sabato 31 maggio 2003

10.000!














E finalmente, dopo 5 mesi, scarsi, di attività , il contatore di questo  "Blog" ha superato quota 10.000!

Era falso il dossier britannico sulle armi di distruzione di massa di Saddam Husssein?


Nello scorso mese di febbraio "The Times" aveva rivelato che il dossier pubblicato dal governo Blair nel quale si sosteneva che l'Iraq possedesse armi di distruzione di massa e avesse anche la capacità  di attivarle in 45 minuti, presentato come lavoro di accurata e sofisticata intelligence, sarebbe risultato invece essere un assemblaggio di informazioni e articoli scritti e pubblicati da un giovane universitario americano e da riviste specializzate.
Ne aveva dato notizia anche "Il Manifesto" in un articolo del 9.2.2003 dal titolo "Il falso dossier sull'Iraq viene dall'ufficio di Blair" che riprendeva le rivelazioni del quotidiano britannico. Poi non se ne era parlato più.
Ma proprio ieri un altolocato, seppur anonimo, dirigente del MI6 - l'equivalente inglese della Cia - ha fatto dichiarazioni esplosive alla BBC circa il famoso dossier, sostenendo che il documento sarebbe stato preparato originariamente dal MI6 ma poi "trasformato", una settimana prima della sua pubblicazione, sotto gli ordini di Downing Street. Il documento originale infatti era apparso poco convincente, contenendo una valutazione molto cauta circa la reale capacità  del governo iracheno di dispiegare armi di distruzione di massa.
Ma Blair aveva bisogno di prove concrete per convincere i deputati della giustezza e inevitabilità  della guerra e quindi il testo, che già  era frutto di manipolazioni e scopiazzamenti mal riusciti di documenti vecchi anche di diversi anni, è stato cambiato "ad hoc". La falsità  più clamorosa, secondo il dirigente del MI6, sarebbe quella sulle armi chimiche e batteriologiche che Saddam avrebbe potuto attivare "nel giro di quaranticinque minuti".

Leggete gli articoli su Virgilio Focus e su Il Manifesto.

Tuttavia solo ieri il premier britannico, prima di partire per una visita alle truppe a Bassora, ha ribadito di essere "certo che le armi di distruzione di massa saranno trovate", in contraddizione anche con la quasi contemporanea dichiarazione del ministro della difesa americano Donald Rumsfeld che invece ha ammesso che probabilmente le "armi non si troveranno perché forse Saddam le ha distrutte prima del conflitto".
Dunque le armi di distruzione di massa, per ammissione stessa di Rumsfeld, si rivelano un pretesto per l'opinione pubblica, la democrazia in Iraq è ancora un po' lontana. Restano, come volevasi dimostrare, ragioni di ordine economico e geo-politico.

mercoledì 28 maggio 2003

Stupidità ed equivoci al tempo dei blog


Einstein ebbe a dire: "Ci sono due sole cose infinite, la stupidità  e l'universo. Sul secondo ho ancora qualche dubbio". Circa l'universo oggi si sospetta addirittura che ci siano infiniti universi, forse paralleli. Certamente sulla stupidità  aveva ragione. E speriamo non ce ne siano anche di parallele. Una è più che sufficiente.
Più prosaicamente, la madre dei cretini è sempre incinta.
Ora un demente, estimatore di Berlusconi (demente in proprio, non in quanto estimatore di Berlusconi) ha messo un commento idiota al mio precedente “post” dal titolo Lo spot del governo - Berlusconi a "Porta a Porta" proponendo la galera per la sottoscritta e per tale Cog che mi aveva commentato.
Quello che penso di quel commento l'ho già  detto in un contro commento che tutti possono leggere.
Tuttavia altri commentatori sospettano che l'anonimo fascista Berlusconiano sia un falso, che il commento sia stato messo ad arte, per scopi elettorali, da qualche simpatizzante della minoranza per screditare la maggioranza e racimolare qualche voto nell'ultima giornata utile o addirittura che l'intero blog sia nato a questo scopo.
Ora che l'anonimo commentatore sia tutt'altro che Berlusconiano è un'ipotesi, possibile dunque ma non dimostrabile, almeno che il soggetto in qualche modo non si tradisca. Peraltro sembrerebbe scomparso, oppure si cela dietro un altro commentatore apparentemente di segno opposto? Certamente dopo l'imbestialitura iniziale, anche a me qualche dubbio è venuto. Perché certamente chi propone la galera per gli oppositori fa, inconsciamente o volutamente, il gioco di quelli. Ad ogni modo qualunque sia la verità, quello che è certo è il giudizio sulle capacità intellettuali del soggetto che accomuna tutti gli altri commentatori, con l'eccezione di uno.
Infatti, passi vedere comunisti per ogni dove, passi l'allergia al rosso, anche quello della bandiera italiana, che ormai fa parte del repertorio Berlusconiano, ma il nostro anonimo commentatore supera ogni limite e si dichiara, neanche tanto implicitamente, fascista.
Oppure qualcuno ha messo un commento così platealmente cretino perché altri pensassero che si è¨ voluto screditare la maggioranza, e con questo screditare la minoranza?
Il gioco degli equivoci potrebbe non finire più
Del resto l'anonimato sotto il quale tutti i "blogger" e i loro commentatori si celano si presta proprio al gioco degli equivoci.
Ognuno di noi può creare un "blog", o magari più "blog, e scrivere il contrario di ciò che pensa, semplicemente per vedere l'effetto che fa, perché non ha di meglio da fare, perché è un caso di personalità  multipla, perché sta facendo uno studio sociologico, perché sta facendo la tesi di laurea (chissà  se ce n'è già qualcuna sui "blog"), perché ci scriverà  un libro, perché ha problemi personali irrisolti, o magari per uno scopo preciso, politico o di qualsiasi altro genere.
Del resto chi vi dice che io mi chiami veramente Maria Paola Vannucchi, anche se è probabile, perchévsarebbe certamente rischioso usare un nome e un cognome che potrebbero comunque appartenere a qualcuno, ma potrebbe anche essere il nome di una lontana parente scomparsa da tempo e sconosciuta ai più, anche se non avrebbe senso, perché sarebbe stato più semplice usare uno pseudonimo.
A proposito qualcuno ha seguito l'affare Mazzucato? Francesca Mazzucato (ma si chiama veramente così), scrittrice bolognese, ora autrice di Diario di una Blogger aveva realizzato due "blog" e sparso commenti dappertutto inventandosi diverse personalità allo scopo di studiare il fenomeno e scriverci un libro. Appena uscito il libro i "blog" sono scomparsi. Ma al loro posto si legge weblog cancellato.. e weblog okkupato (da chi? Sempre lei?). Qualcuno si è incazzato, specie chi ha ricevuto commenti positivi e poi si è trovato messo alla berlina sul diario. Per mia fortuna la scrittrice in questione ha scoperto "Liberamente", che ha definito meraviglioso, dopo aver già  dato alle stampe il libro.
Quanto al mio blog posso assicurare, ma non è detto che mi crediate, che non l'ho creato certo per appoggiare una parte politica, oltretutto con metodi indegni.
Con la guerra all'Iraq mi sono riscoperta una certa passione politica che credevo ormai finita con gli anni giovanili.
Da allora e fino ad oggi mi sono occupata di tradizioni esoteriche, orientali ed occidentali, di antiche civiltà, dei massimi sistemi, dell'universo e dei gatti (ma cosa c'è di più bello dei gatti?), ma di politica mai.
Questo "blog" doveva occuparsi di cultura e varia umanità , poi gli eventi mi hanno portato in una direzione diversa, ma non certo in quella della partigianeria faziosa.
Non appartengo ad alcun credo politico e mi limito ad osservare gli eventi e ad esporre, di volta in volta, le mie opinioni che definirei eclettiche.
Ne riparlerò forse in un prossimo"post".

lunedì 26 maggio 2003

Bach Cello Suite - Cercasi aiuto per traduzione in inglese

ESSENDO IL BLOG http://bachcellosuite.splinder.it  SU GOOGLE CERCO AIUTO PER LA VERSIONE IN INGLESE





Postato da Aless










LO SPOT DEL GOVERNO BERLUSCONI A "PORTA A PORTA"


Giovedì scorso, 22 maggio, durante la trasmissione "Porta a Porta", abbiamo assistito al solito monologo del Presidente del Consiglio.
Fatto accomodare da Bruno Vespa alla stessa scrivania dove due anni fa aveva firmato il famoso contratto con gli Italiani, quello per cui si impegnava a realizzare in 5 anni, almeno 4 dei seguenti 5 obiettivi, altrimenti non si sarebbe ripresentato alle elezioni:
1) Abbattimento della pressione fiscale
2) Maggiore sicurezza per i cittadini
3) Innalzamento delle pensioni minime
4) Un milione di nuovi posti di lavoro
5) Realizzazioni di grandi opere infrastrutturali
è riuscito a tenersi quasi sempre la parola.
Anche se qualche domanda, bisogna riconoscere, Vespa ha cercato di fargliela, come anche i diversi ospiti della serata, da Gentili del Sole 24 Ore, a Gambescia del Messaggero, al Presidente della Confcommercio Billè, al leader della CISL Pezzotta, Berlusconi, che peraltro, come noto, non ama il contraddittorio, è sempre riuscito a portare il discorso su quello che voleva lui, tra un"mi consenta" e un' "apertura di parentesi" che schivavano abilmente le domande, particolarmente quelle sulle tasse, e riportavano il discorso su argomenti diversi, quali le grandi opere infrastrutturali cui il governo avrebbe dato l'avvio e i giudizi non proprio lusinghieri sulla magistratura asservita ai comunisti, peraltro sganciando nell'occasione anche un siluro a Prodi, quando ha sostenuto di non essere intervenuto prima al processo SME, proprio per evitare di coinvolgere Prodi con il quale dovrà  comunque collaborare durante il semestre di presidenza italiana dell'U.E. (quale delicatezza!).
In sostanza la serata si è risolta in un lunghissimo "spot"per il governo di cui il Presidente del Consiglio ha illustrato ampiamente le magnifiche realizzazioni su tutti i fronti, ma in particolare su quello delle opere pubbliche.
L'Italia sarebbe dunque un grande cantiere dal Nord al Sud. Progetti rimasti sulla carta da anni sarebbero finalmente partiti, o starebbero per partire, come il Mose, per la salvaguardia di Venezia dall'acqua alta, progetto vecchio e assai contestato, le grandi opere di ammodernamento della rete autostradale, se ricordo bene, la Bologna - Firenze, la variante di Mestre, la Salerno - Reggio Calabria, i cui cantieri sarebbero stati aperti o ne sarebbe imminente l'apertura, i nuovi trafori del Frejus, del Sempione e del Brennero, per i quali sarebbero stati trovati i finanziamenti. Quanto al Ponte sullo stretto di Messina forse si farà . Inoltre a San Giuliano di Puglia, colpito dal terremoto, sarebbe stato ricostruito un paese in tre mesi.

Ed è vero che su tutti i giornali è comparsa la foto di Berlusconi con la cazzuola, all'inaugurazione dei lavori del Mose, ma anche Mussolini trebbiava il grano, e i ministri democristiani tagliavano i nastri, e tutti sappiamo che anche nel più piccolo Comune, quando si avvicinano le elezioni, almeno qualche lavoro stradale, almeno qualche rabberciamento di buche, lo si fa sempre. Ritornando al Mose, secondo Fassino e Rutelli, intervenuti a Porta a Porta il giorno prima (e che Berlusconi per tutto il suo "spot" chiamerà  quei signori che hanno detto solo falsità), non sarebbe stato fatto niente altro che una cerimonia con una pietra, più o meno lo stesso per le altre opere, oppure si tratterebbe della realizzazione di progetti già  approvati dal governo di centro-sinistra o della prosecuzione di cantieri già  aperti sotto quel governo.
Chi ha ragione?
Purtroppo lo stadio attuale della contesa politica è tale che assistiamo solo a monologhi oppure a insulti reciproci, in diretta e a distanza, che magari sono liberatori e anche divertenti per chi partecipa e chi assiste, ma certamente non valgono a far comprendere come stiano veramente le cose.
Per il governo va tutto bene, tutto è stato realizzato (ma come mai l'economia non gira e la gente non spende nonostante l'accorato appello del premier a farlo?), per l'opposizione non è stato fatto niente.
Forse ci sarà  qualcosa di vero dall'una e dall'altra parte, tuttavia quello che mi piacerebbe sapere è se l'opposizione ritiene che questi progetti che il governo dice di avere in cantiere siano quelli più adeguati da realizzare o se ce ne potrebbero essere altri.
In passato mi era capitato di leggere che il Mose non rappresenterebbe la giusta soluzione per i problemi di Venezia e che il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe di difficile realizzazione anche per l'elevato rischio sismico.
Non sarebbe forse il caso che l'opposizione affrontasse queste problematiche invece di limitarsi a dire che il governo non ha realizzato niente?
Ma l'opposizione ha delle idee e dei progetti? Certamente se li ha,  per ora preferisce tenerli nascosti.
Ritornando al monologo di Berlusconi abbiamo anche appreso:
1)   che non è stato possibile ridurre la pressione fiscale come il governo avrebbe voluto a causa del deficit lasciato dal governo di centro-sinistra, ma che comunque già  c'è stata una riduzione dal 42% al 41%, che sarà  quanto prima abolita l'IRAP, anche se sarà  messa qualche altra tassa, ad esempio sulla sanità , perché da qualche parte i soldi vanno presi, che è stata presentata al parlamento la riforma fiscale;
2) che sono stati varati finanziamenti per il Sud;
3) che, contrariamente al passato, in ambito internazionale l'Italia oggi è un paese ascoltato;
4) che, contrariamente a quanto dice la sinistra, la sicurezza dei cittadini è aumentata;
5) che il PIL dovrà  migliorare e che comunque la medicina più giusta è la speranza.
E sulla crisi economica che il Paese stenta a lasciarsi alle spalle, il presidente cita Theodore Roosvelt. "Per dare fiducia agli italiani “ ha detto il premier - dovrei fare come lui. Dire ai cittadini: uscite di casa, datevi da fare, verniciate le vostre case, abbellite le vostre aiuole, mandate i vostri figli a scuola con i vestitini nuovi". Dunque spendete.
Quanto a quest'ultimo punto devo dire che personalmente do ascolto al consiglio del Presidente del Consiglio anche perché ho sempre speso tutto quel che guadagno e anche di più, per personale inclinazione, ma anche perché sono "single", non ho figli, guadagno discretamente, lavoro in una pubblica amministrazione e pertanto sono garantita (almeno finora). Tuttavia mi domando quanto si possa dedicare a spese voluttuarie (vestiario, turismo, editoria, elettronica, ecc.) una famiglia media di quattro persone (due adulti che lavorano e due figli) con poco più di € 2.000 di reddito medio mensile e in un periodo come questo in cui anche fattori esterni di insicurezza invitano a non farlo. E infatti sui giornali si legge che gli Italiani non spendono più.

martedì 20 maggio 2003

Ricordare perché non accada più



Sono trascorsi sei mesi dall'affondamento del "Prestige" che ha determinato enormi danni alle coste della Galizia.

IRAQ - Protettorato USA a tempo indefinito



Gli Usa e il nuovo amministratore in Iraq, Paul Bremer, continueranno a restare alla guida dell'Iraq ancora a tempo indefinito. A sostenerlo è il giornale inglese Observer, edizione domenicale del Guardian. Paul Bremer, il governatore provvisorio Usa, ha abbandonato ogni incertezza ed ha reso noto che la transizione ad un governo civile iracheno provvisorio non è più prevista in tempi brevi.
Per ora di Iraq agli iracheni non se ne parla più.
E del resto se venissero indette libere elezioni vincerebbero gli Sciti che instaurerebbero una dittatura islamica fondata sulla legge coranica.

Salvate il sodato Jessica


Ha fatto abbastanza scalpore ed è pertanto stata ripresa e commentata anche da diversi "blog" (Pensare blu, Haramlik, per citarne alcuni) la vera storia del soldato Jessica, come ricostruita in un documentario della BBC.
La storia, fino ad oggi incontestata, del soldato Jessica Lynch è la seguente: la giovane del West Virginia cade vittima di un agguato dove riporta ferite da arma da fuoco e da taglio. Catturata dai militari iracheni, Jessica è portata in ospedale a Nassiriya dove viene regolarmente malmenata. La giovane viene poi liberata, come ha dichiarato il generale Brooks, da "anime audaci che hanno rischiato la vita, fedeli al proprio credo che li spinge a non abbandonare mai un commilitone in pericolo."
Ma secondo la BBC, che ha svolto un'inchiesta presso il personale dell'ospedale dove era ricoverata Jessica, le cose sarebbero andate un po' diversamente.
Il dottor al-Housona, che ha curato Jessica, rivela che aveva ferite da incidente automobilistico, ma nessun segno di ferite da arma da fuoco, né da coltello, tanto meno segni di maltrattamenti.
L'irruzione nell'ospedale, descritta come "intrepida" e fatta sotto il fuoco nemico dal portavoce del Pentagono, in realtà , secondo le rivelazioni del documentario della BBC, avviene dopo che gli americani, avendo mandato un gruppo di soldati in avanscoperta, hanno scoperto che i militari iracheni non sono più in città . Nonostante questo, il 2 aprile arrivano i Rangers che irrompono nell'ospedale urlando "go, go, go, go", sparando e abbattendo le porte. Il personale è sbalordito e impaurito, poi alla vista delle telecamere e comprendendo che gli spari sono a salve, si rassicura. Insomma un film d'azione.
Del resto senza voler mancare di rispetto a coloro che sono morti, sia tra la popolazione civile che tra i militari che, dall'una e dall'altra parte, ci hanno creduto, tutta questa guerra è sembrata un po' finta.
Le forze anglo-americane ci mettono venti giorni per prendere Bassora e poi Bagdad cade senza combattere. La guardia repubblicana sparisce. Pochissimi i prigionieri. Il figlio del dittatore aveva già  portato via un miliardo di dollari dalla banca nazionale due giorni prima dell'inizio del conflitto.
I gerarchi anche loro spariti, e finiti sulle carte da gioco distribuite dal Pentagono ai soldati americani (peraltro si possono comprare su questo sito al modico prezzo di $ 5.95 il mazzo completo). Qualcuno poi si è consegnato agli americani, ma di Saddam ancora non si sa niente e forse non lo si saprà  mai. Sicuramente durante i venti giorni del conflitto e forse anche prima le trattative devono essere state intense.

domenica 11 maggio 2003

MONDO BLOG


Sul Venerdì di Repubblica di ieri un articolo di Giancarlo Mola sul fenomeno dei blog che fornisce anche le schede dei blog più affermati e dei nuovi più interessanti e commenta l'uscita di due nuovi libri sull'argomento, dopo "Diario di una blogger" di Francesca Mazzucato, uscito il mese scorso, e cioè "Weblog Personal Publishing" di Maurizio Dovigi, un manuale di istruzioni sul nuovo strumento, e "Gente di Blog" di La Pizia, che racconta l'esperienza in rete di una delle prime blogger.
In conclusione l'articolo, che si può leggere per intero su "The Gnueconomy", riporta un commento di Walter Molino, co-fondatore del blog "Quintostato" , che avrebbe già fatto discutere: "In giro si vede tanta, troppa fuffa, come amiamo dire, ma il processo di selezione è già iniziato. I blog che hanno come unici lettori i propri autori sono destinati a scomparire. Resteranno quelli che da strumento di narcisismo sapranno diventare mezzo di aggregazione di interessi e di comunicazione di contenuti intelligenti. Anche in questo caso, insomma, i migliori".
Siete d'accordo con questa previsione auspicio?
Sempre a proposito di Blog, se qualcuno fosse giunto all'esasperazione, sul sito di "La Pizia" si trova anche "La legge di Murphy sui blog".

venerdì 9 maggio 2003

L'ARROGANZA DEL POTERE

Mercoledì, in commissione giustizia alla Camera, è passato un emendamento presentato da un parlamentare di Forza Italia che avrebbe condotto all'approvazione di una legge che fissava in tre anni di galera la condanna per i giornalisti che fossero stati condannati per diffamazione.
Ma dopo le proteste di gran parte dell'opposizione e degli organismi di tutela dei giornalisti giungeva il ripensamento dei più autorevoli membri della maggioranza. Lo stesso Presidente del Consiglio ammetteva l'errore in cui erano caduti i suoi e garantiva che la norma sarebbe stata cancellata, forse ritenendo che dopo l'apertura di uno scontro frontale con la magistratura non fosse il caso di aprirne un altro con la stampa.
Ma sarebbe superficiale liquidare il caso come errore o incidente. E' innegabile che da parte di questa maggioranza ci sia in atto un tentativo di intimidazione della stampa.
Tuttavia ancora più grave è¨ l'aver scoperto che qualche deputato DS (per complicità , distrazione, errore, sottovalutazione delle conseguenze, perché stava facendo o pensando altro?) non aveva votato contro l'emendamento, ma si era solo astenuto, a dimostrazione che i politici, di qualunque parte, di maggioranza e di opposizione, non amano le critiche. E a questo proposito non si può dimenticare il disprezzo nei confronti della stampa più volte manifestato da D'Alema quando era Presidente del Consiglio.
Ma se si deve riconoscere che i politici, di qualsiasi parte, non hanno mai avuto buoni rapporti con la stampa, questa maggioranza, e particolarmente il Presidente del Consiglio, ne hanno di pessimi.
E come se non bastasse, ieri ispettori RAI sono stati inviati nella redazione del TG3 per raccogliere informazioni circa il servizio di lunedì scorso sulle contestazioni di cui Berlusconi è stato oggetto all'uscita dal Tribunale di Milano. Un "buffone" di troppo all'indirizzo di un Presidente del Consiglio già  imbufalito a causa del complotto dei magistrati comunisti, ripreso dalle telecamere, complici, a parere dell'oltraggiato, di una scena preconfezionata, avrebbe scatenato l' ira funesta dello stesso.
E chissà  quale ira, questa volta assolutamente impotente, dopo il nuovo attacco del noto giornale sovversivo inglese "The economist", contro il quale non può nemmeno caldeggiare ispezioni!
Tornando all'episodio del "buffone" non ci sono elementi per dire che le cose stiano come Berlusconi le vuole accreditare, nel qual caso si tratterebbe certamente di un episodio di pessimo giornalismo, ma niente di più facile che un personaggio pubblico sia soggetto a contestazioni, almeno in un paese democratico, e in circostanze come quelle.
Certo anche le vittime della diffamazione, quando si tratta veramente di diffamazione, devono essere tutelate, ma non certo con normative che, tenendo i giornalisti sotto la spada di Damocle dell'incriminazione nel caso eccedano nell'indagine e nella critica, comporterebbero di fatto una riduzione della libertà di stampa.
Finora ho sempre ritenuto criticabile il comportamento di certa sinistra, che avendo poche idee e labili progetti, riduceva la propria azione alla critica del Presidente del Consiglio in carica, comunque eletto a larga maggioranza e, alquanto risibili i commenti di chi accreditava in questa maggioranza un pericolo di regime.
Tuttavia l'arroganza di certe manifestazioni del premier, che vanno dalle critiche alla magistratura complottarda, all'insofferenza verso la stampa, alla paranoia che gli fa vedere comunisti dappertutto, tanto da essere allergico anche al colore rosso della bandiera italiana, alla svalutazione della Resistenza, è almeno leggermente preoccupante.

martedì 6 maggio 2003

NELL'EPOCA DEL LIBERALISMO E' MORTA LA CULTURA LIBERALE


Ringraziando Marivan per il post su Pistoia e Dante, anticipavo questo.
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D’altronde quando ho iniziato il blog bachcellosuite, (facciamoci un po’di pubblicità) poi degenerato dal suo intento monografico, pensavo che con tanti blog di musica e musicisti potesse esserci uno scambio di informazioni e di critiche, invece dopo qualche sporadica visita…
*
Che c’entra tutto questo con Croce, Gobetti e Pannain? C’entra, nella misura in cui nel dibattito, alcune volte infuocato, sugli attuali temi della guerra e di scontri di civiltà, spesso l’estetica rimane ai margini.
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Come se quello su cui in definitiva si basano le culture fosse del tutto emarginato dalla dialettica.
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Si vive su di un piano essenzialmente ideologico e l’arte ne esce tramortita. Si parla di musica nelle categorie di etnie anglofone ed anglofile. L’arte, l’estetica, le sue tecniche vengono offuscate nel loro “glutine lirico” come direbbe Guido Pannain.
*
In questo senso prevalgono gli empiristi. Abbiamo perso il concetto crociano dell’autonomia dell’arte dalla ideologia. La nuova retorica prevale a tutto campo.
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Si parla ideologicamente contro gli Stati Uniti e la loro cultura nelle sue varie espressioni, ed ad ogni dove la assimiliamo epidermicamente. In questo senso ho citato l’articolo di Guido Pannain su Arnold Schonberg, in cui tutti spostano il loro macigno che immancabilmente rotola di nuovo.

*
La visione storiografica crociana del mondo è stata sostituita dall’enfatizzante integralismo mosso da una necessità profonda di un ”eterno ritorno”.
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Alla domanda : chi sono i marziani? dovremmo rispondere, noi!

postato da aless 

Medioevo prossimo venturo?

Un’inchiesta del Times, citata ieri da La Repubblica in un articolo dal titolo Il diario di guerra di Blair “Dei morti risponderò a Dio”, rivela i dubbi e le ansietà di Blair prima e durante la guerra all’Iraq. La prova più difficile per Blair, rivela l’articolo, sarebbe stata quella con la sua coscienza di uomo profondamente cristiano. Blair avrebbe trascorso molte ore del giorno e della notte a chiedersi se quella guerra era giustificata e sarebbe giunto ad una conclusione affermativa. “Sono pronto a incontrare il mio Creatore e a rispondere degli effetti della guerra, delle morti causate dalle mie decisioni” ha detto al giornalista che lo intervistava. Il ritratto che esce dall’intervista è anche il ritratto di un uomo di chiesa. E la sua intesa con Bush sarebbe basata anche sulla sensibilità comune alla morale e alla storia della cristianità. Sembra che abbiano pregato insieme.
L’articolo riportava anche la notizia che il settimanale satirico “Private Eye” ha dedicato a Blair una rubrica intitolata “Le notizie della parrocchia di Sant’Albion del reverendo A.R.P.Blair”.
L’inchiesta del Times rivela anche che il premier avrebbe voluto concludere il suo discorso televisivo per annunciare l’inizio della guerra contro l’Iraq con un “Dio vi benedica”, ma che i suoi consiglieri sono riusciti a persuaderlo ad eliminare questa espressione per evitare di dare un carattere religioso, da crociata, all’intervento armato contro un paese che ha un’altra religione. Blair avrebbe comunque protestato accusando i suoi consiglieri di essere dei “senza Dio”.
Sappiamo anche che Bush inizia la giornata con la lettura della Bibbia e che alla Casa Bianca si prega anche prima delle riunioni politiche.
Nel mondo islamico il fondamentalismo è in espansione, ha fatto migliaia di morti, ha dato origine a regimi repressivi basati sulla legge coranica, ha tolto qualsiasi diritto alle donne, è riuscito persino a distruggere monumenti che resistevano da migliaia di anni.
La casualità ha voluto che in questi frangenti ci si mettesse anche l’epidemia di polmonite atipica, un nuovo virus in continua mutazione, che ha già causato centinaia di morti e che per il momento i medici non sanno come combattere.
Tutto questo non sa di medioevo?
Mi viene in mente il romanzo dello scrittore americano Kurt Vonnegut dal titolo “Cronosisma”, uscito nel 1998, ove si racconta di un terremoto temporale. Accade che il 13 febbraio 2001 l'universo ha un sussulto, come se si chiedesse il motivo di tanta espansione e, per un solo momento, ripensasse di rivedere le sue intenzioni. Per un istante, dunque, l'universo arresta l'espansione che era proceduta lineare ed inarrestabile dal Big Bang in poi e, come un nastro, il continuum spazio-temporale si riavvolge indietro di dieci anni, riposizionandosi al febbraio 1991. Sulla Terra il risultato di tale sconvolgimento cosmico costringe ogni persona a rivivere gli ultimi dieci anni della propria vita. Ma questa non è una seconda possibilità regalata agli uomini. Durante la riproduzione della decade non è infatti permesso correggere i propri errori o fare andare le cose diversamente, in quanto ogni evento deve accadere esattamente come la prima volta.
Nel romanzo il salto temporale all'indietro è di soli dieci anni.
Ma oggi non saremo per caso di fronte ai prodromi di un “cronosisma” che ci riporterà indietro di diversi secoli?
Viene in mente anche il saggio di Roberto Vacca, uscito negli anni 70, dal titolo "Il medioevo prossimo venturo" , ove ovviamente non si potevano prevedere guerre sante ed epidemie, ma si prospettava comunque una regressione della civiltà dovuta alla degradazione dei grandi sistemi tecnologici, allo sviluppo caotico, all'eccessivo incremento demografico, alla crisi energetica, tutti rischi peraltro non ancora scongiurati, anche se per il momento non si sono verificate le previsioni catastrofiche dell'autore.




venerdì 2 maggio 2003

Attenta che mordo








        
    






Presto sul sito Arte a Pistoia uno scritto di Marivan sui riferimenti a Pistoia nella Divina Commedia.   


postato da aless 

IL DESTINO DELL'EUROPA

Ho passato il pomeriggio a leggere  "Paradiso e potere. America ed Europa nel nuovo ordine mondiale" di Robert Kagan, forse perché volevo fornirmi il pretesto per un'arrabbiatura. Infatti, anche per aver letto nei giorni scorsi un estratto del saggio in questione, non ricordo su quale sito, conoscevo le tesi di questo autore, che è uno dei membri del Project of the New American Century, l'organizzazione della destra americana di cui fanno parte molti attuali membri del governo Bush, tra cui il vicepresidente Richard Cheney e il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld.  
Per sfogarmi ho messo due commenti incazzati su un sito dall'eloquente titolo antifranza, anche se riconosco che non ha senso.

In sintesi Kagan sostiene:

-         che gli interessi degli Stati Uniti e quelli dell’Europa hanno imboccato strade diverse e che i rapporti tra le due sponde dell’Atlantico sono forse mutati irrimediabilmente, ma che è possibile ricomporre il dissidio purché l’Europa si adegui all’egemonia americana (!), magari contribuendo anche con una propria forza militare purché marginale(!), altrimenti gli USA percorreranno la loro strada da soli e l’Europa risulterà ininfluente;
-         che l’Europa, inetta e superficiale, considererebbe gli Stati Uniti supponenti e unilateralisti, propensi ad un’inutile belligeranza, ma intanto si starebbe godendo il suo “paradiso postmoderno” proprio grazie all’ombrello difensivo degli Stati Uniti;
-         che la maggiore disposizione dell’Europa  ad usare gli strumenti della diplomazia e della mediazione nell’affrontare i pericoli internazionali sarebbe la conseguenza della sua debolezza militare, mentre gli Stati Uniti, rimasti l’unica superpotenza o meglio l’iperpotenza mondiale ritengono di dover usare la loro preponderante forza militare  per espandere ancora di più la propria sfera di influenza, in quanto sono e intendono rimanere la potenza strategica egemone in Asia e in Europa scoraggiando qualsiasi tentativo di sfidarne l’egemonia;
-         che la politica americana, anche prima dell’amministrazione Bush, anche prima dell’11 settembre, si è sempre basata sul fatto che gli Stati Uniti sono una nazione indispensabile, una nazione sopra le altre nazioni, e che la causa dell’America è la causa di tutto il genere umano (!). E del resto questo è il concetto che esce dal documento intitolato “Strategia per la sicurezza nazionale” reso noto dall’ amministrazione Bush nel settembre 2002.

Di fronte a queste argomentazioni, che non sono semplicemente quelle di un teorico, ma  rispecchiano quelle del governo americano e forse della maggioranza del popolo americano,   dovrebbe essere chiaro a tutti i governanti d’Europa che occorre correre ai ripari unificando la politica estera e quella della difesa e costruendo finalmente un forte e moderno esercito europeo, anche se ciò significherà chiedere ai propri cittadini di pagare più tasse e di lavorare di più, nella consapevolezza che le singole nazioni europee, ciascuna per proprio conto, non possono certamente competere con gli Stati Uniti, ma un’ Europa unita anche militarmente si.
Occorre che le nazioni ed i popoli europei acquisiscano quella fiducia e quell’orgoglio nel proprio destino che gli americani hanno condiviso fin dallo loro costituzione.
Come cittadina italiana ed europea spero che proprio questa arroganza americana  valga a far nascere un sentimento di orgoglio nei paesi europei.
Purtroppo se da parte di Francia e Germania questo sentimento c’è, non lo vedo altrove. Ieri c’è stato un incontro tra Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo. I giornali italiani quasi non ne hanno parlato. Oggi l’argomento principale è la condanna di Previti, segue la polmonite atipica, infine l’Iraq con l’episodio di Felluja.
Purtroppo l’Inghilterra è sempre stata euroscettica, anche perché Blair aspira a fare il proconsole americano in Europa.
Quanto all’Italia, dovrebbe essere chiaro ai nostri governanti, ma temo che non lo sarà mai, che mentre si potrebbe giocare un ruolo importante in Europa, perché possiamo stare alla pari con gli altri grandi paesi europei, di fronte agli Stati Uniti l’unico ruolo che ci è riservato è quello dei  vassalli.

sabato 31 maggio 2003

10.000!














E finalmente, dopo 5 mesi, scarsi, di attività , il contatore di questo  "Blog" ha superato quota 10.000!

Era falso il dossier britannico sulle armi di distruzione di massa di Saddam Husssein?


Nello scorso mese di febbraio "The Times" aveva rivelato che il dossier pubblicato dal governo Blair nel quale si sosteneva che l'Iraq possedesse armi di distruzione di massa e avesse anche la capacità  di attivarle in 45 minuti, presentato come lavoro di accurata e sofisticata intelligence, sarebbe risultato invece essere un assemblaggio di informazioni e articoli scritti e pubblicati da un giovane universitario americano e da riviste specializzate.
Ne aveva dato notizia anche "Il Manifesto" in un articolo del 9.2.2003 dal titolo "Il falso dossier sull'Iraq viene dall'ufficio di Blair" che riprendeva le rivelazioni del quotidiano britannico. Poi non se ne era parlato più.
Ma proprio ieri un altolocato, seppur anonimo, dirigente del MI6 - l'equivalente inglese della Cia - ha fatto dichiarazioni esplosive alla BBC circa il famoso dossier, sostenendo che il documento sarebbe stato preparato originariamente dal MI6 ma poi "trasformato", una settimana prima della sua pubblicazione, sotto gli ordini di Downing Street. Il documento originale infatti era apparso poco convincente, contenendo una valutazione molto cauta circa la reale capacità  del governo iracheno di dispiegare armi di distruzione di massa.
Ma Blair aveva bisogno di prove concrete per convincere i deputati della giustezza e inevitabilità  della guerra e quindi il testo, che già  era frutto di manipolazioni e scopiazzamenti mal riusciti di documenti vecchi anche di diversi anni, è stato cambiato "ad hoc". La falsità  più clamorosa, secondo il dirigente del MI6, sarebbe quella sulle armi chimiche e batteriologiche che Saddam avrebbe potuto attivare "nel giro di quaranticinque minuti".

Leggete gli articoli su Virgilio Focus e su Il Manifesto.

Tuttavia solo ieri il premier britannico, prima di partire per una visita alle truppe a Bassora, ha ribadito di essere "certo che le armi di distruzione di massa saranno trovate", in contraddizione anche con la quasi contemporanea dichiarazione del ministro della difesa americano Donald Rumsfeld che invece ha ammesso che probabilmente le "armi non si troveranno perché forse Saddam le ha distrutte prima del conflitto".
Dunque le armi di distruzione di massa, per ammissione stessa di Rumsfeld, si rivelano un pretesto per l'opinione pubblica, la democrazia in Iraq è ancora un po' lontana. Restano, come volevasi dimostrare, ragioni di ordine economico e geo-politico.

mercoledì 28 maggio 2003

Stupidità ed equivoci al tempo dei blog


Einstein ebbe a dire: "Ci sono due sole cose infinite, la stupidità  e l'universo. Sul secondo ho ancora qualche dubbio". Circa l'universo oggi si sospetta addirittura che ci siano infiniti universi, forse paralleli. Certamente sulla stupidità  aveva ragione. E speriamo non ce ne siano anche di parallele. Una è più che sufficiente.
Più prosaicamente, la madre dei cretini è sempre incinta.
Ora un demente, estimatore di Berlusconi (demente in proprio, non in quanto estimatore di Berlusconi) ha messo un commento idiota al mio precedente “post” dal titolo Lo spot del governo - Berlusconi a "Porta a Porta" proponendo la galera per la sottoscritta e per tale Cog che mi aveva commentato.
Quello che penso di quel commento l'ho già  detto in un contro commento che tutti possono leggere.
Tuttavia altri commentatori sospettano che l'anonimo fascista Berlusconiano sia un falso, che il commento sia stato messo ad arte, per scopi elettorali, da qualche simpatizzante della minoranza per screditare la maggioranza e racimolare qualche voto nell'ultima giornata utile o addirittura che l'intero blog sia nato a questo scopo.
Ora che l'anonimo commentatore sia tutt'altro che Berlusconiano è un'ipotesi, possibile dunque ma non dimostrabile, almeno che il soggetto in qualche modo non si tradisca. Peraltro sembrerebbe scomparso, oppure si cela dietro un altro commentatore apparentemente di segno opposto? Certamente dopo l'imbestialitura iniziale, anche a me qualche dubbio è venuto. Perché certamente chi propone la galera per gli oppositori fa, inconsciamente o volutamente, il gioco di quelli. Ad ogni modo qualunque sia la verità, quello che è certo è il giudizio sulle capacità intellettuali del soggetto che accomuna tutti gli altri commentatori, con l'eccezione di uno.
Infatti, passi vedere comunisti per ogni dove, passi l'allergia al rosso, anche quello della bandiera italiana, che ormai fa parte del repertorio Berlusconiano, ma il nostro anonimo commentatore supera ogni limite e si dichiara, neanche tanto implicitamente, fascista.
Oppure qualcuno ha messo un commento così platealmente cretino perché altri pensassero che si è¨ voluto screditare la maggioranza, e con questo screditare la minoranza?
Il gioco degli equivoci potrebbe non finire più
Del resto l'anonimato sotto il quale tutti i "blogger" e i loro commentatori si celano si presta proprio al gioco degli equivoci.
Ognuno di noi può creare un "blog", o magari più "blog, e scrivere il contrario di ciò che pensa, semplicemente per vedere l'effetto che fa, perché non ha di meglio da fare, perché è un caso di personalità  multipla, perché sta facendo uno studio sociologico, perché sta facendo la tesi di laurea (chissà  se ce n'è già qualcuna sui "blog"), perché ci scriverà  un libro, perché ha problemi personali irrisolti, o magari per uno scopo preciso, politico o di qualsiasi altro genere.
Del resto chi vi dice che io mi chiami veramente Maria Paola Vannucchi, anche se è probabile, perchévsarebbe certamente rischioso usare un nome e un cognome che potrebbero comunque appartenere a qualcuno, ma potrebbe anche essere il nome di una lontana parente scomparsa da tempo e sconosciuta ai più, anche se non avrebbe senso, perché sarebbe stato più semplice usare uno pseudonimo.
A proposito qualcuno ha seguito l'affare Mazzucato? Francesca Mazzucato (ma si chiama veramente così), scrittrice bolognese, ora autrice di Diario di una Blogger aveva realizzato due "blog" e sparso commenti dappertutto inventandosi diverse personalità allo scopo di studiare il fenomeno e scriverci un libro. Appena uscito il libro i "blog" sono scomparsi. Ma al loro posto si legge weblog cancellato.. e weblog okkupato (da chi? Sempre lei?). Qualcuno si è incazzato, specie chi ha ricevuto commenti positivi e poi si è trovato messo alla berlina sul diario. Per mia fortuna la scrittrice in questione ha scoperto "Liberamente", che ha definito meraviglioso, dopo aver già  dato alle stampe il libro.
Quanto al mio blog posso assicurare, ma non è detto che mi crediate, che non l'ho creato certo per appoggiare una parte politica, oltretutto con metodi indegni.
Con la guerra all'Iraq mi sono riscoperta una certa passione politica che credevo ormai finita con gli anni giovanili.
Da allora e fino ad oggi mi sono occupata di tradizioni esoteriche, orientali ed occidentali, di antiche civiltà, dei massimi sistemi, dell'universo e dei gatti (ma cosa c'è di più bello dei gatti?), ma di politica mai.
Questo "blog" doveva occuparsi di cultura e varia umanità , poi gli eventi mi hanno portato in una direzione diversa, ma non certo in quella della partigianeria faziosa.
Non appartengo ad alcun credo politico e mi limito ad osservare gli eventi e ad esporre, di volta in volta, le mie opinioni che definirei eclettiche.
Ne riparlerò forse in un prossimo"post".

lunedì 26 maggio 2003

Bach Cello Suite - Cercasi aiuto per traduzione in inglese

ESSENDO IL BLOG http://bachcellosuite.splinder.it  SU GOOGLE CERCO AIUTO PER LA VERSIONE IN INGLESE





Postato da Aless










LO SPOT DEL GOVERNO BERLUSCONI A "PORTA A PORTA"


Giovedì scorso, 22 maggio, durante la trasmissione "Porta a Porta", abbiamo assistito al solito monologo del Presidente del Consiglio.
Fatto accomodare da Bruno Vespa alla stessa scrivania dove due anni fa aveva firmato il famoso contratto con gli Italiani, quello per cui si impegnava a realizzare in 5 anni, almeno 4 dei seguenti 5 obiettivi, altrimenti non si sarebbe ripresentato alle elezioni:
1) Abbattimento della pressione fiscale
2) Maggiore sicurezza per i cittadini
3) Innalzamento delle pensioni minime
4) Un milione di nuovi posti di lavoro
5) Realizzazioni di grandi opere infrastrutturali
è riuscito a tenersi quasi sempre la parola.
Anche se qualche domanda, bisogna riconoscere, Vespa ha cercato di fargliela, come anche i diversi ospiti della serata, da Gentili del Sole 24 Ore, a Gambescia del Messaggero, al Presidente della Confcommercio Billè, al leader della CISL Pezzotta, Berlusconi, che peraltro, come noto, non ama il contraddittorio, è sempre riuscito a portare il discorso su quello che voleva lui, tra un"mi consenta" e un' "apertura di parentesi" che schivavano abilmente le domande, particolarmente quelle sulle tasse, e riportavano il discorso su argomenti diversi, quali le grandi opere infrastrutturali cui il governo avrebbe dato l'avvio e i giudizi non proprio lusinghieri sulla magistratura asservita ai comunisti, peraltro sganciando nell'occasione anche un siluro a Prodi, quando ha sostenuto di non essere intervenuto prima al processo SME, proprio per evitare di coinvolgere Prodi con il quale dovrà  comunque collaborare durante il semestre di presidenza italiana dell'U.E. (quale delicatezza!).
In sostanza la serata si è risolta in un lunghissimo "spot"per il governo di cui il Presidente del Consiglio ha illustrato ampiamente le magnifiche realizzazioni su tutti i fronti, ma in particolare su quello delle opere pubbliche.
L'Italia sarebbe dunque un grande cantiere dal Nord al Sud. Progetti rimasti sulla carta da anni sarebbero finalmente partiti, o starebbero per partire, come il Mose, per la salvaguardia di Venezia dall'acqua alta, progetto vecchio e assai contestato, le grandi opere di ammodernamento della rete autostradale, se ricordo bene, la Bologna - Firenze, la variante di Mestre, la Salerno - Reggio Calabria, i cui cantieri sarebbero stati aperti o ne sarebbe imminente l'apertura, i nuovi trafori del Frejus, del Sempione e del Brennero, per i quali sarebbero stati trovati i finanziamenti. Quanto al Ponte sullo stretto di Messina forse si farà . Inoltre a San Giuliano di Puglia, colpito dal terremoto, sarebbe stato ricostruito un paese in tre mesi.

Ed è vero che su tutti i giornali è comparsa la foto di Berlusconi con la cazzuola, all'inaugurazione dei lavori del Mose, ma anche Mussolini trebbiava il grano, e i ministri democristiani tagliavano i nastri, e tutti sappiamo che anche nel più piccolo Comune, quando si avvicinano le elezioni, almeno qualche lavoro stradale, almeno qualche rabberciamento di buche, lo si fa sempre. Ritornando al Mose, secondo Fassino e Rutelli, intervenuti a Porta a Porta il giorno prima (e che Berlusconi per tutto il suo "spot" chiamerà  quei signori che hanno detto solo falsità), non sarebbe stato fatto niente altro che una cerimonia con una pietra, più o meno lo stesso per le altre opere, oppure si tratterebbe della realizzazione di progetti già  approvati dal governo di centro-sinistra o della prosecuzione di cantieri già  aperti sotto quel governo.
Chi ha ragione?
Purtroppo lo stadio attuale della contesa politica è tale che assistiamo solo a monologhi oppure a insulti reciproci, in diretta e a distanza, che magari sono liberatori e anche divertenti per chi partecipa e chi assiste, ma certamente non valgono a far comprendere come stiano veramente le cose.
Per il governo va tutto bene, tutto è stato realizzato (ma come mai l'economia non gira e la gente non spende nonostante l'accorato appello del premier a farlo?), per l'opposizione non è stato fatto niente.
Forse ci sarà  qualcosa di vero dall'una e dall'altra parte, tuttavia quello che mi piacerebbe sapere è se l'opposizione ritiene che questi progetti che il governo dice di avere in cantiere siano quelli più adeguati da realizzare o se ce ne potrebbero essere altri.
In passato mi era capitato di leggere che il Mose non rappresenterebbe la giusta soluzione per i problemi di Venezia e che il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe di difficile realizzazione anche per l'elevato rischio sismico.
Non sarebbe forse il caso che l'opposizione affrontasse queste problematiche invece di limitarsi a dire che il governo non ha realizzato niente?
Ma l'opposizione ha delle idee e dei progetti? Certamente se li ha,  per ora preferisce tenerli nascosti.
Ritornando al monologo di Berlusconi abbiamo anche appreso:
1)   che non è stato possibile ridurre la pressione fiscale come il governo avrebbe voluto a causa del deficit lasciato dal governo di centro-sinistra, ma che comunque già  c'è stata una riduzione dal 42% al 41%, che sarà  quanto prima abolita l'IRAP, anche se sarà  messa qualche altra tassa, ad esempio sulla sanità , perché da qualche parte i soldi vanno presi, che è stata presentata al parlamento la riforma fiscale;
2) che sono stati varati finanziamenti per il Sud;
3) che, contrariamente al passato, in ambito internazionale l'Italia oggi è un paese ascoltato;
4) che, contrariamente a quanto dice la sinistra, la sicurezza dei cittadini è aumentata;
5) che il PIL dovrà  migliorare e che comunque la medicina più giusta è la speranza.
E sulla crisi economica che il Paese stenta a lasciarsi alle spalle, il presidente cita Theodore Roosvelt. "Per dare fiducia agli italiani “ ha detto il premier - dovrei fare come lui. Dire ai cittadini: uscite di casa, datevi da fare, verniciate le vostre case, abbellite le vostre aiuole, mandate i vostri figli a scuola con i vestitini nuovi". Dunque spendete.
Quanto a quest'ultimo punto devo dire che personalmente do ascolto al consiglio del Presidente del Consiglio anche perché ho sempre speso tutto quel che guadagno e anche di più, per personale inclinazione, ma anche perché sono "single", non ho figli, guadagno discretamente, lavoro in una pubblica amministrazione e pertanto sono garantita (almeno finora). Tuttavia mi domando quanto si possa dedicare a spese voluttuarie (vestiario, turismo, editoria, elettronica, ecc.) una famiglia media di quattro persone (due adulti che lavorano e due figli) con poco più di € 2.000 di reddito medio mensile e in un periodo come questo in cui anche fattori esterni di insicurezza invitano a non farlo. E infatti sui giornali si legge che gli Italiani non spendono più.

martedì 20 maggio 2003

Ricordare perché non accada più



Sono trascorsi sei mesi dall'affondamento del "Prestige" che ha determinato enormi danni alle coste della Galizia.

IRAQ - Protettorato USA a tempo indefinito



Gli Usa e il nuovo amministratore in Iraq, Paul Bremer, continueranno a restare alla guida dell'Iraq ancora a tempo indefinito. A sostenerlo è il giornale inglese Observer, edizione domenicale del Guardian. Paul Bremer, il governatore provvisorio Usa, ha abbandonato ogni incertezza ed ha reso noto che la transizione ad un governo civile iracheno provvisorio non è più prevista in tempi brevi.
Per ora di Iraq agli iracheni non se ne parla più.
E del resto se venissero indette libere elezioni vincerebbero gli Sciti che instaurerebbero una dittatura islamica fondata sulla legge coranica.

Salvate il sodato Jessica


Ha fatto abbastanza scalpore ed è pertanto stata ripresa e commentata anche da diversi "blog" (Pensare blu, Haramlik, per citarne alcuni) la vera storia del soldato Jessica, come ricostruita in un documentario della BBC.
La storia, fino ad oggi incontestata, del soldato Jessica Lynch è la seguente: la giovane del West Virginia cade vittima di un agguato dove riporta ferite da arma da fuoco e da taglio. Catturata dai militari iracheni, Jessica è portata in ospedale a Nassiriya dove viene regolarmente malmenata. La giovane viene poi liberata, come ha dichiarato il generale Brooks, da "anime audaci che hanno rischiato la vita, fedeli al proprio credo che li spinge a non abbandonare mai un commilitone in pericolo."
Ma secondo la BBC, che ha svolto un'inchiesta presso il personale dell'ospedale dove era ricoverata Jessica, le cose sarebbero andate un po' diversamente.
Il dottor al-Housona, che ha curato Jessica, rivela che aveva ferite da incidente automobilistico, ma nessun segno di ferite da arma da fuoco, né da coltello, tanto meno segni di maltrattamenti.
L'irruzione nell'ospedale, descritta come "intrepida" e fatta sotto il fuoco nemico dal portavoce del Pentagono, in realtà , secondo le rivelazioni del documentario della BBC, avviene dopo che gli americani, avendo mandato un gruppo di soldati in avanscoperta, hanno scoperto che i militari iracheni non sono più in città . Nonostante questo, il 2 aprile arrivano i Rangers che irrompono nell'ospedale urlando "go, go, go, go", sparando e abbattendo le porte. Il personale è sbalordito e impaurito, poi alla vista delle telecamere e comprendendo che gli spari sono a salve, si rassicura. Insomma un film d'azione.
Del resto senza voler mancare di rispetto a coloro che sono morti, sia tra la popolazione civile che tra i militari che, dall'una e dall'altra parte, ci hanno creduto, tutta questa guerra è sembrata un po' finta.
Le forze anglo-americane ci mettono venti giorni per prendere Bassora e poi Bagdad cade senza combattere. La guardia repubblicana sparisce. Pochissimi i prigionieri. Il figlio del dittatore aveva già  portato via un miliardo di dollari dalla banca nazionale due giorni prima dell'inizio del conflitto.
I gerarchi anche loro spariti, e finiti sulle carte da gioco distribuite dal Pentagono ai soldati americani (peraltro si possono comprare su questo sito al modico prezzo di $ 5.95 il mazzo completo). Qualcuno poi si è consegnato agli americani, ma di Saddam ancora non si sa niente e forse non lo si saprà  mai. Sicuramente durante i venti giorni del conflitto e forse anche prima le trattative devono essere state intense.

domenica 11 maggio 2003

MONDO BLOG


Sul Venerdì di Repubblica di ieri un articolo di Giancarlo Mola sul fenomeno dei blog che fornisce anche le schede dei blog più affermati e dei nuovi più interessanti e commenta l'uscita di due nuovi libri sull'argomento, dopo "Diario di una blogger" di Francesca Mazzucato, uscito il mese scorso, e cioè "Weblog Personal Publishing" di Maurizio Dovigi, un manuale di istruzioni sul nuovo strumento, e "Gente di Blog" di La Pizia, che racconta l'esperienza in rete di una delle prime blogger.
In conclusione l'articolo, che si può leggere per intero su "The Gnueconomy", riporta un commento di Walter Molino, co-fondatore del blog "Quintostato" , che avrebbe già fatto discutere: "In giro si vede tanta, troppa fuffa, come amiamo dire, ma il processo di selezione è già iniziato. I blog che hanno come unici lettori i propri autori sono destinati a scomparire. Resteranno quelli che da strumento di narcisismo sapranno diventare mezzo di aggregazione di interessi e di comunicazione di contenuti intelligenti. Anche in questo caso, insomma, i migliori".
Siete d'accordo con questa previsione auspicio?
Sempre a proposito di Blog, se qualcuno fosse giunto all'esasperazione, sul sito di "La Pizia" si trova anche "La legge di Murphy sui blog".

venerdì 9 maggio 2003

L'ARROGANZA DEL POTERE

Mercoledì, in commissione giustizia alla Camera, è passato un emendamento presentato da un parlamentare di Forza Italia che avrebbe condotto all'approvazione di una legge che fissava in tre anni di galera la condanna per i giornalisti che fossero stati condannati per diffamazione.
Ma dopo le proteste di gran parte dell'opposizione e degli organismi di tutela dei giornalisti giungeva il ripensamento dei più autorevoli membri della maggioranza. Lo stesso Presidente del Consiglio ammetteva l'errore in cui erano caduti i suoi e garantiva che la norma sarebbe stata cancellata, forse ritenendo che dopo l'apertura di uno scontro frontale con la magistratura non fosse il caso di aprirne un altro con la stampa.
Ma sarebbe superficiale liquidare il caso come errore o incidente. E' innegabile che da parte di questa maggioranza ci sia in atto un tentativo di intimidazione della stampa.
Tuttavia ancora più grave è¨ l'aver scoperto che qualche deputato DS (per complicità , distrazione, errore, sottovalutazione delle conseguenze, perché stava facendo o pensando altro?) non aveva votato contro l'emendamento, ma si era solo astenuto, a dimostrazione che i politici, di qualunque parte, di maggioranza e di opposizione, non amano le critiche. E a questo proposito non si può dimenticare il disprezzo nei confronti della stampa più volte manifestato da D'Alema quando era Presidente del Consiglio.
Ma se si deve riconoscere che i politici, di qualsiasi parte, non hanno mai avuto buoni rapporti con la stampa, questa maggioranza, e particolarmente il Presidente del Consiglio, ne hanno di pessimi.
E come se non bastasse, ieri ispettori RAI sono stati inviati nella redazione del TG3 per raccogliere informazioni circa il servizio di lunedì scorso sulle contestazioni di cui Berlusconi è stato oggetto all'uscita dal Tribunale di Milano. Un "buffone" di troppo all'indirizzo di un Presidente del Consiglio già  imbufalito a causa del complotto dei magistrati comunisti, ripreso dalle telecamere, complici, a parere dell'oltraggiato, di una scena preconfezionata, avrebbe scatenato l' ira funesta dello stesso.
E chissà  quale ira, questa volta assolutamente impotente, dopo il nuovo attacco del noto giornale sovversivo inglese "The economist", contro il quale non può nemmeno caldeggiare ispezioni!
Tornando all'episodio del "buffone" non ci sono elementi per dire che le cose stiano come Berlusconi le vuole accreditare, nel qual caso si tratterebbe certamente di un episodio di pessimo giornalismo, ma niente di più facile che un personaggio pubblico sia soggetto a contestazioni, almeno in un paese democratico, e in circostanze come quelle.
Certo anche le vittime della diffamazione, quando si tratta veramente di diffamazione, devono essere tutelate, ma non certo con normative che, tenendo i giornalisti sotto la spada di Damocle dell'incriminazione nel caso eccedano nell'indagine e nella critica, comporterebbero di fatto una riduzione della libertà di stampa.
Finora ho sempre ritenuto criticabile il comportamento di certa sinistra, che avendo poche idee e labili progetti, riduceva la propria azione alla critica del Presidente del Consiglio in carica, comunque eletto a larga maggioranza e, alquanto risibili i commenti di chi accreditava in questa maggioranza un pericolo di regime.
Tuttavia l'arroganza di certe manifestazioni del premier, che vanno dalle critiche alla magistratura complottarda, all'insofferenza verso la stampa, alla paranoia che gli fa vedere comunisti dappertutto, tanto da essere allergico anche al colore rosso della bandiera italiana, alla svalutazione della Resistenza, è almeno leggermente preoccupante.

martedì 6 maggio 2003

NELL'EPOCA DEL LIBERALISMO E' MORTA LA CULTURA LIBERALE


Ringraziando Marivan per il post su Pistoia e Dante, anticipavo questo.
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D’altronde quando ho iniziato il blog bachcellosuite, (facciamoci un po’di pubblicità) poi degenerato dal suo intento monografico, pensavo che con tanti blog di musica e musicisti potesse esserci uno scambio di informazioni e di critiche, invece dopo qualche sporadica visita…
*
Che c’entra tutto questo con Croce, Gobetti e Pannain? C’entra, nella misura in cui nel dibattito, alcune volte infuocato, sugli attuali temi della guerra e di scontri di civiltà, spesso l’estetica rimane ai margini.
*
Come se quello su cui in definitiva si basano le culture fosse del tutto emarginato dalla dialettica.
*
Si vive su di un piano essenzialmente ideologico e l’arte ne esce tramortita. Si parla di musica nelle categorie di etnie anglofone ed anglofile. L’arte, l’estetica, le sue tecniche vengono offuscate nel loro “glutine lirico” come direbbe Guido Pannain.
*
In questo senso prevalgono gli empiristi. Abbiamo perso il concetto crociano dell’autonomia dell’arte dalla ideologia. La nuova retorica prevale a tutto campo.
*
Si parla ideologicamente contro gli Stati Uniti e la loro cultura nelle sue varie espressioni, ed ad ogni dove la assimiliamo epidermicamente. In questo senso ho citato l’articolo di Guido Pannain su Arnold Schonberg, in cui tutti spostano il loro macigno che immancabilmente rotola di nuovo.

*
La visione storiografica crociana del mondo è stata sostituita dall’enfatizzante integralismo mosso da una necessità profonda di un ”eterno ritorno”.
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Alla domanda : chi sono i marziani? dovremmo rispondere, noi!

postato da aless 

Medioevo prossimo venturo?

Un’inchiesta del Times, citata ieri da La Repubblica in un articolo dal titolo Il diario di guerra di Blair “Dei morti risponderò a Dio”, rivela i dubbi e le ansietà di Blair prima e durante la guerra all’Iraq. La prova più difficile per Blair, rivela l’articolo, sarebbe stata quella con la sua coscienza di uomo profondamente cristiano. Blair avrebbe trascorso molte ore del giorno e della notte a chiedersi se quella guerra era giustificata e sarebbe giunto ad una conclusione affermativa. “Sono pronto a incontrare il mio Creatore e a rispondere degli effetti della guerra, delle morti causate dalle mie decisioni” ha detto al giornalista che lo intervistava. Il ritratto che esce dall’intervista è anche il ritratto di un uomo di chiesa. E la sua intesa con Bush sarebbe basata anche sulla sensibilità comune alla morale e alla storia della cristianità. Sembra che abbiano pregato insieme.
L’articolo riportava anche la notizia che il settimanale satirico “Private Eye” ha dedicato a Blair una rubrica intitolata “Le notizie della parrocchia di Sant’Albion del reverendo A.R.P.Blair”.
L’inchiesta del Times rivela anche che il premier avrebbe voluto concludere il suo discorso televisivo per annunciare l’inizio della guerra contro l’Iraq con un “Dio vi benedica”, ma che i suoi consiglieri sono riusciti a persuaderlo ad eliminare questa espressione per evitare di dare un carattere religioso, da crociata, all’intervento armato contro un paese che ha un’altra religione. Blair avrebbe comunque protestato accusando i suoi consiglieri di essere dei “senza Dio”.
Sappiamo anche che Bush inizia la giornata con la lettura della Bibbia e che alla Casa Bianca si prega anche prima delle riunioni politiche.
Nel mondo islamico il fondamentalismo è in espansione, ha fatto migliaia di morti, ha dato origine a regimi repressivi basati sulla legge coranica, ha tolto qualsiasi diritto alle donne, è riuscito persino a distruggere monumenti che resistevano da migliaia di anni.
La casualità ha voluto che in questi frangenti ci si mettesse anche l’epidemia di polmonite atipica, un nuovo virus in continua mutazione, che ha già causato centinaia di morti e che per il momento i medici non sanno come combattere.
Tutto questo non sa di medioevo?
Mi viene in mente il romanzo dello scrittore americano Kurt Vonnegut dal titolo “Cronosisma”, uscito nel 1998, ove si racconta di un terremoto temporale. Accade che il 13 febbraio 2001 l'universo ha un sussulto, come se si chiedesse il motivo di tanta espansione e, per un solo momento, ripensasse di rivedere le sue intenzioni. Per un istante, dunque, l'universo arresta l'espansione che era proceduta lineare ed inarrestabile dal Big Bang in poi e, come un nastro, il continuum spazio-temporale si riavvolge indietro di dieci anni, riposizionandosi al febbraio 1991. Sulla Terra il risultato di tale sconvolgimento cosmico costringe ogni persona a rivivere gli ultimi dieci anni della propria vita. Ma questa non è una seconda possibilità regalata agli uomini. Durante la riproduzione della decade non è infatti permesso correggere i propri errori o fare andare le cose diversamente, in quanto ogni evento deve accadere esattamente come la prima volta.
Nel romanzo il salto temporale all'indietro è di soli dieci anni.
Ma oggi non saremo per caso di fronte ai prodromi di un “cronosisma” che ci riporterà indietro di diversi secoli?
Viene in mente anche il saggio di Roberto Vacca, uscito negli anni 70, dal titolo "Il medioevo prossimo venturo" , ove ovviamente non si potevano prevedere guerre sante ed epidemie, ma si prospettava comunque una regressione della civiltà dovuta alla degradazione dei grandi sistemi tecnologici, allo sviluppo caotico, all'eccessivo incremento demografico, alla crisi energetica, tutti rischi peraltro non ancora scongiurati, anche se per il momento non si sono verificate le previsioni catastrofiche dell'autore.




venerdì 2 maggio 2003

Attenta che mordo








        
    






Presto sul sito Arte a Pistoia uno scritto di Marivan sui riferimenti a Pistoia nella Divina Commedia.   


postato da aless 

IL DESTINO DELL'EUROPA

Ho passato il pomeriggio a leggere  "Paradiso e potere. America ed Europa nel nuovo ordine mondiale" di Robert Kagan, forse perché volevo fornirmi il pretesto per un'arrabbiatura. Infatti, anche per aver letto nei giorni scorsi un estratto del saggio in questione, non ricordo su quale sito, conoscevo le tesi di questo autore, che è uno dei membri del Project of the New American Century, l'organizzazione della destra americana di cui fanno parte molti attuali membri del governo Bush, tra cui il vicepresidente Richard Cheney e il segretario della Difesa, Donald Rumsfeld.  
Per sfogarmi ho messo due commenti incazzati su un sito dall'eloquente titolo antifranza, anche se riconosco che non ha senso.

In sintesi Kagan sostiene:

-         che gli interessi degli Stati Uniti e quelli dell’Europa hanno imboccato strade diverse e che i rapporti tra le due sponde dell’Atlantico sono forse mutati irrimediabilmente, ma che è possibile ricomporre il dissidio purché l’Europa si adegui all’egemonia americana (!), magari contribuendo anche con una propria forza militare purché marginale(!), altrimenti gli USA percorreranno la loro strada da soli e l’Europa risulterà ininfluente;
-         che l’Europa, inetta e superficiale, considererebbe gli Stati Uniti supponenti e unilateralisti, propensi ad un’inutile belligeranza, ma intanto si starebbe godendo il suo “paradiso postmoderno” proprio grazie all’ombrello difensivo degli Stati Uniti;
-         che la maggiore disposizione dell’Europa  ad usare gli strumenti della diplomazia e della mediazione nell’affrontare i pericoli internazionali sarebbe la conseguenza della sua debolezza militare, mentre gli Stati Uniti, rimasti l’unica superpotenza o meglio l’iperpotenza mondiale ritengono di dover usare la loro preponderante forza militare  per espandere ancora di più la propria sfera di influenza, in quanto sono e intendono rimanere la potenza strategica egemone in Asia e in Europa scoraggiando qualsiasi tentativo di sfidarne l’egemonia;
-         che la politica americana, anche prima dell’amministrazione Bush, anche prima dell’11 settembre, si è sempre basata sul fatto che gli Stati Uniti sono una nazione indispensabile, una nazione sopra le altre nazioni, e che la causa dell’America è la causa di tutto il genere umano (!). E del resto questo è il concetto che esce dal documento intitolato “Strategia per la sicurezza nazionale” reso noto dall’ amministrazione Bush nel settembre 2002.

Di fronte a queste argomentazioni, che non sono semplicemente quelle di un teorico, ma  rispecchiano quelle del governo americano e forse della maggioranza del popolo americano,   dovrebbe essere chiaro a tutti i governanti d’Europa che occorre correre ai ripari unificando la politica estera e quella della difesa e costruendo finalmente un forte e moderno esercito europeo, anche se ciò significherà chiedere ai propri cittadini di pagare più tasse e di lavorare di più, nella consapevolezza che le singole nazioni europee, ciascuna per proprio conto, non possono certamente competere con gli Stati Uniti, ma un’ Europa unita anche militarmente si.
Occorre che le nazioni ed i popoli europei acquisiscano quella fiducia e quell’orgoglio nel proprio destino che gli americani hanno condiviso fin dallo loro costituzione.
Come cittadina italiana ed europea spero che proprio questa arroganza americana  valga a far nascere un sentimento di orgoglio nei paesi europei.
Purtroppo se da parte di Francia e Germania questo sentimento c’è, non lo vedo altrove. Ieri c’è stato un incontro tra Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo. I giornali italiani quasi non ne hanno parlato. Oggi l’argomento principale è la condanna di Previti, segue la polmonite atipica, infine l’Iraq con l’episodio di Felluja.
Purtroppo l’Inghilterra è sempre stata euroscettica, anche perché Blair aspira a fare il proconsole americano in Europa.
Quanto all’Italia, dovrebbe essere chiaro ai nostri governanti, ma temo che non lo sarà mai, che mentre si potrebbe giocare un ruolo importante in Europa, perché possiamo stare alla pari con gli altri grandi paesi europei, di fronte agli Stati Uniti l’unico ruolo che ci è riservato è quello dei  vassalli.