domenica 31 ottobre 2004

29 OTTOBRE 2004 - firma della Costituzione Europea

Venerdì 29 ottobre 2004 a Roma, in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, quella dove nel 1957 nacque la prima Europa a sei Paesi, i capi di stato e di governo dei venticinque paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione Europea, l’atto di nascita di un’unione politica, una carta in 448 articoli che è qualcosa di più di una costituzione, un grande trattato internazionale adottato dai 25 paesi per regolare ogni singolo aspetto della vita dell’Europa del futuro.


La Costituzione ,che entrerà in vigore a partire dal 2009, sostituendo tutti i precedenti trattati deve essere ratificata da tutti gli Stati Ue, ma nelle ultime settimane in alcuni Paesi è apparso concreto il rischio che dei referendum popolari boccino il nuovo trattato costituzionale, in particolare in Gran Bretagna, in Danimarca e in Polonia. L’Italia dovrebbe provvedere alla ratifica quanto prima, perché la Costituzione italiana non prevede il referendum per la ratifica di trattati internazionali, ma i ministri del Carroccio, fedeli al comandamento impartito da Umberto Bossi a Gemonio, promettono di votare contro, se gli alleati della Cdl non prenderanno in considerazione l’ipotesi di indire un referendum confermativo sul Trattato.

La cerimonia
La cerimonia, la cui regia è stata affidata a Zeffirelli, ha preso il via con le note dell'Inno alla Gioia di Beethoven, ascoltato in piedi da tutti gli ospiti.
Le inquadrature di Berlusconi sarebbero state 47, ma, del resto, era il padrone di casa.
“Constitutio Europae subscritta est praesidentibus batavis Romae 29-10-2004". E' questa la frase in latino incisa su una penna a sfera, in platino e legno scuro, scelta personalmente dal presidente del Consiglio europeo, il primo ministro Jan Peter Balkenende, come dono, per ciascun firmatario presente alla cerimonia.

Non è piovuto, nonostante le pessime previsioni metereologiche, e qualcuno lo ha considerato di buon auspicio.

Raffrontando la foto di gruppo del 2004 con quella in bianco e nero del 1957 ci si accorge che non c’era una donna, allora, adesso sono quattro. Ma quarantasette anni dopo non è un gran passo avanti.


Le proteste

Nella giornata ci sono stati anche alcuni tentativi di protesta.Con uno striscione con su scritto "L'Europa è cristiana... o non è!". gli aderenti ai movimenti Gioventù, Europa Cristiana e Papa Boys sono scesi in piazza delle Repubblica per "chiedere le radici cristiane nella Costituzione Europea".
Con un piccolo cartello, tre giovani londinesi si sono diretti verso Piazza Venezia, ma sono stati bloccati in via del Corso dalle forze dell'ordine. Volevano manifestare il loro dissenso alla caccia alla volpe che si svolge in Inghilterra.
Il movimento no global invece, abbandonata la tradizione di contestare i vertici durante il loro svolgimento, ha rinviato al 30 ottobre la propria manifestazione per dissentire da una costituzione “troppo liberista e poco pacifista”.

Le opinioni
Afferma Sergio Romano sul Corriere della Sera “Si apre una nuova fase durante la quale ascolteremo molti argomenti per e contro l’unione. Mi auguro che nessuno, nel calore della discussione, dimentichi la lezione di questi ultimi anni, dopo l’inizio della presidenza Bush e la guerra irachena: divisi non contiamo quasi niente, uniti possiamo contare molto.”
Invece sempre sul Corriere della Sera Marc Fumaroli, accademico di Francia, dichiarandosi molto favorevole al trattato, si preoccupa del “dislivello tra la grande riuscita dell’Europa sul piano economico, monetario e adesso del diritto costituzionale, e quella specie di esitazione che l’Europa sembra provare nei confronti di se stessa e della sua identità politica e morale” e individua un pericolo nella caduta di quell’umanesimo europeo fatto di una certa educazione letteraria, del sapere chi sono Dante e Goethe, del conoscere le arti, un umanesimo che non si osa più diffondere a scuola, perché la scuola di massa non è riuscita a dare un insegnamento di qualità al più gran numero possibile di cittadini.

Sintesi della Costituzione Europea



sabato 30 ottobre 2004

Il potere della comunicazione



 Il potere della comunicazione 


Se avesse potuto comunicare così che mondo sarebbe oggi?



 Se non potesse comunicare così che mondo sarebbe ?

mercoledì 27 ottobre 2004

Elezioni americane - paraurti elettorali - Seguito del precedente post

Questa mi era sfuggita:















Anche Dio qualche volta sbaglia!

ELEZIONI AMERICANE - PARAURTI ELETTORALI

Lasciamo perdere le suppletive italiane che significano poco. 7 collegi su 7 aggiudicati all'Ulivo, ma ha votato il 40,2 % degli aventi diritto. Molti non sapevano neanche che c'erano queste suppletive. Significa solo che l'elettorato di sinistra non ha voluto perdere l'occasione di votare contro Berlusconi, quello di destra se n'è fregato.
Divertiamoci invece con le elezioni americane.
Gli americani appiccicano sul paraurti delle etichette adesive (sticker) per far sapere a tutti il proprio orientamento alle elezioni del 2 novembre, per convincere gli indecisi, per mettere in ridicolo il candidato che non voteranno.
Si va dal semplice Stop Bush al Bushit (Bush merda) al Kerry sucks (To suck in slang americano significa essere disgustoso, repellente, di pessima qualità, ma poiché il suo significato letterale è succhiare fa venere in mente anche un' espressione italiana non proprio elegante) a quello in cui si gioca sull'assonanza tra ass che in slang americano significa culo e axis che significa asse. Asse del male, culi del male.

Eccone alcuni:



















 
Sarebbe proponibile da noi una cosa simile? Facile che qualche macchina finirebbe dal carrozziere, specialmente quelle pro-Silvio.

sabato 23 ottobre 2004

Elezioni americane

A dieci giorni dal voto i sondaggi non fanno molta chiarezza.

Scrive Vittorio Zucconi  sulla Repubblica di ieri :
“Una nazione di schizofrenici interrogati da un esercito di nevrotici. È mattina in America e il popolo sovrano scopre con un brivido di avere cambiato idea mentre dormiva e sa che la cambierà di nuovo durante il giorno, sballottato da un uragano di sondaggi pirandelliani che lasciano tutti con una sola certezza: che qualcuno, tra la dozzina almeno di istituti demoscopici che frugano gli umori nazionali si sta sbagliando di grosso.
I sondaggi elettorali americani sono come il tempo a Londra: se non piacciono, basta aspettare cinque minuti perché cambino.”

Se si votasse in Europa probabilmente vincerebbe Kerry. A mio parere nel caso non c'è da entusiasmarsi troppo, perchè anche una presidenza Kerry non avrebbe nulla di particolarmente progressista e non comporterebbe neppure la fine della sciagurata avventura bellica in Iraq.
Il soggetto peraltro non pare particolarmente carismatico e brillante. L’altra sera in televisione, non ricordo in quale “talk show”, forse "Otto e mezzo", qualcuno ha detto, a proposito di lui, che ha la faccia da funerale e forse l’impressione è azzeccata, benché in tema, tenuto conto che si voterà il 2 novembre.
Intanto il senatore democratico va a caccia di oche selvatiche per conquistare l'elettorato maschile più "bellicoso".
Tuttavia è certo che una riconferma di Bush significherebbe per il mondo la vittoria  di una politica internazionale arrogante e irrispettosa della volontà degli altri stati sovrani, e all'interno la vittoria di quell’america profonda, populista, illiberale, caratterizzata da fondamentalismo religioso e fanatismo patriottico pericolosa anche anche per le libertà civili. E a questo proposito basti ricordare che un tentativo di “golpe strisciante” contro alcuni fondamentali diritti e libertà civili c’è già stato con il famoso “patriot act” votato dal Parlamento americano subito dopo l’attentato alle torri gemelle e che prevedeva tra l’altro che un cittadino americano detenuto come “combattente nemico” non avesse diritto ad appellarsi al principio dell”habeas corpus”, cioè a pretendere un esame da parte di un Tribunale della legalità della sua detenzione.


La photo-story di Re Silvio

















Su Chi e Il Giornale, le pubblicazioni della famiglia, un Berlusconi "inedito" ma nelle pose giuste.
Natalia Aspesi ci ha fatto un articolo carino sulla Repubblica di ieri dal titolo "Bello e sciupafemmine" , La photo-story di Re Silvio.
Ne ha parlato anche la televisione che ha mostrato la foto di un bel ragazzo ventenne in costume da bagno e ampio torace che però non sono riuscita a trovare per postarla qui. Presumo sia stato utilizzato molto fotoritocco. Va bene che con l’età si cambia!

giovedì 14 ottobre 2004

Elezioni USA e computer che non funzionano

Elezioni USA e computer che non funzionano
Sembra che la macchina elettorale  negli Usa faccia schifo, per la varietà dei sistemi adottati, per i computer inaffidabili che non lasciano al cittadino traccia scritta che ha votato, per un ancora largo  utilizzo di quelle macchine a punzonatura corresponsabili del  disastro del 2000 in Florida.
Ma se questa è la situazione vuol dire che fa comodo, perché è difficile pensare che nel paese di Bill Gates non si sappiano far funzionare i computer e non si sia in grado di gestire un’efficiente macchina elettorale, oltretutto dopo che il “Vote Act” , la riforma elettorale, ha stanziato 3 miliardi e 800 milioni di dollari a questo scopo.

Ancora su Democrazia e Islam

"La democrazia non è un'invenzione dell'Occidente, il concetto è presente da secoli nei testi dell'Islam, che è una religione razionale. Ma nessuno in America o in Europa si è preso la briga di leggere queste opere".
In Italia per presentare il suo ultimo libro, “Karawan: dal desero al Web” , Fatema Mernissi, sociologa, studiosa del Corano e scrittrice di successo, una voce tra le più note e apprezzate della letteratura araba, rivendica senza mezzi termini la primogenitura musulmana sulle idee democratiche e accusa l'Occidente di aver sempre favorito i governi dittatoriali. "Il mondo arabo non ama i despoti - ha spiegato Mernissi - e l'idea di avere un papa infallibile è un'idea cretina, almeno per i sunniti. Il dispotismo mediorientale è stato introdotto dalle compagnie petrolifere che volevano avere un unico interlocutore e quindi hanno aiutato singoli individui a prendere il potere".
Autrice nel 1992 di un saggio dal titolo "Islam e democrazia" ristampato dopo l'11 settembre, Mernissi accusa gli occidentali di ignoranza nei confronti dell'Islam.
Concordo in parte con quanto dice la Mernissi, perché certamente i despoti mediorientali sono anche il frutto degli interessi occidentali, buoni finché servono il padrone, cattivi quando cominciano a fare i propri interessi (vedi Saddam Hussein).
Quanto all’Islam però non sono d’accordo. Ammetto di non esserne una profonda conoscitrice, ma quel poco che ho letto del Corano, mi fa orrore, come la Bibbia del resto, ma oggi nessuno Stato dell’occidente si regge sulla legge biblica, nemmeno gli Stati Uniti, dove il Presidente è un “Cristiano rinato” e l’80% della popolazione si dichiara credente.
In Occidente abbiamo ancora dei fenomeni folkoristici (vedi Buttiglione che considera le donne soggetti inferiori da proteggere e definisce l’omosessualità un peccato, e lo stesso Bush che organizza letture bibliche alla Casa Bianca) ma si possono liquidare con qualche battuta, perché anche se il Tribunale dell’Inquisizione ( ora si chiama Congregazione per la dottrina della fede) esiste ancora, ha giurisdizione solo sugli ecclesiastici e comunque non può condannarli al rogo.

mercoledì 13 ottobre 2004

OSCURANTISMI











 Bocciato e ben gli sta!
“Matrimonio significa protezione della madre; una protezione da parte dell' uomo che consente alle donne di generare figli”.
Questa una delle perle infilate di fronte alla Commissione Libertà e diritti dell' Europarlamento dallo pseudo filosofo, cattolico integralista, Prof. Rocco Bottiglione, che, si ricorderà, era stato designato dal governo italiano quale commissario europeo, per ragioni di spicciolo opportunismo politico, in luogo di un tecnico stimato, quale Mario Monti.
E’ stato bocciato, giustamente. Ora afferma di essere stato discriminato in quanto cattolico. “E’ un voto frutto di una discriminazione religiosa” tuona. E ancora “Si censura una posizione morale. Si mette in grave pericolo la libertà d’espressione” .
Ma per piacere, taccia. Ogni volta che apre bocca perde una buona occasione per stare zitto.
Questi cattolici oscurantisti rompono da duemila anni. Siamo nel 2004. Basta. L'integralismo religioso lasciamolo ai musulmani e agli americani. Ce n'è anche di troppo. L’Europa per fortuna è un’altra cosa.
E infine una notazione che non riesco a trattenere:ma questi cattolici, di destra o di sinistra che siano, hanno delle facce mica tanto intelligenti (vedere anche Prodi e Follini).
Poi ci sono i fascisti ( o si deve dire ex) come Tremaglia che dopo la bocciatura di Buttiglione afferma "In Europa maggioranza di culattoni". Questi è un ministro del governo italiano, precisamente il ministro degli italiani all'estero.
Poi quando non ci considerano nei più diversi consessi, come si fa ad arrabbiarsi?
Qui più che arrabbiarsi c'è da vergognarsi ogni giorno.

lunedì 11 ottobre 2004

La legge di Murphy

Non se sia ancora il caso di ridere con tutto quello che succede nel mondo, né se la notizia sia vera o rientri nel novero di quelle bufale tipo il cucciolo di drago cui spesso abboccano anche organi di informazione ritenuti seri. Ad ogni modo tre studiosi britannici, un economista, uno psicologo e un matematico avrebbero elaborato una formula per dimostrare che “la legge di Murphy", per la quale "se una cosa può andare male, lo farà", esiste, ed è pronta a colpire nel momento peggiore.


Lo studio è stato finanziato dalla British Gas, che proprio sulla legge di Murphy basa la sua più recente campagna pubblicitaria. "Se una cosa può andare male, lo farà, e nel momento meno opportuno", così recitano gli spot trasmessi dalla compagnia del gas, nei quali si vedono scaldabagni rotti nel mezzo del gelo invernale, case allagate in piena notte, tubature che esplodono durante i preparativi per un matrimonio. "E' per questo che la nostra assistenza funziona 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno".
E’ certo che non era forse necessaria una formula matematica per dimostrare una legge che sul piano empirico abbiamo sperimentato tutti.


















domenica 10 ottobre 2004

Il Papa e il Comunismo

Il Papa nell’ultimo libro non ancora pubblicato, ma di cui si è parlato in questi giorni, riflettendo sul perché Dio abbia concesso al nazismo dodici anni ed al comunismo molti di più si domanda se in questo non ci sia un senso, e pur non fornendo una risposta afferma che forse il comunismo è stato un “male necessario” nell’evoluzione umana.
Non essendo credente, almeno nel senso comunemente inteso, lascio perdere la questione delle interazioni della divina provvidenza nella storia dell’uomo, eventualmente si potrebbe parlare dei disegni, altrettanto imperscrutabili, dei potentati occulti.
Tuttavia, a prescindere dal fatto che credo si debba ancora fare una distinzione tra l’ideologia nazista e quella comunista (ma non è di questo che voglio parlare), prendo spunto dalla frase del Papa per dire che il comunismo fu una risposta ai bisogni di masse di diseredati, una risposta ad un mondo di ingiustizie, e una speranza per tanti in quanto sosteneva la liberazione dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, una speranza che morì nella tragedia della dittatura.
Quei bisogni però ci sono ancora oggi, e non tanto nel nostro mondo occidentale in cui c’è un alto livello di benessere e dove, comunque, anche i più poveri sono relativamente garantiti, quanto nei paesi del terzo mondo. Ed è proprio qui, che il fondamentalismo islamico sta facendo i suoi proseliti.
Pertanto se il comunismo all’inizio del novecento fu sentito come necessità dai diseredati dell’Occidente, allo stesso modo oggi i diseredati dei paesi del terzo mondo si stanno rivolgendo all’Islam, con la differenza che l’Islam non promette liberazione alcuna, e non fornisce altra speranza che la distruzione dell’Occidente definito il grande Satana che deve essere sconfitto. E’ un’ ideologia di morte basata sull’odio e questo l’avvicina più al nazismo che al comunismo. Per il nazismo il nemico erano gli ebrei, per l’Islam tutti i non musulmani che sono definiti “infedeli”. Nell'uno e nell'altro caso il nemico deve essere completamente eliminato.
Ma per spuntare le armi del fondamentalismo islamico più che la guerra funzionerebbe un maggior livello di benessere per tutti, una redistribuzione delle ricchezze a livello mondiale. Infatti solo il benessere ridurrebbe fino all’annullamento le masse di fanatici disposti a farsi saltare per aria pur di portare con sé un certo numero di nemici. E inoltre, come dimostrato dall'evoluzione della nostra società, con il benessere la religione diminuisce il proprio potere.
Questo è il nodo centrale del problema. Infatti di Bin Laden non ce ne sono tanti, ma purtroppo ci sono tante persone che non hanno alcuna speranza e che perciò sono disposte a trasformarsi in bombe umane.
Non si tratta di fornire giustificazione al terrorismo che può essere solo condannato, e che non ha niente da spartire con qualsiasi resistenza, però se ogni fenomeno ha le sue cause, alcune delle cause del fondamentalismo stanno nell’odio di chi ha conosciuto solo soprusi e guerre, come i palestinesi nati nei campi profughi o scampati dai massacri perpetrati negli anni dagli Israeliani (qualcuno si ricorda dei rifugiati palestinesi uccisi a Chabra e Chatila?).

martedì 5 ottobre 2004

SI PREPARA LA FUGA DALL’IRAQ?

Il segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld è tornato a ventilare la possibilità che le forze Usa possano ritirarsi dall'Iraq anche se non sarà stata del tutto piegata la guerriglia. In un'intervista a Fox News Channel, il capo del Pentagono ha affermato domenica scorsa che Washington non attenderà necessariamente che l'Iraq sia "perfettamente pacificato", ma potrebbe ritirare i suoi soldati "quando il governo iracheno avrà sviluppato la capacità di gestire la situazione dal punto di vista della sicurezza".
Rumsfeld ha inoltre ammesso che non si attendeva una resistenza tanto agguerrita, aggiungendo di prevedere che non calerà di intensità almeno fino alle elezioni di gennaio.

Significa mai o significa togliamoci di torno prima di perdere completamente la faccia oltre che la guerra? Ma è possibile non perderle?

Intanto Silvio Berlusconi e il governo italiano stanno lavorando per "accordare e mettere a punto la linea con i Paesi alleati" per arrivare alla definizione di una “exit strategy” comune". Una strategia che potrebbe portare a un summit ristretto con gli alleati. Lo rivela il ministro della Difesa Antonio Martino, secondo cui "Rumsfeld comincia ad anticipare, con una propria posizione, quel che il governo iracheno ha chiesto agli americani". Un'ipotesi ancora da verificare e da valutare. Di certo il premier iracheno durante la sua visita a Roma ha prospettato che il ritiro delle forze della coalizione aiuterebbe Bagdad. Rafforzerebbe il governo e l'avvio della democrazia".

Dunque anche Silvio Berlusconi percepisce ormai come una sconfitta lo stato attuale delle cose e vorrebbe lavarsi le mani della missione di pace.

OSTAGGI DI SERIE B

Costretto a confessare in ginocchio di essere una spia e poi ucciso a colpi di kalashnikov assieme all'ostaggio turco. Si è conclusa con una spietata esecuzione in una zona desertica la prigionia di Ayad Anwar Wali, l'imprenditore iracheno da tempo residente in Italia e rapito il 31 agosto scorso a Baghdad.
La famiglia accusa il governo. "Non c'è mai stato vicino", ha detto il fratello in lacrime. "L'hanno ucciso sabato scorso abbiamo le prove"  ha detto l'avvocato Pardo, legale della famiglia."Il fatto che la Farnesina abbia comunicato l'uccisione di Ayad solo ieri fa considerare Ayad Anwar Wali un ostaggio di serie B".

sabato 2 ottobre 2004

UFFA!

In questi giorni abbiamo assistito al “2 Simone Show” e mi è parso tutto un po’ eccessivo anche per rispetto a coloro cui non è andata così e a tutti quelli che ancora sono sotto sequestro.
Tuttavia non sopporto nemmeno il linciaggio delle suddette, da parte della destra,  per aver detto di condannare il terrore ma non la resistenza.

Credo che occorra sgombrare il campo da questo assioma:

Condannare l’invasione dell’Iraq e ritenere legittima la resistenza degli iracheni, non significa essere antioccidentali e tantomeno sostenitori del terrorismo, con buona pace di Ferrara, Feltri e compagnia.

Personalmente difendo la cultura occidentale, tra i cui principi c'è anche quello per cui i confini nazionali sono inviolabili. Almeno questo, dopo esserci scannati per secoli, lo dovremmo aver imparato.

venerdì 1 ottobre 2004

Alcune considerazioni sulla vicenda delle due Simone

Forse non sapremo mai come sono andate veramente le cose. E’ certo che fin da subito il sequestro è apparso anomalo, le rivendicazioni ed i comunicati scarsamente attendibili.
E’ andata bene perché è stato pagato un riscatto, anche se ci si ostina a negarlo, ma per farlo era necessario trovare i canali giusti e questa volta il governo è riuscito nell’intento, si è mosso bene, a differenza di quanto è accaduto con il sequestro Baldoni in cui invece c’è stato un atteggiamento di distacco, e si sono persi giorni preziosi minimizzando la questione, come sostiene il fratello nella lettera inviata oggi alla Repubblica.
Sicuramente è andata bene anche perché molto probabilmente i rapitori, benché, sembra, molto osservanti della propria religione, erano criminali comuni che più che altro cercavano soldi, e avendo capito che le due risultavano fin da subito forse troppo ingombranti anche per un gruppo fondamentalista hanno deciso di trattare in proprio cercando di ricavarci quanto più possibile.
Nel racconto della propria vicenda le due donne insistono sul "rispetto" e la "dignità" con cui sono state trattate. "Ci hanno trattato bene, si sono scusati, ci hanno fatto dei regali".
Ma. Io sarei molto incazzata. Certo poteva andare peggio. Ma venire rapite, restare in una stanza per settimane, incappucciate, ecc., c’è da essere come minimo un po’ furiosi e poco propensi a comprendere.
Peraltro non ho nemmeno capito perché si siano tenute addosso quei barracani con i quali sono scese dall’aereo.Non potevano cambiarsi? L’abito era simbolico o faceva parte delle condizioni del riscatto.
Infine ecco che ricominciano a profusione i discorsi sull’Islam moderato con cui dialogare. E’ certo che una trattativa bisognerà trovare il modo di intavolarla per evitare che il mondo precipiti nel baratro. E d’altra parte sono anche convinta che non si possa imporre la democrazia e il modo di vivere dell’Occidente ad un qualunque altro paese di tradizioni diverse. Bisogna finirla con il colonialismo. Continua tuttavia a farmi rabbia l’atteggiamento di certuni progressisti, soprattutto se donne, di fronte a quelle società in cui la legge è l’Islam. Si sente parlare di dialogo, di rispetto di culture, usi e costumi diversi dai nostri. Ma quali? Quelli che sono alla base dello stato di semischiavitù o di schiavitù totale del 50% della popolazione (le donne).

domenica 31 ottobre 2004

29 OTTOBRE 2004 - firma della Costituzione Europea

Venerdì 29 ottobre 2004 a Roma, in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, quella dove nel 1957 nacque la prima Europa a sei Paesi, i capi di stato e di governo dei venticinque paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione Europea, l’atto di nascita di un’unione politica, una carta in 448 articoli che è qualcosa di più di una costituzione, un grande trattato internazionale adottato dai 25 paesi per regolare ogni singolo aspetto della vita dell’Europa del futuro.


La Costituzione ,che entrerà in vigore a partire dal 2009, sostituendo tutti i precedenti trattati deve essere ratificata da tutti gli Stati Ue, ma nelle ultime settimane in alcuni Paesi è apparso concreto il rischio che dei referendum popolari boccino il nuovo trattato costituzionale, in particolare in Gran Bretagna, in Danimarca e in Polonia. L’Italia dovrebbe provvedere alla ratifica quanto prima, perché la Costituzione italiana non prevede il referendum per la ratifica di trattati internazionali, ma i ministri del Carroccio, fedeli al comandamento impartito da Umberto Bossi a Gemonio, promettono di votare contro, se gli alleati della Cdl non prenderanno in considerazione l’ipotesi di indire un referendum confermativo sul Trattato.

La cerimonia
La cerimonia, la cui regia è stata affidata a Zeffirelli, ha preso il via con le note dell'Inno alla Gioia di Beethoven, ascoltato in piedi da tutti gli ospiti.
Le inquadrature di Berlusconi sarebbero state 47, ma, del resto, era il padrone di casa.
“Constitutio Europae subscritta est praesidentibus batavis Romae 29-10-2004". E' questa la frase in latino incisa su una penna a sfera, in platino e legno scuro, scelta personalmente dal presidente del Consiglio europeo, il primo ministro Jan Peter Balkenende, come dono, per ciascun firmatario presente alla cerimonia.

Non è piovuto, nonostante le pessime previsioni metereologiche, e qualcuno lo ha considerato di buon auspicio.

Raffrontando la foto di gruppo del 2004 con quella in bianco e nero del 1957 ci si accorge che non c’era una donna, allora, adesso sono quattro. Ma quarantasette anni dopo non è un gran passo avanti.


Le proteste

Nella giornata ci sono stati anche alcuni tentativi di protesta.Con uno striscione con su scritto "L'Europa è cristiana... o non è!". gli aderenti ai movimenti Gioventù, Europa Cristiana e Papa Boys sono scesi in piazza delle Repubblica per "chiedere le radici cristiane nella Costituzione Europea".
Con un piccolo cartello, tre giovani londinesi si sono diretti verso Piazza Venezia, ma sono stati bloccati in via del Corso dalle forze dell'ordine. Volevano manifestare il loro dissenso alla caccia alla volpe che si svolge in Inghilterra.
Il movimento no global invece, abbandonata la tradizione di contestare i vertici durante il loro svolgimento, ha rinviato al 30 ottobre la propria manifestazione per dissentire da una costituzione “troppo liberista e poco pacifista”.

Le opinioni
Afferma Sergio Romano sul Corriere della Sera “Si apre una nuova fase durante la quale ascolteremo molti argomenti per e contro l’unione. Mi auguro che nessuno, nel calore della discussione, dimentichi la lezione di questi ultimi anni, dopo l’inizio della presidenza Bush e la guerra irachena: divisi non contiamo quasi niente, uniti possiamo contare molto.”
Invece sempre sul Corriere della Sera Marc Fumaroli, accademico di Francia, dichiarandosi molto favorevole al trattato, si preoccupa del “dislivello tra la grande riuscita dell’Europa sul piano economico, monetario e adesso del diritto costituzionale, e quella specie di esitazione che l’Europa sembra provare nei confronti di se stessa e della sua identità politica e morale” e individua un pericolo nella caduta di quell’umanesimo europeo fatto di una certa educazione letteraria, del sapere chi sono Dante e Goethe, del conoscere le arti, un umanesimo che non si osa più diffondere a scuola, perché la scuola di massa non è riuscita a dare un insegnamento di qualità al più gran numero possibile di cittadini.

Sintesi della Costituzione Europea



sabato 30 ottobre 2004

Il potere della comunicazione



 Il potere della comunicazione 


Se avesse potuto comunicare così che mondo sarebbe oggi?



 Se non potesse comunicare così che mondo sarebbe ?

mercoledì 27 ottobre 2004

Elezioni americane - paraurti elettorali - Seguito del precedente post

Questa mi era sfuggita:















Anche Dio qualche volta sbaglia!

ELEZIONI AMERICANE - PARAURTI ELETTORALI

Lasciamo perdere le suppletive italiane che significano poco. 7 collegi su 7 aggiudicati all'Ulivo, ma ha votato il 40,2 % degli aventi diritto. Molti non sapevano neanche che c'erano queste suppletive. Significa solo che l'elettorato di sinistra non ha voluto perdere l'occasione di votare contro Berlusconi, quello di destra se n'è fregato.
Divertiamoci invece con le elezioni americane.
Gli americani appiccicano sul paraurti delle etichette adesive (sticker) per far sapere a tutti il proprio orientamento alle elezioni del 2 novembre, per convincere gli indecisi, per mettere in ridicolo il candidato che non voteranno.
Si va dal semplice Stop Bush al Bushit (Bush merda) al Kerry sucks (To suck in slang americano significa essere disgustoso, repellente, di pessima qualità, ma poiché il suo significato letterale è succhiare fa venere in mente anche un' espressione italiana non proprio elegante) a quello in cui si gioca sull'assonanza tra ass che in slang americano significa culo e axis che significa asse. Asse del male, culi del male.

Eccone alcuni:



















 
Sarebbe proponibile da noi una cosa simile? Facile che qualche macchina finirebbe dal carrozziere, specialmente quelle pro-Silvio.

sabato 23 ottobre 2004

Elezioni americane

A dieci giorni dal voto i sondaggi non fanno molta chiarezza.

Scrive Vittorio Zucconi  sulla Repubblica di ieri :
“Una nazione di schizofrenici interrogati da un esercito di nevrotici. È mattina in America e il popolo sovrano scopre con un brivido di avere cambiato idea mentre dormiva e sa che la cambierà di nuovo durante il giorno, sballottato da un uragano di sondaggi pirandelliani che lasciano tutti con una sola certezza: che qualcuno, tra la dozzina almeno di istituti demoscopici che frugano gli umori nazionali si sta sbagliando di grosso.
I sondaggi elettorali americani sono come il tempo a Londra: se non piacciono, basta aspettare cinque minuti perché cambino.”

Se si votasse in Europa probabilmente vincerebbe Kerry. A mio parere nel caso non c'è da entusiasmarsi troppo, perchè anche una presidenza Kerry non avrebbe nulla di particolarmente progressista e non comporterebbe neppure la fine della sciagurata avventura bellica in Iraq.
Il soggetto peraltro non pare particolarmente carismatico e brillante. L’altra sera in televisione, non ricordo in quale “talk show”, forse "Otto e mezzo", qualcuno ha detto, a proposito di lui, che ha la faccia da funerale e forse l’impressione è azzeccata, benché in tema, tenuto conto che si voterà il 2 novembre.
Intanto il senatore democratico va a caccia di oche selvatiche per conquistare l'elettorato maschile più "bellicoso".
Tuttavia è certo che una riconferma di Bush significherebbe per il mondo la vittoria  di una politica internazionale arrogante e irrispettosa della volontà degli altri stati sovrani, e all'interno la vittoria di quell’america profonda, populista, illiberale, caratterizzata da fondamentalismo religioso e fanatismo patriottico pericolosa anche anche per le libertà civili. E a questo proposito basti ricordare che un tentativo di “golpe strisciante” contro alcuni fondamentali diritti e libertà civili c’è già stato con il famoso “patriot act” votato dal Parlamento americano subito dopo l’attentato alle torri gemelle e che prevedeva tra l’altro che un cittadino americano detenuto come “combattente nemico” non avesse diritto ad appellarsi al principio dell”habeas corpus”, cioè a pretendere un esame da parte di un Tribunale della legalità della sua detenzione.


La photo-story di Re Silvio

















Su Chi e Il Giornale, le pubblicazioni della famiglia, un Berlusconi "inedito" ma nelle pose giuste.
Natalia Aspesi ci ha fatto un articolo carino sulla Repubblica di ieri dal titolo "Bello e sciupafemmine" , La photo-story di Re Silvio.
Ne ha parlato anche la televisione che ha mostrato la foto di un bel ragazzo ventenne in costume da bagno e ampio torace che però non sono riuscita a trovare per postarla qui. Presumo sia stato utilizzato molto fotoritocco. Va bene che con l’età si cambia!

giovedì 14 ottobre 2004

Elezioni USA e computer che non funzionano

Elezioni USA e computer che non funzionano
Sembra che la macchina elettorale  negli Usa faccia schifo, per la varietà dei sistemi adottati, per i computer inaffidabili che non lasciano al cittadino traccia scritta che ha votato, per un ancora largo  utilizzo di quelle macchine a punzonatura corresponsabili del  disastro del 2000 in Florida.
Ma se questa è la situazione vuol dire che fa comodo, perché è difficile pensare che nel paese di Bill Gates non si sappiano far funzionare i computer e non si sia in grado di gestire un’efficiente macchina elettorale, oltretutto dopo che il “Vote Act” , la riforma elettorale, ha stanziato 3 miliardi e 800 milioni di dollari a questo scopo.

Ancora su Democrazia e Islam

"La democrazia non è un'invenzione dell'Occidente, il concetto è presente da secoli nei testi dell'Islam, che è una religione razionale. Ma nessuno in America o in Europa si è preso la briga di leggere queste opere".
In Italia per presentare il suo ultimo libro, “Karawan: dal desero al Web” , Fatema Mernissi, sociologa, studiosa del Corano e scrittrice di successo, una voce tra le più note e apprezzate della letteratura araba, rivendica senza mezzi termini la primogenitura musulmana sulle idee democratiche e accusa l'Occidente di aver sempre favorito i governi dittatoriali. "Il mondo arabo non ama i despoti - ha spiegato Mernissi - e l'idea di avere un papa infallibile è un'idea cretina, almeno per i sunniti. Il dispotismo mediorientale è stato introdotto dalle compagnie petrolifere che volevano avere un unico interlocutore e quindi hanno aiutato singoli individui a prendere il potere".
Autrice nel 1992 di un saggio dal titolo "Islam e democrazia" ristampato dopo l'11 settembre, Mernissi accusa gli occidentali di ignoranza nei confronti dell'Islam.
Concordo in parte con quanto dice la Mernissi, perché certamente i despoti mediorientali sono anche il frutto degli interessi occidentali, buoni finché servono il padrone, cattivi quando cominciano a fare i propri interessi (vedi Saddam Hussein).
Quanto all’Islam però non sono d’accordo. Ammetto di non esserne una profonda conoscitrice, ma quel poco che ho letto del Corano, mi fa orrore, come la Bibbia del resto, ma oggi nessuno Stato dell’occidente si regge sulla legge biblica, nemmeno gli Stati Uniti, dove il Presidente è un “Cristiano rinato” e l’80% della popolazione si dichiara credente.
In Occidente abbiamo ancora dei fenomeni folkoristici (vedi Buttiglione che considera le donne soggetti inferiori da proteggere e definisce l’omosessualità un peccato, e lo stesso Bush che organizza letture bibliche alla Casa Bianca) ma si possono liquidare con qualche battuta, perché anche se il Tribunale dell’Inquisizione ( ora si chiama Congregazione per la dottrina della fede) esiste ancora, ha giurisdizione solo sugli ecclesiastici e comunque non può condannarli al rogo.

mercoledì 13 ottobre 2004

OSCURANTISMI











 Bocciato e ben gli sta!
“Matrimonio significa protezione della madre; una protezione da parte dell' uomo che consente alle donne di generare figli”.
Questa una delle perle infilate di fronte alla Commissione Libertà e diritti dell' Europarlamento dallo pseudo filosofo, cattolico integralista, Prof. Rocco Bottiglione, che, si ricorderà, era stato designato dal governo italiano quale commissario europeo, per ragioni di spicciolo opportunismo politico, in luogo di un tecnico stimato, quale Mario Monti.
E’ stato bocciato, giustamente. Ora afferma di essere stato discriminato in quanto cattolico. “E’ un voto frutto di una discriminazione religiosa” tuona. E ancora “Si censura una posizione morale. Si mette in grave pericolo la libertà d’espressione” .
Ma per piacere, taccia. Ogni volta che apre bocca perde una buona occasione per stare zitto.
Questi cattolici oscurantisti rompono da duemila anni. Siamo nel 2004. Basta. L'integralismo religioso lasciamolo ai musulmani e agli americani. Ce n'è anche di troppo. L’Europa per fortuna è un’altra cosa.
E infine una notazione che non riesco a trattenere:ma questi cattolici, di destra o di sinistra che siano, hanno delle facce mica tanto intelligenti (vedere anche Prodi e Follini).
Poi ci sono i fascisti ( o si deve dire ex) come Tremaglia che dopo la bocciatura di Buttiglione afferma "In Europa maggioranza di culattoni". Questi è un ministro del governo italiano, precisamente il ministro degli italiani all'estero.
Poi quando non ci considerano nei più diversi consessi, come si fa ad arrabbiarsi?
Qui più che arrabbiarsi c'è da vergognarsi ogni giorno.

lunedì 11 ottobre 2004

La legge di Murphy

Non se sia ancora il caso di ridere con tutto quello che succede nel mondo, né se la notizia sia vera o rientri nel novero di quelle bufale tipo il cucciolo di drago cui spesso abboccano anche organi di informazione ritenuti seri. Ad ogni modo tre studiosi britannici, un economista, uno psicologo e un matematico avrebbero elaborato una formula per dimostrare che “la legge di Murphy", per la quale "se una cosa può andare male, lo farà", esiste, ed è pronta a colpire nel momento peggiore.


Lo studio è stato finanziato dalla British Gas, che proprio sulla legge di Murphy basa la sua più recente campagna pubblicitaria. "Se una cosa può andare male, lo farà, e nel momento meno opportuno", così recitano gli spot trasmessi dalla compagnia del gas, nei quali si vedono scaldabagni rotti nel mezzo del gelo invernale, case allagate in piena notte, tubature che esplodono durante i preparativi per un matrimonio. "E' per questo che la nostra assistenza funziona 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno".
E’ certo che non era forse necessaria una formula matematica per dimostrare una legge che sul piano empirico abbiamo sperimentato tutti.


















domenica 10 ottobre 2004

Il Papa e il Comunismo

Il Papa nell’ultimo libro non ancora pubblicato, ma di cui si è parlato in questi giorni, riflettendo sul perché Dio abbia concesso al nazismo dodici anni ed al comunismo molti di più si domanda se in questo non ci sia un senso, e pur non fornendo una risposta afferma che forse il comunismo è stato un “male necessario” nell’evoluzione umana.
Non essendo credente, almeno nel senso comunemente inteso, lascio perdere la questione delle interazioni della divina provvidenza nella storia dell’uomo, eventualmente si potrebbe parlare dei disegni, altrettanto imperscrutabili, dei potentati occulti.
Tuttavia, a prescindere dal fatto che credo si debba ancora fare una distinzione tra l’ideologia nazista e quella comunista (ma non è di questo che voglio parlare), prendo spunto dalla frase del Papa per dire che il comunismo fu una risposta ai bisogni di masse di diseredati, una risposta ad un mondo di ingiustizie, e una speranza per tanti in quanto sosteneva la liberazione dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, una speranza che morì nella tragedia della dittatura.
Quei bisogni però ci sono ancora oggi, e non tanto nel nostro mondo occidentale in cui c’è un alto livello di benessere e dove, comunque, anche i più poveri sono relativamente garantiti, quanto nei paesi del terzo mondo. Ed è proprio qui, che il fondamentalismo islamico sta facendo i suoi proseliti.
Pertanto se il comunismo all’inizio del novecento fu sentito come necessità dai diseredati dell’Occidente, allo stesso modo oggi i diseredati dei paesi del terzo mondo si stanno rivolgendo all’Islam, con la differenza che l’Islam non promette liberazione alcuna, e non fornisce altra speranza che la distruzione dell’Occidente definito il grande Satana che deve essere sconfitto. E’ un’ ideologia di morte basata sull’odio e questo l’avvicina più al nazismo che al comunismo. Per il nazismo il nemico erano gli ebrei, per l’Islam tutti i non musulmani che sono definiti “infedeli”. Nell'uno e nell'altro caso il nemico deve essere completamente eliminato.
Ma per spuntare le armi del fondamentalismo islamico più che la guerra funzionerebbe un maggior livello di benessere per tutti, una redistribuzione delle ricchezze a livello mondiale. Infatti solo il benessere ridurrebbe fino all’annullamento le masse di fanatici disposti a farsi saltare per aria pur di portare con sé un certo numero di nemici. E inoltre, come dimostrato dall'evoluzione della nostra società, con il benessere la religione diminuisce il proprio potere.
Questo è il nodo centrale del problema. Infatti di Bin Laden non ce ne sono tanti, ma purtroppo ci sono tante persone che non hanno alcuna speranza e che perciò sono disposte a trasformarsi in bombe umane.
Non si tratta di fornire giustificazione al terrorismo che può essere solo condannato, e che non ha niente da spartire con qualsiasi resistenza, però se ogni fenomeno ha le sue cause, alcune delle cause del fondamentalismo stanno nell’odio di chi ha conosciuto solo soprusi e guerre, come i palestinesi nati nei campi profughi o scampati dai massacri perpetrati negli anni dagli Israeliani (qualcuno si ricorda dei rifugiati palestinesi uccisi a Chabra e Chatila?).

martedì 5 ottobre 2004

SI PREPARA LA FUGA DALL’IRAQ?

Il segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld è tornato a ventilare la possibilità che le forze Usa possano ritirarsi dall'Iraq anche se non sarà stata del tutto piegata la guerriglia. In un'intervista a Fox News Channel, il capo del Pentagono ha affermato domenica scorsa che Washington non attenderà necessariamente che l'Iraq sia "perfettamente pacificato", ma potrebbe ritirare i suoi soldati "quando il governo iracheno avrà sviluppato la capacità di gestire la situazione dal punto di vista della sicurezza".
Rumsfeld ha inoltre ammesso che non si attendeva una resistenza tanto agguerrita, aggiungendo di prevedere che non calerà di intensità almeno fino alle elezioni di gennaio.

Significa mai o significa togliamoci di torno prima di perdere completamente la faccia oltre che la guerra? Ma è possibile non perderle?

Intanto Silvio Berlusconi e il governo italiano stanno lavorando per "accordare e mettere a punto la linea con i Paesi alleati" per arrivare alla definizione di una “exit strategy” comune". Una strategia che potrebbe portare a un summit ristretto con gli alleati. Lo rivela il ministro della Difesa Antonio Martino, secondo cui "Rumsfeld comincia ad anticipare, con una propria posizione, quel che il governo iracheno ha chiesto agli americani". Un'ipotesi ancora da verificare e da valutare. Di certo il premier iracheno durante la sua visita a Roma ha prospettato che il ritiro delle forze della coalizione aiuterebbe Bagdad. Rafforzerebbe il governo e l'avvio della democrazia".

Dunque anche Silvio Berlusconi percepisce ormai come una sconfitta lo stato attuale delle cose e vorrebbe lavarsi le mani della missione di pace.

OSTAGGI DI SERIE B

Costretto a confessare in ginocchio di essere una spia e poi ucciso a colpi di kalashnikov assieme all'ostaggio turco. Si è conclusa con una spietata esecuzione in una zona desertica la prigionia di Ayad Anwar Wali, l'imprenditore iracheno da tempo residente in Italia e rapito il 31 agosto scorso a Baghdad.
La famiglia accusa il governo. "Non c'è mai stato vicino", ha detto il fratello in lacrime. "L'hanno ucciso sabato scorso abbiamo le prove"  ha detto l'avvocato Pardo, legale della famiglia."Il fatto che la Farnesina abbia comunicato l'uccisione di Ayad solo ieri fa considerare Ayad Anwar Wali un ostaggio di serie B".

lunedì 4 ottobre 2004

TWO SIMONE’S SHOW - SENSAZIONALE OFFERTA LAST MINUTE!

Spero di non incorrere in troppi strali ma questo post di Dagospia è carino.

sabato 2 ottobre 2004

UFFA!

In questi giorni abbiamo assistito al “2 Simone Show” e mi è parso tutto un po’ eccessivo anche per rispetto a coloro cui non è andata così e a tutti quelli che ancora sono sotto sequestro.
Tuttavia non sopporto nemmeno il linciaggio delle suddette, da parte della destra,  per aver detto di condannare il terrore ma non la resistenza.

Credo che occorra sgombrare il campo da questo assioma:

Condannare l’invasione dell’Iraq e ritenere legittima la resistenza degli iracheni, non significa essere antioccidentali e tantomeno sostenitori del terrorismo, con buona pace di Ferrara, Feltri e compagnia.

Personalmente difendo la cultura occidentale, tra i cui principi c'è anche quello per cui i confini nazionali sono inviolabili. Almeno questo, dopo esserci scannati per secoli, lo dovremmo aver imparato.

venerdì 1 ottobre 2004

Alcune considerazioni sulla vicenda delle due Simone

Forse non sapremo mai come sono andate veramente le cose. E’ certo che fin da subito il sequestro è apparso anomalo, le rivendicazioni ed i comunicati scarsamente attendibili.
E’ andata bene perché è stato pagato un riscatto, anche se ci si ostina a negarlo, ma per farlo era necessario trovare i canali giusti e questa volta il governo è riuscito nell’intento, si è mosso bene, a differenza di quanto è accaduto con il sequestro Baldoni in cui invece c’è stato un atteggiamento di distacco, e si sono persi giorni preziosi minimizzando la questione, come sostiene il fratello nella lettera inviata oggi alla Repubblica.
Sicuramente è andata bene anche perché molto probabilmente i rapitori, benché, sembra, molto osservanti della propria religione, erano criminali comuni che più che altro cercavano soldi, e avendo capito che le due risultavano fin da subito forse troppo ingombranti anche per un gruppo fondamentalista hanno deciso di trattare in proprio cercando di ricavarci quanto più possibile.
Nel racconto della propria vicenda le due donne insistono sul "rispetto" e la "dignità" con cui sono state trattate. "Ci hanno trattato bene, si sono scusati, ci hanno fatto dei regali".
Ma. Io sarei molto incazzata. Certo poteva andare peggio. Ma venire rapite, restare in una stanza per settimane, incappucciate, ecc., c’è da essere come minimo un po’ furiosi e poco propensi a comprendere.
Peraltro non ho nemmeno capito perché si siano tenute addosso quei barracani con i quali sono scese dall’aereo.Non potevano cambiarsi? L’abito era simbolico o faceva parte delle condizioni del riscatto.
Infine ecco che ricominciano a profusione i discorsi sull’Islam moderato con cui dialogare. E’ certo che una trattativa bisognerà trovare il modo di intavolarla per evitare che il mondo precipiti nel baratro. E d’altra parte sono anche convinta che non si possa imporre la democrazia e il modo di vivere dell’Occidente ad un qualunque altro paese di tradizioni diverse. Bisogna finirla con il colonialismo. Continua tuttavia a farmi rabbia l’atteggiamento di certuni progressisti, soprattutto se donne, di fronte a quelle società in cui la legge è l’Islam. Si sente parlare di dialogo, di rispetto di culture, usi e costumi diversi dai nostri. Ma quali? Quelli che sono alla base dello stato di semischiavitù o di schiavitù totale del 50% della popolazione (le donne).