sabato 26 marzo 2005

Costituzione riformata o stravolta?



Ultimamente sono troppo presa dal lavoro e non ho tempo di seguire cosa accade in Italia e nel mondo e tanto meno di aggiornare questo blog.


 

So che il 23 marzo il Senato ha approvato una riforma costituzionale che il centro-sinistra ritiene devastante.



Da quanto ho letto sui giornali, la riforma attribuisce poteri amplissimi al presidente del consiglio che potrà sciogliere le camere e sarà in grado di esigere l’approvazione in blocco di una legge da lui proposta, abbinandola alla questione di fiducia che, se negata, condannerebbe la Camera all’automatico scioglimento anticipato.


 

Nel campo delle autonomie il nuovo testo assegna la competenza legislativa esclusiva alle Regioni in settori decisivi quali la scuola, la sanità, l’assistenza (con la disarticolazione della scuola pubblica e del servizio sanitario nazionale).


 

In sintesi il massimo del centralismo autoritario ed il massimo della destrutturazione dello stato unitario.


 

Grande bagarre in Parlamento con sfoggio o spreco di bandiere tricolori da entrambe le parti.


 

Andreotti (ma Andreotti, oltre che in odore di mafia, è anche di sinistra?) ricorda che il 23 marzo era la festa del “fascio” e Carla Voltolina, vedova dell’ex-presidente della Repubblica, Pertini, parla di “leggi fascistissime”. 


 

 Avevo scaricato il disegno di legge, ma non ho mai avuto tempo di leggerlo, così non sono in grado di giudicare quanto questa riforma sia veramente pericolosa per la democrazia.


 

E’ certo che l’opinione pubblica né è rimasta quasi completamente all’oscuro, non ne hanno parlato molto i giornali, almeno fino agli ultimi giorni, né mi risulta che  l’argomento sia stato oggetto di dibattito in uno dei tanti “talk show”, come “Porta a Porta”, ove si è trovato il tempo di parlare anche della Leccisi, per non dire del comportamento relativamente inerte del centro-sinistra che solo ora grida allo stravolgimento della Costituzione.  Mi sembra peraltro che l’idea del “premierato” sia stata abbracciata in passato anche da qualche autorevole esponente del centrosinistra e quindi mi domando se ora si avversi la riforma in sé o per il fatto che al momento il Presidente si chiama Berlusconi.  Quanto al federalismo, già il centro sinistra, al termine della passata Legislatura, modificò il Titolo V della Costituzione.


 

Ad ogni modo sono state scongiurate le dimissioni di Calderoli!


 

 

martedì 15 marzo 2005

Prove di democrazia nel mondo arabo



 Nasce la democrazia nel mondo arabo?


 

 


In Egitto lo stesso presidente in carica Mubarak promuove elezioni presidenziali multi-partitiche.


 

 


A Beirut, ad un mese dall’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri, ucciso il 14 febbraio scorso da un’autobomba, oltre un milione e mezzo di persone sono scese in piazza per manifestare contro l'occupazione militare siriana e chiedere la verità sull’omicidio di Hariri, dietro il quale si sospetta ci sia proprio la Siria.  


 


Il vecchio ordine mediorientale basato sulle dittature non tiene più, però non c’è nessuna garanzia che si passi dai vecchi regimi a delle democrazie filo – occidentali. Potrebbe anche andare male. E in questo caso i nostri dirimpettai mediterranei potrebbero diventare di qui a qualche anno nazioni devastate da conflitti etnici e/o teocrazie governate da mullah fanatici e ignoranti, e il rischio di terrorismo non diminuirebbe certamente.


 

 


 

lunedì 14 marzo 2005

Elezioni regionali – La guerra delle firme false



Il caso dei falsi autografi a sostegno delle liste di Alternativa Sociale, finisce in tribunale. Indagano le procure in Lombardia, Liguria e Toscana.  E la nipote del duce, dopo l’esclusione dalle regionali nel Lazio, promette di fare a pezzi Storace e intanto fa lo sciopero della fame. Buona idea per la linea, tutto sommato, prima dell’estate.



Certo che anche a Pistoia quelli di Alleanza Nazionale erano molto preoccupati che la lista riuscisse a presentarsi alle elezioni.

domenica 6 marzo 2005

La liberazione di Giuliana Sgrena e l’uccisione dell’agente del Sismi Nicola Calipari




Della Sgrena che ringrazia i suoi rapitori non mi importa niente. Voglio solo dire che un conto è comprendere le ragioni di chi lotta contro la presenza di truppe straniere (ma che senso ha poi rapire i giornalisti?), un altro uscirsene con dichiarazioni di questo tipo.

 

Mi dispiace invece per l’uccisione dell’agente del Sismi, Nicola Calipari,  morto a causa del cosiddetto fuoco amico (americano). L’auto con a bordo la giornalista del Manifesto, Nicola Calipari, capo della seconda divisione Ricerca estera del Sismi, e altri due agenti dei servizi italiani, stava viaggiando in direzione dell’aeroporto internazionale di Camp Victory, dove li stava attendendo un aereo per il rimpatrio, quando a poche centinaia di metri dall’aeroporto scoppia il finimondo. Gli americani esplodono 300 colpi, uccidono Calipari, mentre la Sgrena ed un altro agente del Sismi restano feriti.


 

Come è potuta accadere una cosa del genere? Fatalità? Forse un difetto di comunicazione tra i servizi americani e quelli italiani, anche se mi pare molto strano che nessuno si sia premurato di avvertire.


 


Naturalmente non si saprà mai niente. Basti ricordare cosa è accaduto per la tragedia del Cermis del febbraio del 1998 quando un aereo dei marines USA di base ad Aviano, che volava troppo basso, tranciò un cavo della funivia uccidendo 20 persone. L’anno successivo la Corte marziale americana (perché ovviamente i militari delle basi americane non sono soggetti alla giurisdizione della magistratura italiana) condannò il capitano dei marines, Richard Ashby, accusato dell' accaduto, a sei mesi di reclusione e all'espulsione dai marines senza la pensione. Fu infatti assolto dalle accuse di omicidio, ma condannato per aver sottratto e cospirato per distruggere un video che, girato per divertimento poco prima dell'impatto con la funivia, avrebbe potuto rivelare cosa accadde durante il tragico volo.


 

E se ciò è potuto accadere in relazione a fatti accaduti in un paese amico ed in tempo di pace, figurarsi cosa ci si può aspettare per quest’ultimo episodio.

sabato 26 marzo 2005

Costituzione riformata o stravolta?



Ultimamente sono troppo presa dal lavoro e non ho tempo di seguire cosa accade in Italia e nel mondo e tanto meno di aggiornare questo blog.


 

So che il 23 marzo il Senato ha approvato una riforma costituzionale che il centro-sinistra ritiene devastante.



Da quanto ho letto sui giornali, la riforma attribuisce poteri amplissimi al presidente del consiglio che potrà sciogliere le camere e sarà in grado di esigere l’approvazione in blocco di una legge da lui proposta, abbinandola alla questione di fiducia che, se negata, condannerebbe la Camera all’automatico scioglimento anticipato.


 

Nel campo delle autonomie il nuovo testo assegna la competenza legislativa esclusiva alle Regioni in settori decisivi quali la scuola, la sanità, l’assistenza (con la disarticolazione della scuola pubblica e del servizio sanitario nazionale).


 

In sintesi il massimo del centralismo autoritario ed il massimo della destrutturazione dello stato unitario.


 

Grande bagarre in Parlamento con sfoggio o spreco di bandiere tricolori da entrambe le parti.


 

Andreotti (ma Andreotti, oltre che in odore di mafia, è anche di sinistra?) ricorda che il 23 marzo era la festa del “fascio” e Carla Voltolina, vedova dell’ex-presidente della Repubblica, Pertini, parla di “leggi fascistissime”. 


 

 Avevo scaricato il disegno di legge, ma non ho mai avuto tempo di leggerlo, così non sono in grado di giudicare quanto questa riforma sia veramente pericolosa per la democrazia.


 

E’ certo che l’opinione pubblica né è rimasta quasi completamente all’oscuro, non ne hanno parlato molto i giornali, almeno fino agli ultimi giorni, né mi risulta che  l’argomento sia stato oggetto di dibattito in uno dei tanti “talk show”, come “Porta a Porta”, ove si è trovato il tempo di parlare anche della Leccisi, per non dire del comportamento relativamente inerte del centro-sinistra che solo ora grida allo stravolgimento della Costituzione.  Mi sembra peraltro che l’idea del “premierato” sia stata abbracciata in passato anche da qualche autorevole esponente del centrosinistra e quindi mi domando se ora si avversi la riforma in sé o per il fatto che al momento il Presidente si chiama Berlusconi.  Quanto al federalismo, già il centro sinistra, al termine della passata Legislatura, modificò il Titolo V della Costituzione.


 

Ad ogni modo sono state scongiurate le dimissioni di Calderoli!


 

 

martedì 15 marzo 2005

Prove di democrazia nel mondo arabo



 Nasce la democrazia nel mondo arabo?


 

 


In Egitto lo stesso presidente in carica Mubarak promuove elezioni presidenziali multi-partitiche.


 

 


A Beirut, ad un mese dall’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri, ucciso il 14 febbraio scorso da un’autobomba, oltre un milione e mezzo di persone sono scese in piazza per manifestare contro l'occupazione militare siriana e chiedere la verità sull’omicidio di Hariri, dietro il quale si sospetta ci sia proprio la Siria.  


 


Il vecchio ordine mediorientale basato sulle dittature non tiene più, però non c’è nessuna garanzia che si passi dai vecchi regimi a delle democrazie filo – occidentali. Potrebbe anche andare male. E in questo caso i nostri dirimpettai mediterranei potrebbero diventare di qui a qualche anno nazioni devastate da conflitti etnici e/o teocrazie governate da mullah fanatici e ignoranti, e il rischio di terrorismo non diminuirebbe certamente.


 

 


 

lunedì 14 marzo 2005

Elezioni regionali – La guerra delle firme false



Il caso dei falsi autografi a sostegno delle liste di Alternativa Sociale, finisce in tribunale. Indagano le procure in Lombardia, Liguria e Toscana.  E la nipote del duce, dopo l’esclusione dalle regionali nel Lazio, promette di fare a pezzi Storace e intanto fa lo sciopero della fame. Buona idea per la linea, tutto sommato, prima dell’estate.



Certo che anche a Pistoia quelli di Alleanza Nazionale erano molto preoccupati che la lista riuscisse a presentarsi alle elezioni.

domenica 6 marzo 2005

La liberazione di Giuliana Sgrena e l’uccisione dell’agente del Sismi Nicola Calipari




Della Sgrena che ringrazia i suoi rapitori non mi importa niente. Voglio solo dire che un conto è comprendere le ragioni di chi lotta contro la presenza di truppe straniere (ma che senso ha poi rapire i giornalisti?), un altro uscirsene con dichiarazioni di questo tipo.

 

Mi dispiace invece per l’uccisione dell’agente del Sismi, Nicola Calipari,  morto a causa del cosiddetto fuoco amico (americano). L’auto con a bordo la giornalista del Manifesto, Nicola Calipari, capo della seconda divisione Ricerca estera del Sismi, e altri due agenti dei servizi italiani, stava viaggiando in direzione dell’aeroporto internazionale di Camp Victory, dove li stava attendendo un aereo per il rimpatrio, quando a poche centinaia di metri dall’aeroporto scoppia il finimondo. Gli americani esplodono 300 colpi, uccidono Calipari, mentre la Sgrena ed un altro agente del Sismi restano feriti.


 

Come è potuta accadere una cosa del genere? Fatalità? Forse un difetto di comunicazione tra i servizi americani e quelli italiani, anche se mi pare molto strano che nessuno si sia premurato di avvertire.


 


Naturalmente non si saprà mai niente. Basti ricordare cosa è accaduto per la tragedia del Cermis del febbraio del 1998 quando un aereo dei marines USA di base ad Aviano, che volava troppo basso, tranciò un cavo della funivia uccidendo 20 persone. L’anno successivo la Corte marziale americana (perché ovviamente i militari delle basi americane non sono soggetti alla giurisdizione della magistratura italiana) condannò il capitano dei marines, Richard Ashby, accusato dell' accaduto, a sei mesi di reclusione e all'espulsione dai marines senza la pensione. Fu infatti assolto dalle accuse di omicidio, ma condannato per aver sottratto e cospirato per distruggere un video che, girato per divertimento poco prima dell'impatto con la funivia, avrebbe potuto rivelare cosa accadde durante il tragico volo.


 

E se ciò è potuto accadere in relazione a fatti accaduti in un paese amico ed in tempo di pace, figurarsi cosa ci si può aspettare per quest’ultimo episodio.

venerdì 4 marzo 2005

Pistoia sotto la neve

 



 

Piazza del Duomo - Palazzo Comunale