernità.


 

  


 

"Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore”


 

Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”


 

Indovinato in proposito il sintetico post del 19 aprile di Wittengstein:


 

“Se spagliate, fi koricerò”.


 

Ma ci si deve stupire di questo attacco alla modernità? Certo anche la Chiesa ha le sue correnti progressiste, ovviamente minoritarie, ma nel complesso e fin dalle sue origini è sempre stata conservatrice. Basterebbe leggere i c.d. Padri della Chiesa per capire che non c’è grande differenza con la dottrina islamica, almeno per quanto riguarda le libertà individuali, la concezione della donna e il suo ruolo nella comunità ecclesiale.

 


Quello che stupisce è questo “revival” religioso, questo interesse per la Chiesa, per il Papa, questo desiderio di Santi, questo oscurantismo moralista che sembra il “leitmotiv” di inizio secolo.


 


E qui credo che non si possa eludere una riflessione piuttosto negativa sulla società civile che non è in grado di fornire valori, punti di riferimento, principi etici.


 

venerdì 15 aprile 2005

Santo subito! Il trionfo dell’irrazionale nel XXI° secolo


Due milioni di pellegrini a Roma per la morte del Papa. Gente in fila per ore per l’ultimo saluto. Commozione e videofonini lampeggianti. Non ho potuto scrivere niente in quei giorni, troppo presa dagli impegni. Domenica 3 e Lunedì 4 aprile si svolgevano le elezioni regionali ed io ero al lavoro. Avevamo un televisore, come sempre quando ci sono le elezioni. Passavano solo le immagini dei pellegrini a Roma. Non sentivo le parole, perché lo tenevamo basso, di confusione intorno ce n’era già troppa, però le immagini erano eloquenti.


Ripresa un po’ di vita privata assisto ad un “Porta a Porta” dal titolo: “Santo subito”, ove si dice di tutto e di più e si insiste addirittura sul vento che sfoglia le pagine del Vangelo posto sulla bara, come se agisse lo Spirito Santo. E poi ci sono già i testimoni di presunti miracoli. Rimango allibita. Dopo qualche giorno sempre “Porta a Porta” fa un’altra serata sullo stesso argomento. Non ce la faccio. Spengo dopo cinque minuti.



Non so cosa pensare di questo XXI° secolo. Sembra di essere tornati al medioevo, assistiamo al trionfo dell’irrazionale: superstizioni, miracoli, guerre di religione, lotta tra il bene ed il male, un imperatore del mondo, guerrafondaio, con una visione manichea della realtà, masse incredibili che si riuniscono a Roma per la morte di un Pontefice che già definiscono e vogliono santo, superstizione e adunate oceaniche, come alla Mecca, come nella Germania di Hitler, nell’Italia di Mussolini e nella Russia di Stalin.



Diffido sempre più delle masse, anche se ci ho creduto quando ero giovane.  Mi rendo altresì conto che l’etica continua ad essere appannaggio di una piccola elite, mentre le masse corrono, armate di “videofonini” immortalanti il “c’ero anch’io”, al funerale del Papa Santo e, armate di randelli e indegni striscioni nazisti, agli stadi, dove, come nelle arene dell’antica Roma, si consumano riti di sangue.




E se per un Papa defunto, che alcuni nella Chiesa stessa volevano da tempo dimissionario in quanto un po’ rincoglionito, si mobilita tanto popolo, mi domando cosa potrebbe  accadere se una personalità carismatica, ben viva, si affacciasse da qualche balcone.




Passando poi a meriti e demeriti del Pontefice defunto. Non gli si può negare una certa personalità, almeno finché è stato in relativa salute. Ma poi in sostanza cosa ha fatto?


Alcuni gli attribuiscono il crollo del comunismo, ma in realtà il comunismo è crollato in primo luogo perché l’apparato tecnico dell’Unione Sovietica non ha retto il passo con quello degli Stati Uniti, e poi per tanti altri motivi, che non ho tempo qui di elencare, ma tra i quali il Papa polacco ha avuto un significato, a mio parere, di rilievo minimo.


Ha parlato in favore della pace. Questo è vero, ma, a prescindere dal fatto che mi sembra normale per un Papa, e che sarebbe stato deplorevole se avesse invece benedetto le armi,  la sua perorazione non ha contato niente, perché al cristianissimo Bush e al suo “entrourage” delle perorazioni pontificie non importava niente, come a Stalin quando si domandava quante divisioni avesse il Papa.


Ha cercato di avvicinare le diverse e opposte Chiese. Ha chiesto scusa agli ebrei. Anche questo è vero, però si è anche appoggiato alla discutibile Opus Dei e si è schierato contro la teologia della liberazione dell’America Latina, si è affacciato sul balcone di Santiago del Cile insieme a Pinochet, ha canonizzato Stepinac, il cardinale di Zagabria che aveva benedetto le armi degli ustascia, fascisti massacratori dei serbi. Ha assecondato la dissoluzione della Yugoslavia, riconoscendo  le nazioni cattoliche di Slovenia e Croazia, ed è quindi seppur marginalmente responsabile dei massacri che ne sono seguiti.


Ha chiesto scusa a Galileo, dopo 400 anni, ma ha avuto lo stesso comportamento dei suoi antichi predecessori nei confronti della scienza attuale. Si è scagliato, oltre che contro il materialismo comunista, anche contro gli eccessi del capitalismo, ma ha soprattutto condannato  la modernità, la ricerca scientifica, e la libertà sessuale e ha mantenuto una concezione assolutamente arcaica nei confronti del ruolo della donna nella Chiesa. Insomma più o meno le idee di un Imam.

Nonostante ciò, sia in vita che in morte, è stato osannato dalle masse, dai giovani, delle forze politiche tutte, di destra e di sinistra. 

domenica 3 aprile 2005

La morte del Papa e le scommesse sui papabili



Credo solo nella ragione e nella scienza e mi sembra quasi impossibile che ci siano ancora le religioni, anzi che addirittura si sia tornati alle guerre di religione, bastando a mio parere un livello culturale medio per rendersi conto che le religioni non sono altro che costruzioni basate sui miti delle origini, simili tra popoli diversissimi e lontani tra loro e riproposti nell’arco dei secoli e dei millenni con qualche variante.




Nonostante ciò riconosco che il Papa appena deceduto è stato, prima della malattia, nel bene e nel male, a seconda dei punti di vista,  una figura forte.



Milioni di persone hanno invaso i siti internet per avere notizie. Mai tanti occhi sulla fine di un pontefice, con eccessi anche di cattivo gusto come i maxischermi in Piazza San Pietro.


Sicuramente domani le elezioni regionali avranno scarso rilievo sui giornali. 


E quanto ai papabili
“navigando” qua e là, ho trovato un sito dal titolo “Ratzinger Papa”  e un altro, ovviamente inglese, in cui già da parecchie settimane si raccoglievano le scommesse sui papabili .Sulla colonna destra bisogna cliccare su “Scommesse speciali”, “Generali” e, infine, “Papato” .  Quello pagato meno, quindi il più papabile, è Tettamanzi, ma anche Ratzinger è in buona posizione insieme ad un certo Hummes, mai sentito, ma non sono un'esperta della materia.

lunedì 25 aprile 2005

Oltre il ponte



Testo di Italo Calvino e musica di Sergio Liberovici




O ragazza dalle guance di pesca


o ragazza dalle guance d'aurora


io spero che a narrarti riesca


la mia vita all'età che tu hai ora.


 


Coprifuoco, la truppa tedesca


la città dominava, siam pronti:


chi non vuole chinare la testa


con noi prenda la strada dei monti.


 


Avevamo vent'anni e oltre il ponte


oltre il ponte ch'è in mano nemica


vedevam l'altra riva, la vita


tutto il bene del mondo oltre il ponte.


 


Tutto il male avevamo di fronte


tutto il bene avevamo nel cuore


a vent'anni la vita è oltre il ponte


oltre il fuoco comincia l'amore.


 


Silenziosa sugli aghi di pino


su spinosi ricci di castagna


una squadra nel buio mattino


discendeva l'oscura montagna.


 


La speranza era nostra compagna


a assaltar caposaldi nemici


conquistandoci l'armi in battaglia


scalzi e laceri eppure felici.


 


Avevamo vent'anni...


 


Non è detto che fossimo santi


l'eroismo non è sovrumano


corri, abbassati, dai corri avanti!


ogni passo che fai non è vano.


 


Vedevamo a portata di mano


oltre il tronco il cespuglio il canneto


l'avvenire di un giorno piu' umano


e più giusto più libero e lieto.


 


Avevamo vent'anni...


 


Ormai tutti han famiglia hanno figli


che non sanno la storia di ieri


io son solo e passeggio fra i tigli


con te cara che allora non c'eri.


 


E vorrei che quei nostri pensieri


quelle nostre speranze di allora


rivivessero in quel che tu speri


o ragazza color dell'aurora.


 


Avevamo vent'anni...


domenica 24 aprile 2005

Il Papa “neocon”



 

A sinistra si fa un gran parlare del conservatorismo del nuovo Papa. E’ stato eletto un Papa “neocon”. Ma come dovrebbe essere un papa? Che forse era progressista Giovanni Paolo II? In realtà è stato Karol Wojtila a nominare nel 1981 Ratzinger, poi divenuto suo amico personale, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (ex Inquisizione), a capo della quale, l’ex vescovo di Monaco si è battuto per schiacciare tutte le dissidenze all’interno della Chiesa Cattolica.


 

 


 

E’ certo che con la sua omelia-programma di lunedì 18 aprile alla messa "pro eligendo Romano pontifice", l'ultima pubblica prima del conclave che lo avrebbe eletto Papa, il futuro Benedetto XVI° si è scagliato contro tutte le correnti ideologiche del secolo scorso, “Marxismo, liberalismo, libertinismo, collettivismo, individualismo radicale, vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo" e "così via". E se è inimmaginabile un Papa marxista o un papa che inneggi all’amore libero, qui c’è una vera e propria condanna della modernità.


 

  


 

"Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore”


 

Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”


 

Indovinato in proposito il sintetico post del 19 aprile di Wittengstein:


 

“Se spagliate, fi koricerò”.


 

Ma ci si deve stupire di questo attacco alla modernità? Certo anche la Chiesa ha le sue correnti progressiste, ovviamente minoritarie, ma nel complesso e fin dalle sue origini è sempre stata conservatrice. Basterebbe leggere i c.d. Padri della Chiesa per capire che non c’è grande differenza con la dottrina islamica, almeno per quanto riguarda le libertà individuali, la concezione della donna e il suo ruolo nella comunità ecclesiale.

 


Quello che stupisce è questo “revival” religioso, questo interesse per la Chiesa, per il Papa, questo desiderio di Santi, questo oscurantismo moralista che sembra il “leitmotiv” di inizio secolo.


 


E qui credo che non si possa eludere una riflessione piuttosto negativa sulla società civile che non è in grado di fornire valori, punti di riferimento, principi etici.


 

venerdì 15 aprile 2005

Santo subito! Il trionfo dell’irrazionale nel XXI° secolo


Due milioni di pellegrini a Roma per la morte del Papa. Gente in fila per ore per l’ultimo saluto. Commozione e videofonini lampeggianti. Non ho potuto scrivere niente in quei giorni, troppo presa dagli impegni. Domenica 3 e Lunedì 4 aprile si svolgevano le elezioni regionali ed io ero al lavoro. Avevamo un televisore, come sempre quando ci sono le elezioni. Passavano solo le immagini dei pellegrini a Roma. Non sentivo le parole, perché lo tenevamo basso, di confusione intorno ce n’era già troppa, però le immagini erano eloquenti.


Ripresa un po’ di vita privata assisto ad un “Porta a Porta” dal titolo: “Santo subito”, ove si dice di tutto e di più e si insiste addirittura sul vento che sfoglia le pagine del Vangelo posto sulla bara, come se agisse lo Spirito Santo. E poi ci sono già i testimoni di presunti miracoli. Rimango allibita. Dopo qualche giorno sempre “Porta a Porta” fa un’altra serata sullo stesso argomento. Non ce la faccio. Spengo dopo cinque minuti.



Non so cosa pensare di questo XXI° secolo. Sembra di essere tornati al medioevo, assistiamo al trionfo dell’irrazionale: superstizioni, miracoli, guerre di religione, lotta tra il bene ed il male, un imperatore del mondo, guerrafondaio, con una visione manichea della realtà, masse incredibili che si riuniscono a Roma per la morte di un Pontefice che già definiscono e vogliono santo, superstizione e adunate oceaniche, come alla Mecca, come nella Germania di Hitler, nell’Italia di Mussolini e nella Russia di Stalin.



Diffido sempre più delle masse, anche se ci ho creduto quando ero giovane.  Mi rendo altresì conto che l’etica continua ad essere appannaggio di una piccola elite, mentre le masse corrono, armate di “videofonini” immortalanti il “c’ero anch’io”, al funerale del Papa Santo e, armate di randelli e indegni striscioni nazisti, agli stadi, dove, come nelle arene dell’antica Roma, si consumano riti di sangue.




E se per un Papa defunto, che alcuni nella Chiesa stessa volevano da tempo dimissionario in quanto un po’ rincoglionito, si mobilita tanto popolo, mi domando cosa potrebbe  accadere se una personalità carismatica, ben viva, si affacciasse da qualche balcone.




Passando poi a meriti e demeriti del Pontefice defunto. Non gli si può negare una certa personalità, almeno finché è stato in relativa salute. Ma poi in sostanza cosa ha fatto?


Alcuni gli attribuiscono il crollo del comunismo, ma in realtà il comunismo è crollato in primo luogo perché l’apparato tecnico dell’Unione Sovietica non ha retto il passo con quello degli Stati Uniti, e poi per tanti altri motivi, che non ho tempo qui di elencare, ma tra i quali il Papa polacco ha avuto un significato, a mio parere, di rilievo minimo.


Ha parlato in favore della pace. Questo è vero, ma, a prescindere dal fatto che mi sembra normale per un Papa, e che sarebbe stato deplorevole se avesse invece benedetto le armi,  la sua perorazione non ha contato niente, perché al cristianissimo Bush e al suo “entrourage” delle perorazioni pontificie non importava niente, come a Stalin quando si domandava quante divisioni avesse il Papa.


Ha cercato di avvicinare le diverse e opposte Chiese. Ha chiesto scusa agli ebrei. Anche questo è vero, però si è anche appoggiato alla discutibile Opus Dei e si è schierato contro la teologia della liberazione dell’America Latina, si è affacciato sul balcone di Santiago del Cile insieme a Pinochet, ha canonizzato Stepinac, il cardinale di Zagabria che aveva benedetto le armi degli ustascia, fascisti massacratori dei serbi. Ha assecondato la dissoluzione della Yugoslavia, riconoscendo  le nazioni cattoliche di Slovenia e Croazia, ed è quindi seppur marginalmente responsabile dei massacri che ne sono seguiti.


Ha chiesto scusa a Galileo, dopo 400 anni, ma ha avuto lo stesso comportamento dei suoi antichi predecessori nei confronti della scienza attuale. Si è scagliato, oltre che contro il materialismo comunista, anche contro gli eccessi del capitalismo, ma ha soprattutto condannato  la modernità, la ricerca scientifica, e la libertà sessuale e ha mantenuto una concezione assolutamente arcaica nei confronti del ruolo della donna nella Chiesa. Insomma più o meno le idee di un Imam.

Nonostante ciò, sia in vita che in morte, è stato osannato dalle masse, dai giovani, delle forze politiche tutte, di destra e di sinistra. 

domenica 3 aprile 2005

La morte del Papa e le scommesse sui papabili



Credo solo nella ragione e nella scienza e mi sembra quasi impossibile che ci siano ancora le religioni, anzi che addirittura si sia tornati alle guerre di religione, bastando a mio parere un livello culturale medio per rendersi conto che le religioni non sono altro che costruzioni basate sui miti delle origini, simili tra popoli diversissimi e lontani tra loro e riproposti nell’arco dei secoli e dei millenni con qualche variante.




Nonostante ciò riconosco che il Papa appena deceduto è stato, prima della malattia, nel bene e nel male, a seconda dei punti di vista,  una figura forte.



Milioni di persone hanno invaso i siti internet per avere notizie. Mai tanti occhi sulla fine di un pontefice, con eccessi anche di cattivo gusto come i maxischermi in Piazza San Pietro.


Sicuramente domani le elezioni regionali avranno scarso rilievo sui giornali. 


E quanto ai papabili
“navigando” qua e là, ho trovato un sito dal titolo “Ratzinger Papa”  e un altro, ovviamente inglese, in cui già da parecchie settimane si raccoglievano le scommesse sui papabili .Sulla colonna destra bisogna cliccare su “Scommesse speciali”, “Generali” e, infine, “Papato” .  Quello pagato meno, quindi il più papabile, è Tettamanzi, ma anche Ratzinger è in buona posizione insieme ad un certo Hummes, mai sentito, ma non sono un'esperta della materia.