sabato 28 febbraio 2004

Mistero sulla presunta cattura di Bin Laden



Osama Bin Laden sarebbe stato catturato al confine tra Afghanistan e Pakistan. La notizia  della presunta cattura del leader di al Qaeda è stata data dal servizio in Pashtun della radio iraniana.
L'agenzia iraniana Irna cita l'emittente che dice: "La cattura del leader di al Qaeda risale a qualche tempo fa, ma il presidente americano Bush intende annunciare la cosa solo in vista delle elezioni presidenziali".
Il portavoce dell'esercito pachistano generale Shaukat Sultan ha detto all'Associated press che l'informazione non è vera. "Questa informazione è sbagliata" ha detto Sultan smentendo la radio iraniana. Si apprende intanto che la stessa presunta fonte della radio iraniana - che aveva annunciato per prima anche la cattura di Saddam - avrebbe smentito la cosa. "Non ho mai detto questo - ha dichiarato uno dei responsabili del quotidiano pachistano "The nation" Shamim Shahed - ma ho detto, e lo ripeto da un anno, che bin Laden non è lontano. Gli americani ce l'hanno a tiro, possono prenderlo quando vogliono".
Certo a Bush, che non è più sicuro della rielezione, sarebbe gradito ripetere il “Saddam Show”, con relativo spidocchiamento, nell’imminenza delle elezioni, ma il lasso di tempo è troppo lungo, e se bin Laden è già stato catturato e le voci già girano, non potrà tenerlo nascosto ancora a lungo.

Disservizi

E qui non si posta più o con molta difficoltà (utilizzando dischetti e poi inserendoli da un altro computer). Ho una collegamento ADSL ALICE, quello di cui facevano la pubblicità anche in TV, ma da oltre due settimane tutte le volte che provo a collegarmi o compare subito l’avviso  “connessione impossibile”  oppure la connessione avviene, ma appena provo a cercare un qualsiasi sito ecco l'avvertimento "impossibile trovare il server”. Ho telefonato al 187 e mi è stato detto che ci sono lavori sul server per il passaggio dalla velocità di 257 a 640 byte, ma non sono stati in grado di precisare quanto dureranno i problemi. La cosa riguarda diverse persone, almeno in Toscana, tanto che l’altro giorno sul quotidiano locale “Il Tirreno” è anche comparso un articolo sull’argomento dove si parlava di un eccessivo numero di connessioni rispetto alle potenzialità e si sosteneva che la  tanto pubblicizzata ADSL ALICE  non sarebbe quella meraviglia che lo spot pubblicitario faceva intendere, tanto che addirittura qualcuno che ha sottoscritto il contratto da mesi non è mai riuscito a fare il primo collegamento, mentre il canone gli è stato ugualmente addebitato.
Disservizi di questo genere mi sembrano vergognosi, perché è vero che si può vivere e lavorare anche senza collegarsi ad Internet, ciò che del resto accadeva fino a dieci anni fa, ma d’altra parte quando un servizio diventa di largo uso tutta l’organizzazione della vita e del lavoro ormai sono impostati anche sul suo utilizzo. E non si sono nemmeno degnati di inviare una comunicazione precisando cause e durate dei disservizi.

martedì 24 febbraio 2004

Mala tempora?

Berlusconi, che simpatico. Ha scoperto che i politici rubano. L’altro giorno, in visita in Grecia ha detto, testuale: “Ci sono uomini politici che non hanno mai fatto altri mestieri e che oggi possiedono seconde case e barche da diporto. Dove hanno preso i soldi per comprarle? Ve lo dico io: li hanno rubati”. Ma guarda un po’, chi l’avrebbe mai detto?  Tuttavia, a prescindere dal fatto che non si può mai generalizzare, perché ci sono sempre le lodevoli eccezioni (che confermano la regola), bisogna anche vedere da che pulpito viene la predica. Berlusconi i miliardi li ha fatti come imprenditore e  prima di entrare in politica (anche se sul come li ha fatti ci sarebbe qualche dubbio, o per lo meno la cosa ha incuriosito tanti e anche qualche procura della Repubblica) ma, non è forse anche il capo di un partito politico, quindi di una banda di ladri, oppure i politici di Forza Italia non rubano?  E infatti se, sulla base dell’identikit da lui disegnato, trovare i nomi dei ladri era abbastanza semplice e riguardava politici di tutti i settori, tanto che reazioni e minacce di querela si sono avute da tutte le direzioni, il premier  ha subito doverosamente precisato “Nessuna allusione ai miei alleati”. Pertanto per i suoi alleati comprarsi la seconda casa e la barca è lecito. Tutti gli altri invece sono ladri di fatto e di diritto. Il ragionamento sembra almeno contrastare con i principi della logica.

E non si era ancora spenta l’eco della succitata esternazione che ieri l’onnipresente premier è intervenuto telefonicamente alla domenica sportiva con un lungo discorso nel quale ha ripetuto  quello che già aveva dichiarato ai giornali il giorno prima circa le tattiche che il tecnico del Milan Ancelotti dovrà seguire da ora in poi precisando tra l’altro che “è giusto non parlare al manovratore, ma un presidente, soprattutto se capisce di calcio come me, dà una filosofia” E se Ancelotti non si adegua? Nessun problema “al massimo non farà più il tecnico del Milan. Io gli auguro di farlo fino a tarda età”. Forse, come al solito scherzava.  Ha anche tenuto a precisare di non parlare come premier (e spererei bene) ma come l’ex allenatore della Edil Nord.
Risposta in diretta del Presidente della RAI, Lucia Annunziata, che, sempre per telefono, ha invitato il Presidente del Consiglio a non occupare spazi che non sono della politica.  Questo più o meno il resoconto dei giornali di stamani.
Poiché non ho alcun interesse per lo sport in generale e per il calcio in particolare, non ho visto la trasmissione, però mi è stato riferito di un battibecco divertente tra il premier e Vittorio Zucconi, corrispondente de La Repubblica dagli USA, che ha detto di non ricordare Berlusconi nella carica di allenatore dell’Edil Nord che per un certo periodo aveva invece ricoperto lui stesso. E Berlusconi, di rimando, fatto presente di aver assunto quell’incarico subito dopo che lo aveva lasciato Zucconi, ha tenuto a precisare che la squadra che, sotto la direzione tecnica del primo, aveva sempre perso, con lui ha cominciato a vincere! Che carino! Vincente e fortunato.

Ma sarà per questo che il personaggio suscita tanti amori ed altrettanti odi. Più di qualsiasi altro politico. A volte tutto questo dibattere intorno a lui mi sembra eccessivo e controproducente anche per chi lo avversa. Scalfari ieri su la Repubblica lo definiva l’”Unicum”  e “Lui”. Ma è certo che senza Berlusconi, Forza Italia non esisterebbe, che il partito è lui stesso. Se a ciò si aggiungono le sue esternazioni da simpaticone che dice ciò che gli passa per al testa, si capiscono forse i motivi di tanta passione.
Peraltro sembra sia riuscito a far avvicinare alla sinistra personaggi insospettabili. Che alla fine a forza di vedere comunisti dappertutto non riesca anche a resuscitarli davvero?
Per esempio Giovanni Sartori, intellettuale moderato, di solida ispirazione liberale, uno dei massimi studiosi di politica del nostro tempo sembra sia guardato con sospetto dai palazzi del potere quasi fosse un pericoloso estremista.   Berlusconi lo ha definito “rompiballe” e Baget Bozzo  “il politologo che non sa niente di politica”. Ora non conosco bene Sartori, ma in particolare il giudizio di Baget Bozzo, mi fa propendere in favore del primo. Dunque Sartori il cui ultimo libro, una raccolta di articoli usciti su il Corriere della Sera, L’Espresso e Micro Mega nell’arco degli ultimi dieci, si intitola eloquentemente “Mala Tempora” e tratta della distruzione delle società liberaldemocratiche  a causa dell’ignoranza e dell’ingordigia imperanti, sostiene che siamo in un regime, ovvero non una dittatura ma una democrazia totalitaria, che sfugge a qualsiasi elemento costituzionale, un sistema politico plebiscitario che ha una forte caratterizzazione personale, come dimostrerebbero le diverse leggi fatte “ad personam” da questo governo e le pressioni dello stesso sui giornali e sulla televisione.
Dice anche che la situazione è pericolosa, perché l’Italia è un paese senza vertebre, perché al momento della prova gli italiani non reagiscono, ma subiscono. Siamo stati il paese più invaso e conquistato d’Europa e con tutti i conquistatori dai tempi delle invasioni barbariche siamo sempre riusciti a trovare un accordo nel segno della sopravvivenza. Con potenti e prepotenti possiamo esibire uno straordinario mestiere di navigazione che è anche rassegnazione e sottomissione.

Scritto ieri sera ma postato stamani a causa del persistente problema sul server. Qualcuno ne sa qualcosa? Non ho nemmeno capito se si tratti di un problema locale o nazionale.

venerdì 20 febbraio 2004

Miscellanea

Cari amici sono impossibilitata a postare e a rispondere ai commenti, perché sembra stiano facendo dei lavori sul server per il passaggio da una velocità di trasferimento di 256 byte a 640. Almeno questa è la spiegazione di Telecom che non è stata in grado di indicare precisamente il periodo di interruzione del servizio, forse una settimana, forse meno. In questo momento sto approfittando del computer di un amico.

Il Tiranno
Penso che mi verrà una crisi di astinenza, ma ne approfitterò per dedicarmi alla lettura, che fa sempre bene.  Ho iniziato ieri l’ultimo di Valerio Massimo Manfredi, dal titolo “Il Tiranno”. Il protagonista è Dionisio di Siracusa, passato alla storia come feroce dittatore, il quale però combatté tutta la vita per la libertà della propria città contro la forza egemone, e non meno feroce, di Cartagine e forse  per questo ebbe cattiva fama.


Bush e le scimmie
Ho visto che il mio precedente post con la vignetta di Bush e le scimmie, benché mi si dica che è vecchia, ha riscosso un certo successo di critica! A chi ha parlato di sciocchezze, vorrei dire che l'intelligenza è quella facoltà che permette anche di capire l'ironia, indipendentemente dalle opinioni personali e politiche. Se poi a qualcuno vengono anche i nervi ne sono contenta.
Ulivo
Degli ultimi avvenimenti mi è sembrato particolarmente divertente il comportamento dell’Ulivo che il giorno prima fa l’alleanza, ma poi si divide sull’Iraq. Dunque la missione continua con il beneplacito degli ulivisti (neanche tutti) che si astengono.
Interventi americani
Ho sempre detto di non essere pacifista ad oltranza ed ho esposto la bandiera su questo blog in occasione della strage di Nassirya, perché mi sembrava doveroso l’omaggio nei confronti di chi è morto compiendo il suo dovere, ma continuo a pensare che non avremmo dovuto essere in Iraq, perché senza l’appoggio di organizzazioni internazionali la nostra partecipazione rappresenta un avallo ad una guerra voluta solo dagli anglo-americani, di cui peraltro è caduta la principale motivazione, quelle delle armi di distruzione di massa che non c’erano. E se d’altra parte è vero che c’è un dittatore in meno, nessuno si occupa di tutti gli altri dittatori che continuano ad imperversare nel mondo, almeno fino a che qualcuno di loro non pesti i piedi all’iperpotenza. Quanto alla  democratizzazione dell’Iraq mi sembra comunque ancora molto lontana, dato che i fatti dimostrano che è in atto una guerra civile dalla quale, senza la presenza delle truppe americane, uscirebbe una altrettanto feroce dittatura islamica. Dunque per l’ipotetica democratizzazione del medioriente al momento mi pare non ci siano le condizioni. Le condizioni ci furono invece ben 50 anni fa, se in Iran l’esperimento di Mossadeq, democraticamente eletto capo del governo,  fosse andato avanti, ma gli Stati Uniti  preferirono riportare sul trono lo Sciah Reza Palhevi, perché Mossadeq aveva nazionalizzato l’industria petrolifera, e così dopo un feroce boicottaggio economico appoggiato da tutte le compagnie petrolifere, nell’agosto del 1953 fu organizzato il colpo di stato, naturalmente con l’aiuto della CIA. Ovviamente gli americani sostennero che Mossadeq aveva mire dittatoriali e che invece lo Sciah era un sincero amico degli USA.
Ora anche se la storia non si fa con i se, senza l’intervento americano in favore dello Sciah, non ci sarebbe mai stato un Khomeini, e forse neanche un Saddam e il fondamentalismo islamico non avrebbe mai preso forza e forse oggi il medioriente sarebbe un’area pacificata e democratica e l’occidente non sarebbe sottoposto alla  minaccia del terrorismo islamico.

giovedì 12 febbraio 2004

Darwin aveva ragione!





 Nel caso qualcuno avesse dei dubbi sull'evoluzionismo!
Immagine rubata sul blog "ander costrukscion".
E a proposito di Bush, lo sapete che ha un blog? E se volete linkare il vostro sito al suo blog basta scaricare questo logo:

La lista di Macchianera

Stasera ho fatto un giretto sui blog altrui. Peraltro mi domandavo dove fossero migrati i guru della blogosfera che scrivevano su “Thegnueconomy”, e ho trovato "Macchianera" ove da qualche giorno si sta pubblicando a puntate la famosa lista degli iscritti italiani alle logge massoniche.
Ora poiché la lista già pubblicata a suo tempo su diversi organi di stampa (mi sembra che qualche giornale accluse un librettino che ho ancora in casa da qualche parte) risale al 1992 non riesco a capire che senso abbia ripubblicarla nel 2004. Oltretutto diversi degli iscritti possono essere usciti dall’associazione o esser deceduti.
Inoltre mi pare anche un’operazione di dubbio gusto e di basso livello culturale.
La Massoneria è una associazione legale, anche se nell’immaginario di alcune persone viene accostata di volta in volta alla mafia, alla P2 che effettivamente ne fu una loggia deviata e simili. Ho letto alcuni libri sulla Massoneria e mi sembra di aver capito che è un’associazione esoterica che nasce ufficialmente nel 1700, ma che forse è molto più antica. Oltre alla dimensione iniziatica e spirituale ne ha sicuramente anche una politica o ideologica che si ispira ai concetti di libertà, uguaglianza, fratellanza. Massoni furono molti esponenti della rivoluzione francese e di quella americana, e anche molti di coloro che fecero il risorgimento italiano.
Sicuramente tra “fratelli” si aiutano, ma accade anche tra membri di uno stesso partito e magari tra persone che frequentano lo stesso circolo del tennis o simili, perché la raccomandazione è ancora più antica della Massoneria. Eventualmente quello che mi sconcerta è la misoginia. Infatti alcuni rami della Massoneria non accettano donne. E vedo che anche nella lista pubblicata esse sono pochissime. In compenso come del resto già sapevo c’è un’alta percentuale di toscani.
Altra cosa è il problema delle deviazioni che non riguardano solo la Massoneria. Mi è capitato di leggere, e del resto ne ho parlato anche in un recente post, di associazioni occulte, addirittura di governi occulti che deterrebbero il vero potere, e ciò accadrebbe in tutto il mondo. Quanta verità ci sia e quanto dietrologia nessuno può saperlo. Ad ogni modo si tratta di argomenti per lo meno inquietanti. Penso tuttavia che la gran parte delle persone indicate nella famosa lista e che fino a prova contraria non hanno fatto niente di male poco abbiano a vedere con le trame dei governi occulti.

Il velo




Un gruppo di donne musulmane manifesta davanti all'ambasciata di Parigi a Jakarta (Indonesia).
Ma perché le donne musulmane vogliono portare il velo? Perché manifestano a favore della loro discriminazione?

lunedì 9 febbraio 2004

Bush e i Marziani






 Ultima foto da Marte. Bush ha fatto incazzare anche i marziani.
Carina, no? Trovata su "Brodo Primordiale"

Il Presidente degli Stati Uniti è scelto dal “Potere Occulto”?

Come dicevo nel precedente “post” , Bush, nell’intervista rilasciata alla BBC non ha voluto commentare il fatto che, con il possibile rivale, John F. Kerry, condivide la partecipazione a un'identica confraternita universitaria di Yale, la setta “Skull and Bones” (“Teschio e ossa”), una tra le più esclusive e potenti di tutti gli Usa, in quanto “È così segreta che non possiamo parlarne”!
In proposito alla succitata appartenenza il sito "Disinformazione - Oltre la verità ufficiale" si domanda se si tratti di semplice coincidenza o di prova provante che il Presidente degli Stati Uniti d’America non viene eletto dal popolo ma bensì “scelto” dal potere occulto, ciò che significherebbe, qualunque sia il vincitore delle elezioni di novembre, un altro passo verso il Nuovo Ordine Mondiale.
Sempre su "Disinformazione" si legge un articolo tratto da “La Stampa” del 6.2. 2004 che riporto di seguito dopo aver controllato che l’articolo esiste davvero:
"Possibili rivali nelle urne il prossimo 2 novembre, George W. Bush e John F. Kerry hanno differenti vite alle spalle e opposte visioni della società americana, ma ciò che li accomuna è l'essere entrambi dei «Bonesmen», ovvero membri della elitaria setta segreta «Skull & Bones» (Teschio ed Ossa) nella quale vennero cooptati durante i rispettivi periodi di studio passati all'Università di Yale. Fondata 172 anni fa sul modello di analoghe associazioni segrete tedesche e con sede in un edificio di Yale denominato «The tomb» (la Tomba,) la setta è fra le più esclusive, potenti e meno conosciute degli interi Stati Uniti. Per decenni ha ammesso solo i figli dell'aristocrazia «wasp» (bianca anglosassone e protestante) capaci di dimostrare di avere tre doti: pedigree familiare e scolastico al di sopra di ogni sospetto, passione per l'avventura alle frontiere della natura e abilità nell'arte militare. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sono caduti uno dopo l'altro i veti nei confronti di ebrei, afroamericani, omosessuali e - solo negli ultimi anni - donne, ma basta scorrere l'elenco dei circa 800 membri attuali per accorgersi che la grande maggioranza sono ancora soprattutto «wasp», legati da vincoli di parentela e amicizia. Nulla da sorprendersi, dunque, se la «Tomba» è diventata un'anticamera del potere americano: da qui sono passate tre generazioni di Bush, l'ex presidente William Howard Taft, l'ex ambasciatore americano nella Mosca di Stalin, Averell Harriman, il fondatore del settimanale «Time» Henry Luce, capi della Cia come James Woolsey, neoconservatori come il sottosegretario agli armamenti John Bolton e il braccio destro di Cheney, Lewis Libby, nonché schiere di 007, giudici della Corte Suprema, deputati, senatori e diplomatici inclusi Paul Bremer III, attuale capo dell'amministrazione militare alleata in Iraq, e democratici come John Kerry.
Quando si trattò di designare il nuovo capo della Sec (la Consob d'America) per far fronte agli scandali finanziari che hanno scosso Wall Street, George W. ha scelto William Donaldson, «Bonesman» classe 1953. A Prescott Bush, nonno dell'attuale presidente, la tradizione attribuisce la guida del raid notturno per impossessarsi del teschio del capo indiano Geronimo che viene utilizzato nel rito di iniziazione come poggiapiedi del novizio, mentre è di pochi mesi fa lo «scoop» del giornale universitario secondo il quale l'ultima generazione di «Bonesmen» sarebbe riuscita a fare di meglio, impossessandosi del teschio del comandante ribelle messicano Pancho Villa.
Ron Rosenbaum, editorialista del «New York Observer», ha dedicato trent’anni di lavoro a penetrare i segreti della setta spartana e fra le pratiche iniziatorie sulle quali ha raccolto testimonianze vi sono la lotta libera a corpo totalmente nudo e il dovere di confessare ogni dettaglio della passata vita sessuale stando stesi nudi dentro una bara, circondati dagli altri membri della setta seduti su dei panni in rituale silenzio, in una sala gelida e a luci basse. «Riti e rituali di questa setta sono una via di mezzo fra Harry Potter e il conte Dracula - ha raccontato alla tv Cbs Alexandra Robbins, autrice del libro "Secrets of the Tomb" - con alterni ruoli per personaggi come il Diavolo, il Papa e Don Chisciotte, che nomina "cavaliere di Euloga" il nuovo entrato posandogli una spada sulla spalla sinistra». Secondo alcune testimonianze raccolte, e rigorosamente anonime, al fine di impressionare le reclute uno dei primi «passaggi» è osservare una donna assatanata che pone un coltello insanguinato alla gola di un giovane. La ritualità è mirata a creare un legame indissolubile fra chi appartiene alla setta. Gli adepti sono vincolati al segreto perenne su quanto avviene nella «Tomba», ed è questo che determina una fratellanza inscindibile fra coloro che fanno parte della setta, che sarà messa a dura prova in caso di un'eventuale sfida Kerry-Bush. Ogni anno vengono ammessi appena quindici nuovi membri: vengono selezionati dai loro compagni di corso più anziani e l'esito della scelta viene comunicato a sorpresa nella notte a ognuno di loro separatamente. Il rituale inizia con un rintocco alla porta della propria stanza. Così accadde anche nel caso di George W., che fu svegliato nel sonno e quando aprì si trovò di fronte il padre, George H. W. Bush, che senza neanche salutarlo e parlando con voce chiara e forte gli chiese di «fare la cosa giusta, entrare a far parte di "Skull and Bones" e diventare una brava persona».
Essendo Kerry della classe 1966 e George W. di quella 1968, non si può escludere che i due si siano incrociati durante i rituali nella «Tomba». Il governatore repubblicano di New York George Pataki, altro «Bonesman» e classe 1967, si è limitato a rilasciare in proposito al «New York Times» una dichiarazione bipartisan: «L'appartenenza di entrambi a "Skull & Bones" dimostra che tutti e due godevano del rispetto dei compagni»."

Il “Presidente di guerra” e le armi di sterminio che non si trovano

Dunque le armi di sterminio (con le quali Londra e Washington hanno motivato la guerra mossa all’Iraq e l’invasione dell’anno scorso) in Iraq non ci sono. Questo il parere di David Kay, il consigliere speciale statunitense sui programmi iracheni di armi di sterminio, che, dopo mesi e mesi di ricerche infruttuose, ha ritenuto opportuno dimettersi dall’incarico alcuni giorni fa.

Ma il Presidente Bush nell'intervista trasmessa ieri dalla rete televisiva Nbc e dedicata in buona parte alla difesa della guerra in Iraq, ha spiegato che il mancato ritrovamento delle armi di sterminio non fa venir meno le ragioni della guerra, in quanto Saddam Hussein “aveva la capacità di dotarsi dell'arma, di produrla e poi di farla arrivare a qualche rete terroristica”!.
Dunque qui si va oltre il concetto di guerra preventiva. Qui si vuole fare passare il principio per cui una guerra si può fare non solo se un paese possiede armi di sterminio ma anche se si ipotizza che potrebbe avere la capacità di dotarsene!
In un articolo comparso ieri su “La Nazione”, a firma di Massimo Fini, si diceva che, ai bei tempi delle Potenze, queste,  senza tante giustificazioni, mandavano le cannoniere a prendersi quello che volevano semplicemente in quanto avevano la forza per farlo, poi c’è stato il tempo delle due Superpotenze che, ipocritamente, per intervenire, avevano bisogno di giustificazioni pseudomorali, dall’internazionalismo proletario alla difesa del mondo libero, infine oggi c’è una sola Iperpotenza che interviene perché autoinvestitasi di una morale superiore nei confronti degli altri paesi ma intanto detiene il maggior arsenale di sterminio del mondo.
Ritornando all’intervista in un’ora di colloquio il presidente Usa, che si è definito “Presidente di guerra”, si è anche detto certo che vincerà le elezioni presidenziali del prossimo 2 novembre. “Non ho intenzione di perdere... non prevedo di farlo”, ha commentato nel corso dell'intervista, perché “ho chiaro quello che voglio per il paese: guidare questo mondo verso maggiore pace e libertà. Guidare questa grande nazione a lavorare con gli altri per cambiare il mondo in positivo”. Il presidente non ha però voluto commentare l'ipotesi che a sfidarlo sarà il senatore John Kerry (“Non ha ancora ottenuto la nomination...”), né il fatto che, con il possibile rivale, condivide la partecipazione a un'identica confraternita universitaria di Yale, la setta “Skull Bones” (“Teschio e ossa”), una tra le più esclusive e potenti di tutti gli Usa. Ha detto infatti che la setta “È così segreta che non possiamo parlarne”!

domenica 8 febbraio 2004

Onorevoli insulti

Divertente sfuriata di Berlusconi ieri al vertice della maggioranza. Il premier propone agli alleati una modifica della legge elettorale con abolizione del doppio turno per l’elezione dei sindaci e una revisione della legge sulla par condicio per la quale ogni partito avrebbe avuto uno spazio proporzionale alla propria consistenza numerica. Fini non è d’accordo. Piuttosto si dia uno spazio ai due schieramenti avversari e ciascuno di essi si regolerà secondo una equa ripartizione interna. Di modifica della legge elettorale a partita già iniziata non se ne parla nemmeno. Volontè dell’UDC esprime gli stessi concetti. E a questo punto Berlusconi perde le staffe e attacca:” Voi ex –democristiani mi avete rotto il cazzo, me lo hai rotto tu e il tuo segretario Follini. Basta con la vecchia politica. Conosco i vostri metodi da irresponsabili. Fate favori di qua e di là e poi raccogliete voti, ma io vi denuncio, non ve la caverete a buon mercato, vi faccio a pezzi. Io le televisioni le so usare e le userò. Chiaro? Mi avete rotto i coglioni. Non mi faccio massacrare due anni e mezzo per poi schiattare come un pollo cinese. Se andiamo avanti in questo modo ci stritolano, lo capite o no, affaristi che non siete altro?”e ancora “forse voi pensate di mandarmi via, ma io non ve lo lascio il governo, faccio in modo che ce ne andiamo tutti insieme….”
Il resoconto della sfuriata di Berlusconi a firma di Vittorio Feltri compare con grande risalto e tutti i particolari in cronaca sulla prima pagina del quotidiano “Libero” di oggi. Gli altri quotidiani si sono limitati a riferire di contrasti nella maggioranza. La Repubblica parla di strigliata agli alleati.
Tutto sommato mi sono divertita, tanto che questa volta Berlusconi mi è risultato quasi simpatico, perché è certo che i democristiani da qualunque parte stiano, CdL o Ulivo, non hanno perso i propri vizi di origine. E poi, a prescindere da qualsiasi considerazione sulle cause che hanno indotto il presidente del consiglio a perdere le staffe e che vanno dall’irritazione per i franchi tiratori sulla legge Gasparri al timore di perdere le elezioni, se ormai il turpiloquio è routine perché lo usano tutti e in tutte le circostanze, può ancora apparire liberatorio in un contesto del genere. Per rimanere in tema sempre sulla prima pagina sullo stesso giornale si dà notizia del fatto che la Camera ha deciso a maggioranza che l’espressione “pezzo di merda” tra deputati non è reato, ma rientra tra le attività parlamentari che la Costituzione sottrae ad ogni sindacato davanti alla giustizia.

sabato 7 febbraio 2004

Calo dell’ispirazione?

Sono diversi giorni che non scrivo niente.Ho impostato questo blog sull’attualità, ma negli ultimi tempi non ho trovato molte fonti di ispirazione. I conflitti tra maggioranza e opposizione e quelli all’interno dei due schieramenti non sono particolarmente esaltanti. Parmalat, il dibattito sulla legge Gasparri, le paranoie di Berlusconi sui comunisti e quelle dell’opposizione sul presunto regime illiberale berlusconiano (pessimo governo certo, ma regime non mi pare), mi stanno francamente annoiando. L’argomento di attualità che seguo di più in questo momento riguarda le due missioni europea e americana su Marte.
L’anno scorso di questi tempi invece era in corso il dibattito sull’imminente intervento angloamericano in Iraq. Le prime pagine dei giornali ed i “talk show” alla televisione erano incentrati sulla questione. I pacifisti mettevano le bandiere della pace alle finestre, nelle strade delle grandi città si tornava a manifestare, in televisione si susseguivano infuocati dibattiti televisivi con insulti tra interventisti e no (tra i primi, alcuni veramente ridicoli come Ferrara con annessa dell’Oglio, Paolo Guzzanti e quella specie di prete che è Baget Bozzo), tra ammiratori e detrattori della destra americana e del principio della guerra preventiva e della democrazia imposta con le bombe. Si parlava della politica di potenza degli Stati Uniti, del Progetto per il Nuovo Secolo Americano, pensatoio della destra neoconservatrice americana che auspicava l’intervento in Iraq ben prima dell’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, delle divergenze tra l’Europa e gli Stati Uniti, con le accuse americane e dei filoamericani all’ingratitudine della vecchia Europa, tacciata di  pacifismo imbelle, del fondamentalismo del governo Bush  autoinvestitosi della missione di guidare le forze del bene contro l’impero del male rappresentato, dopo la caduta del comunismo, dall’Islam fondamentalista, del superamento di un principio base del diritto internazionale, quello dell’inviolabilità dei confini degli stati sovrani che verrebbe meno se questi ultimi sovvenzionano il terrorismo o detengono armi di distruzione di massa, non importa se sia dimostrato o meno (e per quanto riguarda l’Iraq non è stato dimostrato e non lo sarà mai, perché Saddam Hussein quelle armi le ha avute finché gliele forniva l’occidente, in primo luogo gli Stati Uniti, ma probabilmente le ha esaurite contro i Curdi e gli Sciiti con il beneplacito o almeno l’indifferenza dell’occidente  ecc. ecc.), a dimostrazione del fatto che queste ultime possono essere detenute legittimamente solo dagli USA che ne hanno il primato ed eventualmente dai suoi alleati.
E il dibattito continuava sui blog, nuovo strumento mediatico che io come molti altri scoprivamo proprio allora (durante l’anno scorso il numero dei blog da poche  migliaia è salito a 30.000). Per la prima volta tante persone genericamente interessate agli avvenimenti mondiali, ma non impegnate direttamente con la politica, potevano esprimere le proprie opinioni e lanciarle nella rete dove potevano essere commentate da altri instaurando nuove modalità di dibattito. Così, accanto ai diari personali e ai blog più intimisti, nascevano blog di impegno politico, dall’una e dall’altra parte.
Ma, come è noto e sperimentato da tutti, con il tempo la novità diventa abitudine e la voglia iniziale di esserci e di esprimersi diventa quasi obbligo.
Allo stesso modo gli avvenimenti diventano routine e anche l’Iraq, dove la guerra è ufficialmente finita, ma i morti sia tra i soldati delle forse di occupazione o di liberazione, a seconda dei punti di vista,  che tra la popolazione civile non sono cessati, abbiamo un dittatore in meno, che è sempre un fatto positivo, ma il terrorismo continua a mietere vittime. E non solo in Iraq (è di stamani l’attentato nella metropolitana di Mosca il cui bilancio è di 39 morti e più di 100 feriti e che, anche se non è stato ancora rivendicato sembrerebbe da ricollegare alla questione Cecena). Ciò dimostra che la guerra non è forse la  soluzione più adeguata, anzi molti sostengono, non credo a torto, che sia controproducente e i fatti sembrerebbero dar loro ragione (in Iraq non c’erano mai stati tanti terroristi come dopo la guerra). Intanto la democrazia in Iraq è sempre un miraggio lontano. E peraltro se al popolo iracheno fosse consentita l’autodeterminazione avremmo una teocrazia islamica oppure la guerra civile. E qui ci si potrebbe domandare se sia legittimo che un popolo eventualmente elegga dei governanti non democratici (Hitler fu liberamente eletto) o se debba essere tenuto sotto tutela finché non avrà imparato la lezione democratica e soprattutto non abbia acquisito il concetto di stato di diritto. E chi lo decide se un popolo è in grado di governarsi? I popoli cosiddetti civili e democratici devono tenere sottotutela gli altri? E’ la nuova forma di colonialismo del XXI° secolo.
In proposito ci sarebbe da riflettere sul fatto che in Occidente siamo arrivati al concetto di democrazia e di stato di diritto, attraverso secoli di regimi totalitari, di lotte feroci, di guerre di religione e no. Forse avremmo dovuto dare a questi popoli il tempo per evolversi da soli attraverso quegli stessi errori che noi abbiamo commesso in passato. Purtroppo al momento la situazione è divenuta per l’Occidente talmente pericolosa (pochi terroristi con la vocazione al martirio ci rendono insicuri ovunque) che non è escluso di dover vivere in uno stato di conflitto permanente.
Infine un’altra considerazione. Stasera è stato mandato in onda durante il telegiornale un video sull’addestramento dei terroristi di Al Qaeda  che è stato diffuso dall’emittente del Dubai “Al Arabya”, addestramento che si svolge in Arabia Saudita i cui rapporti con le reti terroristiche e in particolare con “Al Qaeda” sono sempre state conosciute, dove il governo non è una democrazia ma un regno feudale, dove non è garantita la libertà di espressione e dove la metà della popolazione, cioè le donne, vive in condizioni di schiavitù. Allora poiché siamo in guerra con il terrorismo, perché  non intervenire anche in quel paese, anzi perché l’intervento anglo-americano non ha riguardato in primo luogo quel paese che sicuramente sovvenziona, addestra, protegge il terrorismo?

sabato 28 febbraio 2004

Mistero sulla presunta cattura di Bin Laden



Osama Bin Laden sarebbe stato catturato al confine tra Afghanistan e Pakistan. La notizia  della presunta cattura del leader di al Qaeda è stata data dal servizio in Pashtun della radio iraniana.
L'agenzia iraniana Irna cita l'emittente che dice: "La cattura del leader di al Qaeda risale a qualche tempo fa, ma il presidente americano Bush intende annunciare la cosa solo in vista delle elezioni presidenziali".
Il portavoce dell'esercito pachistano generale Shaukat Sultan ha detto all'Associated press che l'informazione non è vera. "Questa informazione è sbagliata" ha detto Sultan smentendo la radio iraniana. Si apprende intanto che la stessa presunta fonte della radio iraniana - che aveva annunciato per prima anche la cattura di Saddam - avrebbe smentito la cosa. "Non ho mai detto questo - ha dichiarato uno dei responsabili del quotidiano pachistano "The nation" Shamim Shahed - ma ho detto, e lo ripeto da un anno, che bin Laden non è lontano. Gli americani ce l'hanno a tiro, possono prenderlo quando vogliono".
Certo a Bush, che non è più sicuro della rielezione, sarebbe gradito ripetere il “Saddam Show”, con relativo spidocchiamento, nell’imminenza delle elezioni, ma il lasso di tempo è troppo lungo, e se bin Laden è già stato catturato e le voci già girano, non potrà tenerlo nascosto ancora a lungo.

Disservizi

E qui non si posta più o con molta difficoltà (utilizzando dischetti e poi inserendoli da un altro computer). Ho una collegamento ADSL ALICE, quello di cui facevano la pubblicità anche in TV, ma da oltre due settimane tutte le volte che provo a collegarmi o compare subito l’avviso  “connessione impossibile”  oppure la connessione avviene, ma appena provo a cercare un qualsiasi sito ecco l'avvertimento "impossibile trovare il server”. Ho telefonato al 187 e mi è stato detto che ci sono lavori sul server per il passaggio dalla velocità di 257 a 640 byte, ma non sono stati in grado di precisare quanto dureranno i problemi. La cosa riguarda diverse persone, almeno in Toscana, tanto che l’altro giorno sul quotidiano locale “Il Tirreno” è anche comparso un articolo sull’argomento dove si parlava di un eccessivo numero di connessioni rispetto alle potenzialità e si sosteneva che la  tanto pubblicizzata ADSL ALICE  non sarebbe quella meraviglia che lo spot pubblicitario faceva intendere, tanto che addirittura qualcuno che ha sottoscritto il contratto da mesi non è mai riuscito a fare il primo collegamento, mentre il canone gli è stato ugualmente addebitato.
Disservizi di questo genere mi sembrano vergognosi, perché è vero che si può vivere e lavorare anche senza collegarsi ad Internet, ciò che del resto accadeva fino a dieci anni fa, ma d’altra parte quando un servizio diventa di largo uso tutta l’organizzazione della vita e del lavoro ormai sono impostati anche sul suo utilizzo. E non si sono nemmeno degnati di inviare una comunicazione precisando cause e durate dei disservizi.

martedì 24 febbraio 2004

Mala tempora?

Berlusconi, che simpatico. Ha scoperto che i politici rubano. L’altro giorno, in visita in Grecia ha detto, testuale: “Ci sono uomini politici che non hanno mai fatto altri mestieri e che oggi possiedono seconde case e barche da diporto. Dove hanno preso i soldi per comprarle? Ve lo dico io: li hanno rubati”. Ma guarda un po’, chi l’avrebbe mai detto?  Tuttavia, a prescindere dal fatto che non si può mai generalizzare, perché ci sono sempre le lodevoli eccezioni (che confermano la regola), bisogna anche vedere da che pulpito viene la predica. Berlusconi i miliardi li ha fatti come imprenditore e  prima di entrare in politica (anche se sul come li ha fatti ci sarebbe qualche dubbio, o per lo meno la cosa ha incuriosito tanti e anche qualche procura della Repubblica) ma, non è forse anche il capo di un partito politico, quindi di una banda di ladri, oppure i politici di Forza Italia non rubano?  E infatti se, sulla base dell’identikit da lui disegnato, trovare i nomi dei ladri era abbastanza semplice e riguardava politici di tutti i settori, tanto che reazioni e minacce di querela si sono avute da tutte le direzioni, il premier  ha subito doverosamente precisato “Nessuna allusione ai miei alleati”. Pertanto per i suoi alleati comprarsi la seconda casa e la barca è lecito. Tutti gli altri invece sono ladri di fatto e di diritto. Il ragionamento sembra almeno contrastare con i principi della logica.

E non si era ancora spenta l’eco della succitata esternazione che ieri l’onnipresente premier è intervenuto telefonicamente alla domenica sportiva con un lungo discorso nel quale ha ripetuto  quello che già aveva dichiarato ai giornali il giorno prima circa le tattiche che il tecnico del Milan Ancelotti dovrà seguire da ora in poi precisando tra l’altro che “è giusto non parlare al manovratore, ma un presidente, soprattutto se capisce di calcio come me, dà una filosofia” E se Ancelotti non si adegua? Nessun problema “al massimo non farà più il tecnico del Milan. Io gli auguro di farlo fino a tarda età”. Forse, come al solito scherzava.  Ha anche tenuto a precisare di non parlare come premier (e spererei bene) ma come l’ex allenatore della Edil Nord.
Risposta in diretta del Presidente della RAI, Lucia Annunziata, che, sempre per telefono, ha invitato il Presidente del Consiglio a non occupare spazi che non sono della politica.  Questo più o meno il resoconto dei giornali di stamani.
Poiché non ho alcun interesse per lo sport in generale e per il calcio in particolare, non ho visto la trasmissione, però mi è stato riferito di un battibecco divertente tra il premier e Vittorio Zucconi, corrispondente de La Repubblica dagli USA, che ha detto di non ricordare Berlusconi nella carica di allenatore dell’Edil Nord che per un certo periodo aveva invece ricoperto lui stesso. E Berlusconi, di rimando, fatto presente di aver assunto quell’incarico subito dopo che lo aveva lasciato Zucconi, ha tenuto a precisare che la squadra che, sotto la direzione tecnica del primo, aveva sempre perso, con lui ha cominciato a vincere! Che carino! Vincente e fortunato.

Ma sarà per questo che il personaggio suscita tanti amori ed altrettanti odi. Più di qualsiasi altro politico. A volte tutto questo dibattere intorno a lui mi sembra eccessivo e controproducente anche per chi lo avversa. Scalfari ieri su la Repubblica lo definiva l’”Unicum”  e “Lui”. Ma è certo che senza Berlusconi, Forza Italia non esisterebbe, che il partito è lui stesso. Se a ciò si aggiungono le sue esternazioni da simpaticone che dice ciò che gli passa per al testa, si capiscono forse i motivi di tanta passione.
Peraltro sembra sia riuscito a far avvicinare alla sinistra personaggi insospettabili. Che alla fine a forza di vedere comunisti dappertutto non riesca anche a resuscitarli davvero?
Per esempio Giovanni Sartori, intellettuale moderato, di solida ispirazione liberale, uno dei massimi studiosi di politica del nostro tempo sembra sia guardato con sospetto dai palazzi del potere quasi fosse un pericoloso estremista.   Berlusconi lo ha definito “rompiballe” e Baget Bozzo  “il politologo che non sa niente di politica”. Ora non conosco bene Sartori, ma in particolare il giudizio di Baget Bozzo, mi fa propendere in favore del primo. Dunque Sartori il cui ultimo libro, una raccolta di articoli usciti su il Corriere della Sera, L’Espresso e Micro Mega nell’arco degli ultimi dieci, si intitola eloquentemente “Mala Tempora” e tratta della distruzione delle società liberaldemocratiche  a causa dell’ignoranza e dell’ingordigia imperanti, sostiene che siamo in un regime, ovvero non una dittatura ma una democrazia totalitaria, che sfugge a qualsiasi elemento costituzionale, un sistema politico plebiscitario che ha una forte caratterizzazione personale, come dimostrerebbero le diverse leggi fatte “ad personam” da questo governo e le pressioni dello stesso sui giornali e sulla televisione.
Dice anche che la situazione è pericolosa, perché l’Italia è un paese senza vertebre, perché al momento della prova gli italiani non reagiscono, ma subiscono. Siamo stati il paese più invaso e conquistato d’Europa e con tutti i conquistatori dai tempi delle invasioni barbariche siamo sempre riusciti a trovare un accordo nel segno della sopravvivenza. Con potenti e prepotenti possiamo esibire uno straordinario mestiere di navigazione che è anche rassegnazione e sottomissione.

Scritto ieri sera ma postato stamani a causa del persistente problema sul server. Qualcuno ne sa qualcosa? Non ho nemmeno capito se si tratti di un problema locale o nazionale.

venerdì 20 febbraio 2004

Miscellanea

Cari amici sono impossibilitata a postare e a rispondere ai commenti, perché sembra stiano facendo dei lavori sul server per il passaggio da una velocità di trasferimento di 256 byte a 640. Almeno questa è la spiegazione di Telecom che non è stata in grado di indicare precisamente il periodo di interruzione del servizio, forse una settimana, forse meno. In questo momento sto approfittando del computer di un amico.

Il Tiranno
Penso che mi verrà una crisi di astinenza, ma ne approfitterò per dedicarmi alla lettura, che fa sempre bene.  Ho iniziato ieri l’ultimo di Valerio Massimo Manfredi, dal titolo “Il Tiranno”. Il protagonista è Dionisio di Siracusa, passato alla storia come feroce dittatore, il quale però combatté tutta la vita per la libertà della propria città contro la forza egemone, e non meno feroce, di Cartagine e forse  per questo ebbe cattiva fama.


Bush e le scimmie
Ho visto che il mio precedente post con la vignetta di Bush e le scimmie, benché mi si dica che è vecchia, ha riscosso un certo successo di critica! A chi ha parlato di sciocchezze, vorrei dire che l'intelligenza è quella facoltà che permette anche di capire l'ironia, indipendentemente dalle opinioni personali e politiche. Se poi a qualcuno vengono anche i nervi ne sono contenta.
Ulivo
Degli ultimi avvenimenti mi è sembrato particolarmente divertente il comportamento dell’Ulivo che il giorno prima fa l’alleanza, ma poi si divide sull’Iraq. Dunque la missione continua con il beneplacito degli ulivisti (neanche tutti) che si astengono.
Interventi americani
Ho sempre detto di non essere pacifista ad oltranza ed ho esposto la bandiera su questo blog in occasione della strage di Nassirya, perché mi sembrava doveroso l’omaggio nei confronti di chi è morto compiendo il suo dovere, ma continuo a pensare che non avremmo dovuto essere in Iraq, perché senza l’appoggio di organizzazioni internazionali la nostra partecipazione rappresenta un avallo ad una guerra voluta solo dagli anglo-americani, di cui peraltro è caduta la principale motivazione, quelle delle armi di distruzione di massa che non c’erano. E se d’altra parte è vero che c’è un dittatore in meno, nessuno si occupa di tutti gli altri dittatori che continuano ad imperversare nel mondo, almeno fino a che qualcuno di loro non pesti i piedi all’iperpotenza. Quanto alla  democratizzazione dell’Iraq mi sembra comunque ancora molto lontana, dato che i fatti dimostrano che è in atto una guerra civile dalla quale, senza la presenza delle truppe americane, uscirebbe una altrettanto feroce dittatura islamica. Dunque per l’ipotetica democratizzazione del medioriente al momento mi pare non ci siano le condizioni. Le condizioni ci furono invece ben 50 anni fa, se in Iran l’esperimento di Mossadeq, democraticamente eletto capo del governo,  fosse andato avanti, ma gli Stati Uniti  preferirono riportare sul trono lo Sciah Reza Palhevi, perché Mossadeq aveva nazionalizzato l’industria petrolifera, e così dopo un feroce boicottaggio economico appoggiato da tutte le compagnie petrolifere, nell’agosto del 1953 fu organizzato il colpo di stato, naturalmente con l’aiuto della CIA. Ovviamente gli americani sostennero che Mossadeq aveva mire dittatoriali e che invece lo Sciah era un sincero amico degli USA.
Ora anche se la storia non si fa con i se, senza l’intervento americano in favore dello Sciah, non ci sarebbe mai stato un Khomeini, e forse neanche un Saddam e il fondamentalismo islamico non avrebbe mai preso forza e forse oggi il medioriente sarebbe un’area pacificata e democratica e l’occidente non sarebbe sottoposto alla  minaccia del terrorismo islamico.

giovedì 12 febbraio 2004

Darwin aveva ragione!





 Nel caso qualcuno avesse dei dubbi sull'evoluzionismo!
Immagine rubata sul blog "ander costrukscion".
E a proposito di Bush, lo sapete che ha un blog? E se volete linkare il vostro sito al suo blog basta scaricare questo logo:

La lista di Macchianera

Stasera ho fatto un giretto sui blog altrui. Peraltro mi domandavo dove fossero migrati i guru della blogosfera che scrivevano su “Thegnueconomy”, e ho trovato "Macchianera" ove da qualche giorno si sta pubblicando a puntate la famosa lista degli iscritti italiani alle logge massoniche.
Ora poiché la lista già pubblicata a suo tempo su diversi organi di stampa (mi sembra che qualche giornale accluse un librettino che ho ancora in casa da qualche parte) risale al 1992 non riesco a capire che senso abbia ripubblicarla nel 2004. Oltretutto diversi degli iscritti possono essere usciti dall’associazione o esser deceduti.
Inoltre mi pare anche un’operazione di dubbio gusto e di basso livello culturale.
La Massoneria è una associazione legale, anche se nell’immaginario di alcune persone viene accostata di volta in volta alla mafia, alla P2 che effettivamente ne fu una loggia deviata e simili. Ho letto alcuni libri sulla Massoneria e mi sembra di aver capito che è un’associazione esoterica che nasce ufficialmente nel 1700, ma che forse è molto più antica. Oltre alla dimensione iniziatica e spirituale ne ha sicuramente anche una politica o ideologica che si ispira ai concetti di libertà, uguaglianza, fratellanza. Massoni furono molti esponenti della rivoluzione francese e di quella americana, e anche molti di coloro che fecero il risorgimento italiano.
Sicuramente tra “fratelli” si aiutano, ma accade anche tra membri di uno stesso partito e magari tra persone che frequentano lo stesso circolo del tennis o simili, perché la raccomandazione è ancora più antica della Massoneria. Eventualmente quello che mi sconcerta è la misoginia. Infatti alcuni rami della Massoneria non accettano donne. E vedo che anche nella lista pubblicata esse sono pochissime. In compenso come del resto già sapevo c’è un’alta percentuale di toscani.
Altra cosa è il problema delle deviazioni che non riguardano solo la Massoneria. Mi è capitato di leggere, e del resto ne ho parlato anche in un recente post, di associazioni occulte, addirittura di governi occulti che deterrebbero il vero potere, e ciò accadrebbe in tutto il mondo. Quanta verità ci sia e quanto dietrologia nessuno può saperlo. Ad ogni modo si tratta di argomenti per lo meno inquietanti. Penso tuttavia che la gran parte delle persone indicate nella famosa lista e che fino a prova contraria non hanno fatto niente di male poco abbiano a vedere con le trame dei governi occulti.

Il velo




Un gruppo di donne musulmane manifesta davanti all'ambasciata di Parigi a Jakarta (Indonesia).
Ma perché le donne musulmane vogliono portare il velo? Perché manifestano a favore della loro discriminazione?

lunedì 9 febbraio 2004

Bush e i Marziani






 Ultima foto da Marte. Bush ha fatto incazzare anche i marziani.
Carina, no? Trovata su "Brodo Primordiale"

Il Presidente degli Stati Uniti è scelto dal “Potere Occulto”?

Come dicevo nel precedente “post” , Bush, nell’intervista rilasciata alla BBC non ha voluto commentare il fatto che, con il possibile rivale, John F. Kerry, condivide la partecipazione a un'identica confraternita universitaria di Yale, la setta “Skull and Bones” (“Teschio e ossa”), una tra le più esclusive e potenti di tutti gli Usa, in quanto “È così segreta che non possiamo parlarne”!
In proposito alla succitata appartenenza il sito "Disinformazione - Oltre la verità ufficiale" si domanda se si tratti di semplice coincidenza o di prova provante che il Presidente degli Stati Uniti d’America non viene eletto dal popolo ma bensì “scelto” dal potere occulto, ciò che significherebbe, qualunque sia il vincitore delle elezioni di novembre, un altro passo verso il Nuovo Ordine Mondiale.
Sempre su "Disinformazione" si legge un articolo tratto da “La Stampa” del 6.2. 2004 che riporto di seguito dopo aver controllato che l’articolo esiste davvero:
"Possibili rivali nelle urne il prossimo 2 novembre, George W. Bush e John F. Kerry hanno differenti vite alle spalle e opposte visioni della società americana, ma ciò che li accomuna è l'essere entrambi dei «Bonesmen», ovvero membri della elitaria setta segreta «Skull & Bones» (Teschio ed Ossa) nella quale vennero cooptati durante i rispettivi periodi di studio passati all'Università di Yale. Fondata 172 anni fa sul modello di analoghe associazioni segrete tedesche e con sede in un edificio di Yale denominato «The tomb» (la Tomba,) la setta è fra le più esclusive, potenti e meno conosciute degli interi Stati Uniti. Per decenni ha ammesso solo i figli dell'aristocrazia «wasp» (bianca anglosassone e protestante) capaci di dimostrare di avere tre doti: pedigree familiare e scolastico al di sopra di ogni sospetto, passione per l'avventura alle frontiere della natura e abilità nell'arte militare. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sono caduti uno dopo l'altro i veti nei confronti di ebrei, afroamericani, omosessuali e - solo negli ultimi anni - donne, ma basta scorrere l'elenco dei circa 800 membri attuali per accorgersi che la grande maggioranza sono ancora soprattutto «wasp», legati da vincoli di parentela e amicizia. Nulla da sorprendersi, dunque, se la «Tomba» è diventata un'anticamera del potere americano: da qui sono passate tre generazioni di Bush, l'ex presidente William Howard Taft, l'ex ambasciatore americano nella Mosca di Stalin, Averell Harriman, il fondatore del settimanale «Time» Henry Luce, capi della Cia come James Woolsey, neoconservatori come il sottosegretario agli armamenti John Bolton e il braccio destro di Cheney, Lewis Libby, nonché schiere di 007, giudici della Corte Suprema, deputati, senatori e diplomatici inclusi Paul Bremer III, attuale capo dell'amministrazione militare alleata in Iraq, e democratici come John Kerry.
Quando si trattò di designare il nuovo capo della Sec (la Consob d'America) per far fronte agli scandali finanziari che hanno scosso Wall Street, George W. ha scelto William Donaldson, «Bonesman» classe 1953. A Prescott Bush, nonno dell'attuale presidente, la tradizione attribuisce la guida del raid notturno per impossessarsi del teschio del capo indiano Geronimo che viene utilizzato nel rito di iniziazione come poggiapiedi del novizio, mentre è di pochi mesi fa lo «scoop» del giornale universitario secondo il quale l'ultima generazione di «Bonesmen» sarebbe riuscita a fare di meglio, impossessandosi del teschio del comandante ribelle messicano Pancho Villa.
Ron Rosenbaum, editorialista del «New York Observer», ha dedicato trent’anni di lavoro a penetrare i segreti della setta spartana e fra le pratiche iniziatorie sulle quali ha raccolto testimonianze vi sono la lotta libera a corpo totalmente nudo e il dovere di confessare ogni dettaglio della passata vita sessuale stando stesi nudi dentro una bara, circondati dagli altri membri della setta seduti su dei panni in rituale silenzio, in una sala gelida e a luci basse. «Riti e rituali di questa setta sono una via di mezzo fra Harry Potter e il conte Dracula - ha raccontato alla tv Cbs Alexandra Robbins, autrice del libro "Secrets of the Tomb" - con alterni ruoli per personaggi come il Diavolo, il Papa e Don Chisciotte, che nomina "cavaliere di Euloga" il nuovo entrato posandogli una spada sulla spalla sinistra». Secondo alcune testimonianze raccolte, e rigorosamente anonime, al fine di impressionare le reclute uno dei primi «passaggi» è osservare una donna assatanata che pone un coltello insanguinato alla gola di un giovane. La ritualità è mirata a creare un legame indissolubile fra chi appartiene alla setta. Gli adepti sono vincolati al segreto perenne su quanto avviene nella «Tomba», ed è questo che determina una fratellanza inscindibile fra coloro che fanno parte della setta, che sarà messa a dura prova in caso di un'eventuale sfida Kerry-Bush. Ogni anno vengono ammessi appena quindici nuovi membri: vengono selezionati dai loro compagni di corso più anziani e l'esito della scelta viene comunicato a sorpresa nella notte a ognuno di loro separatamente. Il rituale inizia con un rintocco alla porta della propria stanza. Così accadde anche nel caso di George W., che fu svegliato nel sonno e quando aprì si trovò di fronte il padre, George H. W. Bush, che senza neanche salutarlo e parlando con voce chiara e forte gli chiese di «fare la cosa giusta, entrare a far parte di "Skull and Bones" e diventare una brava persona».
Essendo Kerry della classe 1966 e George W. di quella 1968, non si può escludere che i due si siano incrociati durante i rituali nella «Tomba». Il governatore repubblicano di New York George Pataki, altro «Bonesman» e classe 1967, si è limitato a rilasciare in proposito al «New York Times» una dichiarazione bipartisan: «L'appartenenza di entrambi a "Skull & Bones" dimostra che tutti e due godevano del rispetto dei compagni»."

Il “Presidente di guerra” e le armi di sterminio che non si trovano

Dunque le armi di sterminio (con le quali Londra e Washington hanno motivato la guerra mossa all’Iraq e l’invasione dell’anno scorso) in Iraq non ci sono. Questo il parere di David Kay, il consigliere speciale statunitense sui programmi iracheni di armi di sterminio, che, dopo mesi e mesi di ricerche infruttuose, ha ritenuto opportuno dimettersi dall’incarico alcuni giorni fa.

Ma il Presidente Bush nell'intervista trasmessa ieri dalla rete televisiva Nbc e dedicata in buona parte alla difesa della guerra in Iraq, ha spiegato che il mancato ritrovamento delle armi di sterminio non fa venir meno le ragioni della guerra, in quanto Saddam Hussein “aveva la capacità di dotarsi dell'arma, di produrla e poi di farla arrivare a qualche rete terroristica”!.
Dunque qui si va oltre il concetto di guerra preventiva. Qui si vuole fare passare il principio per cui una guerra si può fare non solo se un paese possiede armi di sterminio ma anche se si ipotizza che potrebbe avere la capacità di dotarsene!
In un articolo comparso ieri su “La Nazione”, a firma di Massimo Fini, si diceva che, ai bei tempi delle Potenze, queste,  senza tante giustificazioni, mandavano le cannoniere a prendersi quello che volevano semplicemente in quanto avevano la forza per farlo, poi c’è stato il tempo delle due Superpotenze che, ipocritamente, per intervenire, avevano bisogno di giustificazioni pseudomorali, dall’internazionalismo proletario alla difesa del mondo libero, infine oggi c’è una sola Iperpotenza che interviene perché autoinvestitasi di una morale superiore nei confronti degli altri paesi ma intanto detiene il maggior arsenale di sterminio del mondo.
Ritornando all’intervista in un’ora di colloquio il presidente Usa, che si è definito “Presidente di guerra”, si è anche detto certo che vincerà le elezioni presidenziali del prossimo 2 novembre. “Non ho intenzione di perdere... non prevedo di farlo”, ha commentato nel corso dell'intervista, perché “ho chiaro quello che voglio per il paese: guidare questo mondo verso maggiore pace e libertà. Guidare questa grande nazione a lavorare con gli altri per cambiare il mondo in positivo”. Il presidente non ha però voluto commentare l'ipotesi che a sfidarlo sarà il senatore John Kerry (“Non ha ancora ottenuto la nomination...”), né il fatto che, con il possibile rivale, condivide la partecipazione a un'identica confraternita universitaria di Yale, la setta “Skull Bones” (“Teschio e ossa”), una tra le più esclusive e potenti di tutti gli Usa. Ha detto infatti che la setta “È così segreta che non possiamo parlarne”!

domenica 8 febbraio 2004

Onorevoli insulti

Divertente sfuriata di Berlusconi ieri al vertice della maggioranza. Il premier propone agli alleati una modifica della legge elettorale con abolizione del doppio turno per l’elezione dei sindaci e una revisione della legge sulla par condicio per la quale ogni partito avrebbe avuto uno spazio proporzionale alla propria consistenza numerica. Fini non è d’accordo. Piuttosto si dia uno spazio ai due schieramenti avversari e ciascuno di essi si regolerà secondo una equa ripartizione interna. Di modifica della legge elettorale a partita già iniziata non se ne parla nemmeno. Volontè dell’UDC esprime gli stessi concetti. E a questo punto Berlusconi perde le staffe e attacca:” Voi ex –democristiani mi avete rotto il cazzo, me lo hai rotto tu e il tuo segretario Follini. Basta con la vecchia politica. Conosco i vostri metodi da irresponsabili. Fate favori di qua e di là e poi raccogliete voti, ma io vi denuncio, non ve la caverete a buon mercato, vi faccio a pezzi. Io le televisioni le so usare e le userò. Chiaro? Mi avete rotto i coglioni. Non mi faccio massacrare due anni e mezzo per poi schiattare come un pollo cinese. Se andiamo avanti in questo modo ci stritolano, lo capite o no, affaristi che non siete altro?”e ancora “forse voi pensate di mandarmi via, ma io non ve lo lascio il governo, faccio in modo che ce ne andiamo tutti insieme….”
Il resoconto della sfuriata di Berlusconi a firma di Vittorio Feltri compare con grande risalto e tutti i particolari in cronaca sulla prima pagina del quotidiano “Libero” di oggi. Gli altri quotidiani si sono limitati a riferire di contrasti nella maggioranza. La Repubblica parla di strigliata agli alleati.
Tutto sommato mi sono divertita, tanto che questa volta Berlusconi mi è risultato quasi simpatico, perché è certo che i democristiani da qualunque parte stiano, CdL o Ulivo, non hanno perso i propri vizi di origine. E poi, a prescindere da qualsiasi considerazione sulle cause che hanno indotto il presidente del consiglio a perdere le staffe e che vanno dall’irritazione per i franchi tiratori sulla legge Gasparri al timore di perdere le elezioni, se ormai il turpiloquio è routine perché lo usano tutti e in tutte le circostanze, può ancora apparire liberatorio in un contesto del genere. Per rimanere in tema sempre sulla prima pagina sullo stesso giornale si dà notizia del fatto che la Camera ha deciso a maggioranza che l’espressione “pezzo di merda” tra deputati non è reato, ma rientra tra le attività parlamentari che la Costituzione sottrae ad ogni sindacato davanti alla giustizia.

sabato 7 febbraio 2004

Calo dell’ispirazione?

Sono diversi giorni che non scrivo niente.Ho impostato questo blog sull’attualità, ma negli ultimi tempi non ho trovato molte fonti di ispirazione. I conflitti tra maggioranza e opposizione e quelli all’interno dei due schieramenti non sono particolarmente esaltanti. Parmalat, il dibattito sulla legge Gasparri, le paranoie di Berlusconi sui comunisti e quelle dell’opposizione sul presunto regime illiberale berlusconiano (pessimo governo certo, ma regime non mi pare), mi stanno francamente annoiando. L’argomento di attualità che seguo di più in questo momento riguarda le due missioni europea e americana su Marte.
L’anno scorso di questi tempi invece era in corso il dibattito sull’imminente intervento angloamericano in Iraq. Le prime pagine dei giornali ed i “talk show” alla televisione erano incentrati sulla questione. I pacifisti mettevano le bandiere della pace alle finestre, nelle strade delle grandi città si tornava a manifestare, in televisione si susseguivano infuocati dibattiti televisivi con insulti tra interventisti e no (tra i primi, alcuni veramente ridicoli come Ferrara con annessa dell’Oglio, Paolo Guzzanti e quella specie di prete che è Baget Bozzo), tra ammiratori e detrattori della destra americana e del principio della guerra preventiva e della democrazia imposta con le bombe. Si parlava della politica di potenza degli Stati Uniti, del Progetto per il Nuovo Secolo Americano, pensatoio della destra neoconservatrice americana che auspicava l’intervento in Iraq ben prima dell’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, delle divergenze tra l’Europa e gli Stati Uniti, con le accuse americane e dei filoamericani all’ingratitudine della vecchia Europa, tacciata di  pacifismo imbelle, del fondamentalismo del governo Bush  autoinvestitosi della missione di guidare le forze del bene contro l’impero del male rappresentato, dopo la caduta del comunismo, dall’Islam fondamentalista, del superamento di un principio base del diritto internazionale, quello dell’inviolabilità dei confini degli stati sovrani che verrebbe meno se questi ultimi sovvenzionano il terrorismo o detengono armi di distruzione di massa, non importa se sia dimostrato o meno (e per quanto riguarda l’Iraq non è stato dimostrato e non lo sarà mai, perché Saddam Hussein quelle armi le ha avute finché gliele forniva l’occidente, in primo luogo gli Stati Uniti, ma probabilmente le ha esaurite contro i Curdi e gli Sciiti con il beneplacito o almeno l’indifferenza dell’occidente  ecc. ecc.), a dimostrazione del fatto che queste ultime possono essere detenute legittimamente solo dagli USA che ne hanno il primato ed eventualmente dai suoi alleati.
E il dibattito continuava sui blog, nuovo strumento mediatico che io come molti altri scoprivamo proprio allora (durante l’anno scorso il numero dei blog da poche  migliaia è salito a 30.000). Per la prima volta tante persone genericamente interessate agli avvenimenti mondiali, ma non impegnate direttamente con la politica, potevano esprimere le proprie opinioni e lanciarle nella rete dove potevano essere commentate da altri instaurando nuove modalità di dibattito. Così, accanto ai diari personali e ai blog più intimisti, nascevano blog di impegno politico, dall’una e dall’altra parte.
Ma, come è noto e sperimentato da tutti, con il tempo la novità diventa abitudine e la voglia iniziale di esserci e di esprimersi diventa quasi obbligo.
Allo stesso modo gli avvenimenti diventano routine e anche l’Iraq, dove la guerra è ufficialmente finita, ma i morti sia tra i soldati delle forse di occupazione o di liberazione, a seconda dei punti di vista,  che tra la popolazione civile non sono cessati, abbiamo un dittatore in meno, che è sempre un fatto positivo, ma il terrorismo continua a mietere vittime. E non solo in Iraq (è di stamani l’attentato nella metropolitana di Mosca il cui bilancio è di 39 morti e più di 100 feriti e che, anche se non è stato ancora rivendicato sembrerebbe da ricollegare alla questione Cecena). Ciò dimostra che la guerra non è forse la  soluzione più adeguata, anzi molti sostengono, non credo a torto, che sia controproducente e i fatti sembrerebbero dar loro ragione (in Iraq non c’erano mai stati tanti terroristi come dopo la guerra). Intanto la democrazia in Iraq è sempre un miraggio lontano. E peraltro se al popolo iracheno fosse consentita l’autodeterminazione avremmo una teocrazia islamica oppure la guerra civile. E qui ci si potrebbe domandare se sia legittimo che un popolo eventualmente elegga dei governanti non democratici (Hitler fu liberamente eletto) o se debba essere tenuto sotto tutela finché non avrà imparato la lezione democratica e soprattutto non abbia acquisito il concetto di stato di diritto. E chi lo decide se un popolo è in grado di governarsi? I popoli cosiddetti civili e democratici devono tenere sottotutela gli altri? E’ la nuova forma di colonialismo del XXI° secolo.
In proposito ci sarebbe da riflettere sul fatto che in Occidente siamo arrivati al concetto di democrazia e di stato di diritto, attraverso secoli di regimi totalitari, di lotte feroci, di guerre di religione e no. Forse avremmo dovuto dare a questi popoli il tempo per evolversi da soli attraverso quegli stessi errori che noi abbiamo commesso in passato. Purtroppo al momento la situazione è divenuta per l’Occidente talmente pericolosa (pochi terroristi con la vocazione al martirio ci rendono insicuri ovunque) che non è escluso di dover vivere in uno stato di conflitto permanente.
Infine un’altra considerazione. Stasera è stato mandato in onda durante il telegiornale un video sull’addestramento dei terroristi di Al Qaeda  che è stato diffuso dall’emittente del Dubai “Al Arabya”, addestramento che si svolge in Arabia Saudita i cui rapporti con le reti terroristiche e in particolare con “Al Qaeda” sono sempre state conosciute, dove il governo non è una democrazia ma un regno feudale, dove non è garantita la libertà di espressione e dove la metà della popolazione, cioè le donne, vive in condizioni di schiavitù. Allora poiché siamo in guerra con il terrorismo, perché  non intervenire anche in quel paese, anzi perché l’intervento anglo-americano non ha riguardato in primo luogo quel paese che sicuramente sovvenziona, addestra, protegge il terrorismo?